Statua equestre di Re Luigi XIV di Bernini: analisi

Statua equestre di Re Luigi XIV di Gian Lorenzo Bernini: analisi completa della scultura

Scopriamo un’importante opera di Gian Lorenzo Bernini, uno degli scultori più prolifici e conosciuti del Seicento italiano. Le sue straordinarie sculture hanno rivoluzionato completamente la storia dell’arte moderna italica ed abbiamo potuto conoscere molto del suo stile attraverso l’analisi della scultura Angelo con corona di spine“. Nell’articolo di oggi andremo a studiare tutti i dettagli della  Statua equestre di Re Luigi XIV .

La scultura a cui faremo riferimento oggi è quella che viene conservata a Versailles, ma esistono altre due copie della “Statua equestre di Re Luigi XIV” del Bernini, che si trovano una nel Musée du Louvre e l’altra in Svizzera.

Statua equestre Luigi XIV Bernini Girardon

“Statua equestre di Re Luigi XIV” Gian Lorenzo Bernini

Data di realizzazione: 1677

Dimensioni: 376 cm (altezza)

Dove si trova: Versailles, Francia

Gian Lorenzo Bernini poco dopo la metà del Seicento era uno degli scultori più ammirati e riconosciuti in Italia ed in Europa, e grazie alla sua fama, riuscì ad entrare in contatto con il Re Luigi XIV e successivamente realizzare una statua di quest’ultimo.

Il lavoro doveva basarsi su una statua romana classica, e grazie al supporto degli artisti dell’Académie de France a Roma, sotto la guida dello stesso Bernini, fu possibile realizzare questa statua.

Il lavoro cominciò effettivamente nel 1671 e ci vollero ben sei anni per completare tutta l’opera, ma per motivi sconosciuti, solo nel 1684 la scultura arrivò effettivamente a Parigi.

La statua realizzata dal Bernini prevedeva una trasposizione di Re Luigi XIV in veste divine, il quale stava scalando la vetta della virtù, proprio come aveva fatto Eracle prima di lui (bisogna sapere che secondo un’antica leggenda, la famiglia reale francese discendeva direttamente dallo stesso Eracle, e Luigi XIV era la sua controparte moderna).

Il Re Luigi XIV non poté vedere da subito l’opera appena arrivò a Parigi, poiché si trovava a Fontainebleau; qualche mese dopo, al momento del suo ritorno, si trovò davanti questo maestoso lavoro del Bernini e non gli piacque affatto, e così venne affidato a François Girardon la modifica della scultura.

Nella versione originale della “Statua equestre di Re Luigi XIV” realizzata dal Bernini, vi erano tutti gli elementi atti a celebrare la maestosità e nobiltà del soggetto: il mantello, mosso dal vento avvolgeva il corpo del Re, la parrucca era stracolma di riccioli, la postura sicura e reale ed infine uno sguardo fiero, caratteristico di un sovrano.

Con la rielaborazione di Girardon, avvenuta nel 1687, il soggetto viene trasformato, e viene riproposto con le fattezze di Marco Curzio, e molti elementi precedenti sono stati trasformati:

  • Le insegne dei nemici che combattevano il Re, poste dal Bernini, vennero trasformate in delle fiamme che ricordavano l’incendio di Roma
  • Il soggetto ed il cavallo, che in precedenza guardavano in due direzioni diverse, ora erano voltati nella stessa direzione
  • È stata eliminata la sella sul cavallo
  • La testa di Re Luigi XIV è stata completamente trasformata ed assomiglia a Marco Curzio

Nonostante la severa critica del Re e la futura Rivoluzione Francese, la statua fortunatamente è sopravvissuta, ma in tempi più recenti, è stata vittima di attacchi vandalistici; dopo anni di attenti restauri, attualmente la statua è ammirabile a Versailles.

Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

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