Disintegrazione della Persistenza della Memoria di Dalí: Fisica, Bombe Atomiche e Doppia Prospettiva
Data di Realizzazione | 1952-1954 |
Dimensioni | 24 x 33 cm |
Tecnica | Olio su tela |
Dove si Trova | Salvador Dalí Museum, Florida |
Caratteristiche Chiave
- Dalí ha riutilizzato lo stesso paesaggio visto nella Persistenza della Memoria ed ha aggiunto mattoni, proiettili, acqua ed un pesce
- Il pittore realizza quest’opera basandosi sul suo interesse per la fisica quantistica
- I proiettili simboleggiano le armi e quant’è pericoloso utilizzarle
- Nella parte inferiore della scena usa colori e toni freddi, nella parte superiore usa toni caldi
Storia
Vediamo com’è nata l’idea per questa tela.
Dalí ha cominciato ad interessarsi alla fisica nucleare dopo lo scoppio delle bombe atomiche che hanno segnato la fine della Seconda Guerra Mondiale nel luglio 1945.
Così comincia a studiare le recenti scoperte e capisce che la materia è fatta di atomi che non si toccano tra loro.
Affascinato da questo concetto, decide di riportarlo all’interno delle sue opere d’arte.
Così comincia ad inserire nelle sue scene degli oggetti sospesi che non si toccano tra loro, come nella Madonna di Port Lligat.
Nel caso de La Disintegrazione della Persistenza della Memoria decide di prendere la stessa scena che ha usato per un suo precedente lavoro: la Persistenza della Memoria (se in seguito vuoi leggere la sua storia, trovi tutto in questo articolo).
Ma la modifica del tutto.
Devi anche sapere che in questi anni Dalí si è un po’ stancato del Surrealismo, e con questo lavoro dimostra il proprio interesse verso la fisica nucleare ed altri argomenti.
Oggi l’opera si trova nel Salvador Dalí Museum, in Florida, nella città di San Pietroburgo.
Descrizione
Come abbiamo già detto, la scena ritratta in quest’opera è la stessa della Persistenza della memoria.
Ma ci sono dei cambiamenti.
Qui l’acqua ha allagato quasi del tutto il paesaggio.
La disintegrazione è la vera protagonista, con mattoncini, proiettili ed oggetti messi qua e là.
Quello che una volta era il paesaggio di Port Lligat, ora è tutto sommerso.
I mattoncini ricoprono la parte inferiore della composizione e sembrano dirigersi verso il centro, dove poi si trasformano in proiettili.
L’interesse di Dalí per la fisica nucleare lo porta a trasformare oggetti giganti in elementi che fluttuano nello spazio.
Questi “oggetti volanti” sono la natura corpuscolare della materia.
Ma perché ci sono dei proiettili?
Simboleggiano le armi ed il pericolo che deriva nell’usare le armi atomiche.
Poi ci sono gli orologi sciolti presi dalla Persistenza della memoria, con l’aggiunta di un pesce.
Se nella vecchia opera c’era un grande spazio vuoto, questi dettagli simboleggiano le fluttuazioni dell’energia.
E non è tutto.
Dalí, per rendere ancora più surreale il quadro usa sia colori caldi che colori freddi:
- La parte terrestre in alto della scena è immersa in un’alone di luce gialla
- La parte inferiore con l’acqua è realizzata con colori azzurri (c’è il blu per le parti più profonde mentre per quelle in superficie usa il color ocra ed arancione)
Ed infine c’è una doppia composizione: la parte inferiore della scena segue l’andamento dei blocchi (e dei proiettili), mentre quella in alto è basata su linee orizzontali che ricordano l’andamento della scogliera.
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