Il vedutismo: la corrente artistica “antenata” della cartolina
Voglio farti conoscere una corrente artistica del ‘700 molto interessante e per via delle sue novità, ha coinvolto molti pittori del’Italia Settentrionale, ed in particolare quelli che lavorano nella zona veneziana. Gli esponenti di questo “gruppo” hanno realizzato dei capolavori che gli hanno permesso di conquistarsi un posto di tutto rispetto nella storia dell’arte moderna ed io voglio farti capire chi sono e come hanno fatto. Oggi ti parlerò del vedutismo.
Se non hai mai sentito parlare di questa corrente artistica, la prima domanda che potrebbe sorgerti spontanea potrebbe essere proprio la seguente: chi sono i pittori vedutisti?
Si tratta di un gruppo di artisti che, appassionati dalla bellezza dei paesaggi naturali e dal fascino della città in evoluzione. hanno deciso di dare vita a delle opere ritraenti i paesaggi cittadini.
E chi meglio di Venezia può offrire straordinari scorci dove si fonde l’elemento naturale dell’acqua e la maestosità degli edifici?
STORIA
Cominciamo dall’origine.
Siamo nel 1700, proprio agli albori della pittura vedutista.
Le società urbana sta vivendo uno dei suoi momenti più belli e straordinari: la costruzione di edifici nuovi è all’ordine del giorno; le grandi chiese che hanno affrontato secoli e secoli di storia ritrovano la loro bellezza e le città in costante crescita, si estende per chilometri e chilometri.
Tra le varie “declinazioni”, il vedutismo veneziano è considerato il più famoso ed anche il più importante; c’è poco da fare: il capoluogo veneto è da sempre una città ricca di fascino, per le sue tradizioni, la sua storia e per la sua caratteristica struttura “sospesa” sull’acqua.
I pittori veneziani conoscono bene il valore della loro città, e nel giro dipoco tempo cominciano a dedicarsi alla realizzazione di elaborate e dettagliate vedute di Venezia.
Ma questi vedutisti fanno tutti parte di un grande gruppo o ci sono state delle suddivisioni interne?
È una bella domanda.
Se vogliamo essere precisi, in questo grande gruppo di vedutisti (ed in particolare del vedutismo veneto), si possono distinguere 2 importanti filoni:
- Un numero abbastanza ristretto di artisti, specializzati nella realizzazione del capriccio veneziano, i quali preferiscono lavorare di fantasia e dare vita a quadri con enormi e complessi paesaggi immaginari (ma a volte si ispirano anche a luoghi esistenti ma ne alterano i tratti principali); gli esponenti più importanti di questa frazione sono Marco Rici, Giuseppe Zais, Francesco Zuccarelli e Bernardo Bellotto.
- L’altro grande gruppo de i vedutisti è costituito da coloro che vogliono dipingere sulla tela i paesaggi proprio come sono nella realtà, servendosi di particolari strumenti (come la camera ottica) e facendo leva sulle teorie della filosofia illuminista.
E dei 2 gruppi quale è il più importante?
Ad essere sincero, gli artisti che si cimentano nella rappresentazione di paesaggi esattamente come sono nel mondo reale sono molti di più, ma devo anche dirti che quasi tutti gli artisti appartenenti a questi gruppi sono passati più e più volte in tutte e 2 le divisioni.
Anche il nome più celebre del vedutismo in arte, ovvero Antonio Canal (detto Canaletto), specializzato nella rappresentazione di panorami estremamente realistici, non ha disdegnato la creazione di dipinti con soggetti fantastici.
Ma chi è stato il primo artista in assoluto a realizzare i quadri di veduta?
Proprio come in tutte le altre correnti artistiche, anche in questo caso c’è un uomo che ha “dato inizio a tutto”.
Per il vedutismo arte, quest’uomo è stato l’artista olandese Gaspar Van Wittel.
Dopo un importante periodo di lavoro trascorso a Roma, nel corso dei suoi viaggi si sposta a Venezia, e qui, affascinato dalla straordinaria bellezza che gli offre ogni angolo della città, comincia a maturare l’idea di voler trasformare le sue semplici bozze in delle vere e proprie opere d’arte.
Non ci vuole molto prima che i suoi dipinti di Venezia comincino ad attirare l’attenzione degli artisti veneziani, suoi contemporanei.
Mentre alcuni preferiscono solo ammirare il lavoro di Wittel, altri decidono di cimentarsi nella sua stessa impresa; tra questi è Antonio Canaletto uno di quelli che ha maggiore successo con i suoi bellissimi scorci del capoluogo veneto.
Ma cos’hanno di diverso questi lavori rispetto alle opere d’arte del passato?
Potrebbe sembrarti una domanda scontata, ma non lo è.
Sono secoli che il paesaggio è parte delle opere d’arte: ti basta guardare il più celebre lavoro di Leonardo da Vinci per farti capire che l’ambiente non è un elemento da sottovalutare.
Ed allora perché il vedutismo Canaletto e quello dei suoi colleghi è importante?
Ora te lo spiego: nonostante il paesaggio fosse un dettaglio importante delle grandi opere del passato, nei lavori dei vedutisti questo particolare assume un ruolo primario: diventa protagonista indiscusso del disegno.
Gli scorci della città non sono più un semplice dettaglio decorativo, ora costituiscono il nucleo stesso del quadro.
I grandi capolavori del passato consideravano il paesaggio come un particolare che dovesse ricondurre la nostra attenzione (sempre e comunque) all’uomo ed ai protagonisti.
Con la nascita del vedutismo, la storia cambia: gli ambienti non svolgono più un ruolo di “servitù” nei confronti dell’uomo, ma si tratta solo di rappresentazioni oggettive e scientifiche.
Ecco spiegato il collegamento tra vedutismo ed illuminismo.
Mi spiego meglio: siamo nel ‘700 e la “filosofia dei lumi” sta vivendo il suo periodo migliore: la storia dell’arte di questo periodo è stracolma di lavori che fanno riferimento al mondo della scienza; dà un’occhiata al ritratto di Lavousier di David, e capirai quanto scienza ed arte in questo periodo siano più vicine che mai.
Ma i pittori degli scorci veneziani hanno avuto successo fin da subito?
Si. E sai perché i loro lavori sono molto richiesti?
I motivi sono 2:
- Ci sono gli intellettuali che, affascinati dall’approccio al lavoro di questi pittori e dalla precisione con cui realizzano ogni dettaglio degli angoli della città, vogliono capire tutto di questi lavori.
- Molti altri non possono permettersi di fare un viaggio a Venezia e conoscerne tutte le sue bellezze, e così si accontentano della rappresentazione di alcuni dei suoi lati più belli, come una moderna cartolina
E come fanno ad essere così precisi nei loro disegni?
Grazie ad uno strumento: la camera ottica.
Si tratta di un oggetto molto interessante che fa arrivare la luce su uno specchio e che proietta su una parete l’immagine che si desidera (solo che è sottosopra ed è fuori fuoco) e dopo essere stata aggiustata e ridotta in dimensioni tali da poter essere riportate su un foglio, l’artista la ricalca con molta attenzione.
Con questo piccolo artificio, gli artisti riescono ad ottenere una veduta della città praticamente perfetta: tutti i dettagli, le misure e le proporzioni sono identiche alla realtà.
Tutto qua?
No.
I capolavori non si creano così facilmente. Dopo che il disegno viene ricopiato su un foglio, quest’ultimo viene modificato e migliorato nei minimi particolari nello studio dell’artista (un po’ come faranno gli impressionisti con le loro scene tratte dalla natura in futuro).
Si tratta di uno stile pittorico molto preciso e che fa del suo punto di forza l’approccio scientifico e razionale all’opera.
I PITTORI VEDUTISTI
Sono diversi i pittori che hanno aderito a questa corrente pittorica, ed ecco i nomi di quelli più importanti:
- Gaspar van Wittel
- Luca Carlevarijs
- Jan Frans van Bloemen
- Antonio Canal (detto Canaletto)
- Bernardo bellotto
- Francesco Guardi
- Giovanni Paolo Pannini
Ottimo articolo, sono da poco stato a Venezia ed ho visto un bellissimo quadro di Michele Marieschi, non è tra i tuoi più importanti ma, neanche lui scherzava