Saturno che divora i suoi figli di Goya: analisi

Saturno che divora i suoi figli di Goya: analisi completa del quadro

Oggi voglio farti conoscere un quadro molto popolare del pittore spagnolo Francisco Goya. Sicuramente avrai già sentito nominare questo artista, ed oggi, voglio farti scoprire uno dei suoi lavori più popolari e studiati al mondo. L’opera di cui voglio parlarti ora, è intitolato Saturno che divora i suoi figli.

Si tratta di una delle ultime opere di Goya, e quando avrai terminato di leggere questo articolo, ti assicuro che conoscerai tutto quello che devi sapere a proposito di quest’opera: la data di realizzazione dell’opera, cosa sono le pitture nere di Goya, le dimensioni del disegno, dove si trova, e molte altre informazioni.

Saturno-che-divora-i-suoi-figli-goya-analisi

Data di produzione: 1819-1823

Dimensioni: 143×81 cm

Dove si trova: Museo del Prado, Madrid

Partiamo dalle basi: questo quadro fa parte della serie delle pitture nere Goya.

Cosa sono queste pitture nere?

Sono una serie di 14 disegni che l’artista realizzò nell’ultimo periodo della sua vita, e la cosa più interessante è che non li dipinse su delle tele, ma sui muri della propria casa.

Successivamente, quando gli studiosi scoprirono questi capolavori, decisero di trasferire questo lavoro di dio Saturno e gli altri lavori nella casa su delle tradizionali tele.

Oggi, questo quadro con protagonista la truce divinità ed i figli di Crono, è conservato nel celebre Museo del Prado.

Facciamo un passo indietro: devi sapere che nel 1819, Goya acquistò una casa chiamata Quinta del Sordo.

Un nome curioso, non trovi?

Quinta del Sordo Pitture nere Goya

Quinta del Sordo

L’abitazione aveva acquistato questo soprannome perché l’inquilino precedente era sordo, e il caso volle che anche Goya divenne sordo a causa di una forte febbre che lo colpì anni prima, nel 1792.

La Quinta del Sordo non fu l’ultima casa dove visse Goya, anzi, successivamente si trasferì a Bordeaux, ma questa abitazione è molto importante per le già citate pitture ad olio presenti sulle mura domestiche.

Perché Francisco Goya cominciò a fare questi disegni sui muri di casa?

La risposta è semplice: quando diede vita alle pitture nere, aveva 73 anni e la paura della morte lo attanagliava, ed inoltre, a causa della guerra civile che imperversava in Spagna, lo aveva privato della speranza.

Il Saturno dei Greci (Crono) che fa da protagonista per questo immenso disegno, originariamente si trovava nella sala da pranzo della Quinta del Sordo.

Perché Crono dovrebbe mangiare i suoi figli?

Secondo la storia mitologica, Saturno iniziò a divorare tutti i figli che la sua compagna partoriva per paura che, un giorno, avrebbero potuto privarlo del suo trono.

Questa paura derivava dal fatto che lo stesso Saturno aveva conquistato il potere eliminando suo padre Caelus.

La compagna di Saturno, Rea, addolorata per la sorte dei suoi figli, elaborò un piano: all’arrivo dell’ultimo bambino, chiamato Zeus, invece di darlo in pasto a Crono, lo sostituì con un sasso.

Saturno venne ingannato e Zeus venne inviato su un’isola al sicuro. Diventato grande e conosciuta la sorte dei suoi fratelli e sorelle, decise di affrontare suo padre e lo sconfisse, liberando tutte le vittime che Crono aveva divorato: le nuove divinità si allearono e crearono l’Olimpo.

Devi sapere che nessuna delle pitture nere fatte da Goya aveva un titolo dato dall’artista: Saturno che divora i propri figli è un nome dato dagli studiosi che hanno riconosciuto in questa composizione, la scena della mitologia greca.

Adesso, guarda il disegno: l’artista ha dipinto il momento più cruento di tutta la storia che ti ho raccontato, ovvero mentre è impegnato a divorare uno dei neonati partoriti da Rea.

Particolare cadavere Saturno divora figli Goya

Particolare del cadavere

Si tratta di un lavoro molto violento e con dei dettagli cruenti: se guardi il bambino, puoi renderti conto che la vittima è ormai priva di un braccio e della testa, mentre sgorga molto sangue.

Particolare volto Saturno Goya

Particolare del volto di Saturno

Se sposti la tua attenzione su Crono, invece, puoi notare che ha i capelli lunghi e grigi e gli occhi spalancati, come se ormai fosse privo di ragione e compisse questi efferati omicidi senza più pensarci.

Attorno ai due protagonisti non si vede nulla, è tutto buio, eccetto per l’unica fonte di luce che, è rappresentata dal corpo pallido della vittima.

Alcuni studiosi ritengono che in origine doveva essere visibile anche il membro del titano, ma che forse, in seguito sia stato oscurato poiché ritenuto un elemento osceno.

Questo è tutto quello che si può dedurre guardando il lavoro di Goya. Adesso, voglio spiegarti quale è il significato di questo disegno.

A tal proposito, ci sono diverse ipotesi di lettura di quest’opera di Goya, ed ecco quali sono le più accreditate:

  • Secondo alcuni il rapporto tra Crono ed i suoi figli potrebbe essere collegato al conflitto tra gioventù e la vecchiaia. Il giovane con il passare del tempo si trasforma in vecchio (rappresentato da Saturno), il quale distrugge il passato, portando catastrofe ed eliminando quasliasi traccia.
  • Altri critici invece si sono concentrati sull’insaziabile fame di Crono: questo infinito appetito potrebbe rappresentare allegoricamente la Spagna (qui nelle vesti di Saturno), che spazza via la vita dei propri cittadini per mezzo della guerra civile che imperversava e per i conflitti passati.
  • Degli studiosi invece hanno messo in parallelo il rapporto di Crono con i figli con quello del pittore Goya con suo figlio Xavier (era l’unico sopravvissuto alle guerre ed alle malattie). Questo quadro potrebbe alludere a delle possibili difficoltà che si stavano manifestando ultimamente nel loro rapporto.

Goya non è stato l’unico a dipingere un’opera su Saturno ed il suo violento rapporto con i suoi figli: molti studiosi hanno notato delle particolari somiglianze con l’omonimo quadro di Peter Paul Rubens.

Confronto Saturno divora figli Goya Rubens analisi

Saturno che divora i suoi figli di Goya (a sinistra)/Saturno che divora i suoi figli di Rubens (a destra)

Tralasciando il fatto che il tema è lo stesso, se guardi il quadro di Rubens puoi vedere che Crono, il protagonista è molto più simile ad un uomo anziano che ad una divinità, e che sta mangiando suo figlio (qui rappresentato come un bambino), poiché teme di essere spodestato; nel quadro di Goya, la follia è protagonista della composizione e la vittima più che un bambino, sembra un ragazzo.

Saturno-che-divora-i-suoi-figli-Rubens

Sai come si è giunto a pensare che ci fosse un legame tra il lavoro di Goya e quello di Rubens?

Devi sapere che tra il 1797 ed il 1798, Goya realizzò un disegno con protagonista sempre Crono ed una sua vittima, il quale però era identico al quadro di Peter Paul Rubens.

Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

14 risposte

  1. Simona ha detto:

    Questo sito è la mia salvezza! Il mio libro di testo descrive in modo superficiale le opere, mentre i tuoi commenti sono completi ed esaustivi. Complimenti:)

  2. francesco ha detto:

    grazie mille

  3. Roberto Trio ha detto:

    Grazie molto interessante

  4. Sara ha detto:

    Dario, sei meglio di qualunque professore di storia dell’arte io abbia avuto modo di seguire. (Ne ho avuti 5, fino all’università, poi ho smesso di ascoltare le lezioni, altrimenti avrei cominciato io ad imbrattare fogli, legno, cartoncino e tele, con i miei di deliri psicologici, e non mi pareva proprio il caso). Volevo aggiungere, una piccola curiosità, il regista Guillermo Del Toro, dopo l’uscita del famoso film “Il labirinto del fauno”, ha spiegato di aver guardato a lungo questo quadro di Goya per ispirarsi e creare una delle scene più spaventose del film. il film è ambientato durante la guerra civile spagnola e racconta in modo favolistico e fantasy le piccole esperienze di vita di una ragazza di 13 anni. Tutto qua. Ben lontano insomma dall’odioso concetto di “divinita’ trucida” che caratterizza le epoche lontane.

  5. GabrielBegna ha detto:

    Ottimo lavoro!!

  6. Diana ha detto:

    Fantastico 😉

  7. andrea ha detto:

    che rapporto ha quest’opera con l’annichilimento della ragione?

  8. Gaia ha detto:

    Ha avuto importanti transizioni quest’opera? Prima era a casa dell’autore, ora al museo del prado, ce ne sono state altre?

    • Dario Mastromattei ha detto:

      Buonasera Gaia, i dipinti appartenenti alla serie dei “Black Paintings” di Goya si trovavano sulle mura della Quinta del Sordo. Nel 1823, Goya andò volontariamente in esilio in Francia nel 1823, lasciando la casa al nipote Mariano.

      Con il passare degli anni, la casa è diventata proprietà del barone belga Emile d’Erlanger nel 1874; al fine di garantire la salvezza dei murales, il proprietario della casa di quegli anni, li fece trasportare su tela grazie al supporto di Salvador Martinez Cubells, il quale, era anche capo restauratore al Museo del Prado.

      Nel 1878, i capolavori, dopo essere stati mostrati all’Esposizione Universale del 1878 a Parigi, Emile d’Erlanger decise di donarli allo stato spagnolo, giungendo così al Prado.

  9. Anna ha detto:

    come mai è importante sottolineare che il corpo divorato da Saturno è adulto e non infantile? grazie mille

    • Dario Mastromattei ha detto:

      Buonasera e grazie per il suo commento. Allora, è importante sottolineare che si tratta di un adulto poiché
      – come riportato nell’articolo, la vittima potrebbe rappresentare la Spagna, dilaniata dai troppi conflitti e senza dubbio questo paese non era appena nato, e quindi si potrebbe leggere l’essere adulto della vittima come la durata dell’esistenza della Spagna stessa.
      – Facendo riferimento ai miti greci (sempre ipotizzando che si tratti di Saturno e i suoi figli), si riporta all’interno dei testi che le divinità, diversamente dagli esseri umani raggiungessero la forma adulta in modo molto più rispetto a quest’ultimi.
      – Anche nel quadro di Rubens si tratta di un ragazzo e non di un infante, poiché altrimenti il quadro avrebbe destato eccessivo scalpore per la violenza e successivamente sarebbe stato censurato.

  10. andrea ha detto:

    cioe mi spieghi come puoi dire che è allegoria della guerra civile spagnola se tale guerra scoppia nel 1936 mentre il quadro è stato realizzato nel 1822. ????

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *