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Sogno del Cavaliere Raffaello Sanzio analisi

Sogno del cavaliere di Raffaello Sanzio: analisi completa dell’opera

Proseguiamo anche oggi nel nostro viaggio in compagnia delle bellissime opere di Raffaello Sanzio, il quale ci sta dilettando con i suoi quadri più belli e noi stiamo imparando ad apprezzare giorno dopo giorno, attraverso le analisi e la descrizione dei suoi lavori più importanti. Nell’appuntamento odierno, andremo ad analizzare l’opera intitolata “Sogno del cavaliere”.

L’opera, in origine faceva parte di un dittico con un’altra bellissima opera di Raffaello, intitolata “Tre Grazie”, su cui torneremo successivamente. All’interno di questo articolo andremo ad approfondire tutti i dettagli inerenti a questo importante lavoro, partendo dalla storia della commissione per poi passare all’analisi stilistica e descrizione del lavoro. Per qualsiasi approfondimento o informazione aggiuntiva, potete contattarci proprio in fondo a questo articolo con un commento.

Sogno del Cavaliere Raffaello Sanzio analisi
“Sogno del cavaliere” Raffaello Sanzio

Data di produzione: 1503-1504

Dimensioni: 17 x 17 cm

Dove si trova: National Gallery, Londra

L’opera, secondo diversi studi, sarebbe stara realizzata per la nascita di un giovane nobile romano, che probabilmente era Scipione di Tommaso Borghese; ufficialmente, sentiamo parlare di questo lavoro per la prima volta proprio all’interno della collezione Borghese, dove poi nel Settecento venne acquistata da parte di nobili inglesi e di conseguenza venne trasportata in Gran Bretagna. Giunse definitivamente all’interno della National Gallery nel 1847, ma precedentemente passò di mano in mano tra varie famiglie inglesi.

Differentemente dalle tradizionali opere di Raffaello, all’interno di questo lavoro notiamo il palese influsso della filosofia neoplatonica: i protagonisti sono un cavaliere che dorme, proprio al centro tra due donne, dove quella vestita in modo più sobrio sulla sinistra è la personificazione della Virtù, mentre sulla destra, la donna vestita in modo diverso rappresenta il Piacere. A rendere ancor più definito il distacco tra le due donne c’è il paesaggio alle loro spalle: dietro la Virtù troviamo un paesaggio duro e difficile, mentre dietro l’altra donna c’è una strada spianata priva di difficoltà. Mentre la Virtù offre la spada ed un libro al cavaliere, che rappresentano lo studio e l’importanza del mondo militare, il Piacere dona un fiore, tradizionalmente rappresentante l’amore.

Il cavaliere si trova proprio al centro tra le due donne, mentre riposa sul suo scudo, e dietro di lui c’è un tronco di un esile albero che spacca a metà perfettamente la scena; alcune teorie lasciano supporre che non si tratti di un effettiva contrapposizione tra due scelte di vita differenti, ma rifacendosi al neoplatonismo, sono necessarie entrambe per un’ottima condotta di vita.

Come abbiamo anticipato all’inizio dell’articolo, “Sogno del cavaliere” faceva parte di un dittico con le “Tre Grazie”, dove presumibilmente le tre donne protagoniste dell’altra opera rappresenterebbero il termine del viaggio del cavaliere, il quale è giunto alla vittoria con le sue scelte e nel suo percorso di vita, ottenendo in premio i pomi delle Esperidi, tenuti in mano proprio dalle tre Grazie.

Tre Grazie Raffaello Sanzio analisi
“Tre Grazie” Raffaello Sanzio

Tralasciando il livello filosofico e concentrandosi su quello stilistico, l’opera è molto interessante, poiché, proprio come da tradizione, Raffaello riesce a donare grande leggerezza a tutta la scena, sia nell’espressione rilassata del cavaliere, che nel giusto equilibrio di linee e colori della composizione.


Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

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