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Spiaggia a Pourville Monet Analisi

Spiaggia a Pourville di Monet: analisi completa del quadro

Continuiamo il nostro viaggio in compagnia delle opere realizzate dal pittore francese Claude Monet, uno dei pittori impressionisti per eccellenza; dopo aver visto un bellissimo quadro rappresentante un ambiente tipicamente veneziano, oggi vedremo invece un’opera che rappresenta un panorama francese. Il titolo originale del quadro è La plage à Pourville, soleil couchant e a livello italiano è conosciuto come Spiaggia a Pourville.

Spiaggia a Pourville Monet Analisi

Data di produzione: 1882

Dimensioni: 60 x 73 cm

Dove si trova: National Museum, Poznań, Polonia

Il quadro è davvero molto interessante, e quello che trovate qui sopra fa parte di una serie di opere ad olio realizzate da Monet proprio mentre si trovava nel 1882, a vivere sul luogo costiero di Pourville-sur-Mer, proprio nei pressi di Dieppe.

 Questi quadri rappresentano le caratteristiche salienti dell’ambiente della Francia del nord, colmo di luoghi tipicamente marittimi. Spiaggia a Pourville permette di recepire “al volo” tutte quelle caratteristiche che reso famosi gli impressionisti, la cui specialità era legata soprattutto al saper dipingere dei paesaggi naturali di getto, all’aria aperta, e successivamente completare l’opera ed aggiungere le ultime caratteristiche all’interno degli studi.

La bellezza di questo quadro senz’altro sta nei colori che vengono utilizzati, dove l’azzurro del mare è davvero splendido, e si distacca leggermente dal cielo con le nubi; grazie alla pennellata utilizzata nell’opera, sembrerebbe che il giorno in cui è stato fatto questo quadro ci fosse del vento; la bellezza della spiaggia, tra l’altro, è data soprattutto dal colore molto tenue e chiaro della sabbia, la quale sembra quasi giungere ad un bianco puro prima di scontrarsi con il verde dell’erba presente sulle scogliere in fondo al quadro.

Tutti questi colori che si mescolano tra loro, ma che al contempo riescono a dare grande profondità all’ambiente, permette di catturare tutte le caratteristiche del mondo tipicamente francese, in questo caso completamente lontano dalle viste urbane che potrebbero rappresentare perfettamente un Van Gogh o un Renoir all’interno di alcune delle loro opere.

La bellezza di questo quadro, oltre che ad ammaliare i posteri, ha “colpito” anche i ladri, i quali nel 2000 lo hanno rubato, e genialmente, lo hanno sostituito con una copia realizzata ad hoc.

Solo diversi giorni dopo la polizia si è resa conto dello scambio e grazie a delle ricerche su un possibile uomo che stava facendo degli schizzi all’interno del museo, solo dieci anni dopo il quadro è stato ritrovato e anche l’artefice del furto e della copia, il quale è stato riconosciuto grazie alle impronte digitali lasciate ai lati dell’opera stessa.


Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

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