
Paolina Borghese Come Venere Vincitrice: La Sensualità Della Dea Della Bellezza

Data di Realizzazione | 1804-1808 |
Altezza | 160 x 200 cm |
Materiale | Marmo Bianco |
Dove si Trova | Galleria Borghese, Roma |
Caratteristiche Chiave
- La scultura rappresenta Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone Bonaparte
- È un dono di Camillo II Borghese per Paolina in occasione delle loro nozze
- Paolina è rappresentata nelle vesti della Venere Vincitrice
- L’opera è molto sensuale e quando è stata presentata al pubblico è stato uno scandalo
- Paolina è rappresentata senza alcun difetto, proprio come se fosse una dea
- Per apprezzare la scultura bisogna girarci attorno ed ammirarla da diverse posizioni
Storia
Paolina Bonaparte è la sorella del famoso Napoleone Bonaparte.
Questa scultura viene commissionata ad Antonio Canova quando Paolina sposa Camillo II Borghese (è la 2° volta che Paolina si sposa).
E per festeggiare questo evento, è lo stesso Camillo a richiedere allo scultore l’opera nel 1804.
La giovane Paolina accetta di posare per Canova (all’epoca aveva 25 anni); in questi anni è super famosa: suo fratello nel 1803 si è auto proclamato Imperatore a Notre-Dame.
Comunque, ecco come Canova a pianificato il lavoro:
- Progetta la statua studiando il soggetto e la composizione
- Delega la maggior parte del lavoro ai ragazzi della sua bottega
- Aggiunge qualche intervento e dettaglio alla fine
Durante l’elaborazione del progetto realizza anche 4 disegni.
In uno di questi si vede che ha anche pensato di scolpire la ragazza con il braccio sinistro sulla testa, ma poi ha lasciato stare.
Canova completa la scultura nel 1808.
Nel maggio 1809 riceve – come pagamento – ben 6.000 scudi da Camillo Borghese.
Quest’ultimo mette la statua di Paolina Bonaparte nella sua residenza a Torino.
Appena viene mostrata al pubblico, la statua di Paolina Borghese è uno scandalo (ma anche un successo).
Nessuno si aspettava una statua così sensuale.
Il capolavoro poi viene portato al Palazzo Borghese di Campo Marzio quando Napoleone viene sconfitto.
Rimane lì fino al 1820, quando poi Camillo decide di farla sparire mettendola in una cassa.
Prende questa decisione per eliminare qualsiasi prova di possibili rapporti con la famiglia Bonaparte.
Anche Paolina giunge alla stessa conclusione.
Nel 1820 non è più una ragazza e non sta molto bene: per questo scrive a Camillo una lettera in cui gli chiede di non mostrare più la statua in pubblico.
Passano quasi 20 anni e nel 1838 la scultura viene portata a Villa Borghese.
Per diversi anni rimane nella Stanza di Elena e Paride e poi viene trasferita nella Sala I (al piano terra) dove ci sono diversi quadri sul soffitto che raffigurano le Storie di Venere ed Enea.
Curiosità
Sai che esiste una copia in gesso di questa scultura? Si trova nella Gipsoteca di Possagno. Purtroppo l’opera è stata danneggiata all’alluce del piede destro nel 2020 da un turista nel tentativo di scattare una foto con l’opera.

Descrizione
La scultura Paolina Bonaparte ritrae la ragazza nelle vesti di Venere vincitrice.
Sappiamo che si tratta di Venere, la dea greco-romana della bellezza poiché nella mano sinistra regge una mela.

È la stessa mela di cui si parla nell’Iliade, quando il giovane Paride viene nominato giudice per determinare chi è la dea più bella tra Era, Atena ed Afrodite/Venere.
Può fare la sua scelta dando una mela d’oro con su scritto “Alla più bella” ad una delle tre dee.
E così Paride sceglie Venere.
Oltre alla mela, ci sono altri dettagli che vale la pena conoscere.
Ad esempio Canova fa sdraiare – quasi del tutto – Paolina su un divano con un unico bracciolo, chiamato agrippina.

La parte superiore del corpo della protagonista è nudo, mentre la parte inferiore è coperta da una sottile veste che lascia intravedere sedere e le pieghe dell’inguine.

Questo “vedo e non vedo” mantiene l’opera su un precario equilibrio tra sensualità e pudicizia.
Ma lo scultore non si ferma qui.
Dato che Paolina qui è nelle vesti di Venere, la dea della bellezza, Canova elimina qualsiasi difetto fisico.
La protagonista ha il corpo ed il volto perfetto.

L’unico particolare che ci fa capire che si tratta comunque di un essere umano è l’aggiunta di una patina rosa su alcune parti della scultura che ricorda il colore della pelle.
Anche la composizione della scultura è molto interessante:
- È in equilibrio tra linee orizzontali e verticali (formate dal letto)
- Ci sono anche delle linee diagonali tracciate dal corpo di Paolina
- C’è un’alternanza studiata tra pieni e vuoti

Per combattere la staticità della scultura, Canova ruota un po’ la testa della scultura, che può essere ammirata di tre quarti.

E poi, guardando l’opera di profilo, si nota anche una linea fluida e sinuosa che comincia dalle gambe e si flette sul busto.

Come avrai capito, questa statua della Paolina Borghese è stata realizzata in modo tale da essere ammirata da più punti di vista.
Per favorire ciò, Canova ha inserito un ingranaggio all’interno dell’opera per farla girare in automatico. In questo modo le persone possono conoscere il suo lavoro da qualsiasi angolazione, scoprendo tutti i giochi di luce che la caratterizzano.
Annamaria
Stupenda, grande grande Canova. Peccato che ci sia sempre troppa gente e non si possa stare troppo tempo ad ammirare queste opere
Anonimo
opera fantastica!!!!!
luciana
paolina era la sorella di napoleone , che avrebbe dovuto sposarsi nel 1803 con Camillo Borghese.
ella era una donna di grande bellezza e anticonformista ,per questo si è fatta ritrarre senza veli. Canova la ritrae come la dea dell’amore: il suo atteggiamento e sicuro e orgoglioso . in mano porta una mela che richiama il giustizio di Paride (motivo scatenante della guerra di troia)
Pino
Bell’opera
Flavia
Inoltre ciò che ci conferma che il soggetto in questione è proprio Paolina, è la presenza al braccio destro di un bracciale appartenente alla donna. La struttura grigia che costituisce il triclino, non è marmo, ma legno rinforzato con sopra applicate delle borchie dorate. Gli elementi fisici della donna non sono così dettagliati, proprio per non stimolare il pathos e l’erotismo in chi guarda, obiettivo del Neoclassicismo. Infine possiamo capire perché di Canova si dicesse che fosse così attento ai dettagli, osservando il materasso. Esso presenta delle pieghe, e il lenzuolo è persino ricamato. Sono proprio i dettagli a rendere così magnifica quest’opera.