Santa Caterina d’Alessandria di Caravaggio: analisi completa del quadro
Oggi voglio parlarti di un quadro di Caravaggio che ha per protagonista una martire. Se conosci i capolavori realizzati da Caravaggio, sai che è stato uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, ed oggi, parlandoti della Santa Caterina d’ Alessandria, voglio farti sapere il perché di tanto successo.
Leggendo questo articolo, conoscerai tutto a proposito di questa tela su S Caterina d’Alessandria: data di realizzazione, dimensioni, quale è il significato del quadro e quali sono le caratteristiche principali dell’opera.
Data di produzione: 1597-1598
Dimensioni: 173 x 133
Dove si trova: Lugano, collezione Thyssen-Bornemisza
Cominciamo direttamente con l’analisi della scena di Santa Caterina dalessandria: al centro della composizione Caravaggio pone la santa, la quale, contemporaneamente incarna tre aspetti diversi, ovvero la regalità, il martirio e la santità.
Questa rappresentazione potrebbe sembrare senza senso, ma ti assicuro che non è così.
A rappresentare i tre attributi che ti ho appena citati, ci sono diversi oggetti che Caravaggio ha messo, appositamente all’interno della scena: come simbolo della regalità, c’è il cuscino rosso di seta damascata nella parte bassa del quadro; devi sapere, però, che potremmo citare, sempre come simbolo della regalità, anche il mantello su cui la Santa è appoggiata con il gomito che si trova al centro della ruota.
Il secondo elemento rappresentato da santa Caterina d Alessandria, è il martirio: a simboleggiare questo valore è la palma; inoltre, proprio come accade con la regalità, anche per questo valore ci sono altri oggetti rappresentativi, ovvero, la spada con cui la santa è stata uccisa e la tortura della ruota, a sinistra del quadro, tradizionale simbolo del martirio di santa Caterina.
Se conosci i quadri di Caravaggio, ti sarai immediatamente accorto che qualcosa non quadra: santa Caterina ha un’aureola sulla testa.
In altre rappresentazioni, questo sarebbe un elemento normale, ma Caravaggio è riconoscibile per delle rappresentazioni rivoluzionarie; infatti, Michelangelo Merisi, inseriva l’aureola solo nei ritratti della Madonna o per pochi altri soggetti.
Ponendo l’autreola sul capo di santa Caterina, possiamo facilmente intuire la devozione, ed il forte rispetto provato da Caravaggio nei confronti di tale martire.
Le ruote spada, cuscino ed aureola sono dei particolari preziosi per conoscere alla perfezione questo quadro, ma devo citarti anche alcune interpretazioni degne di nota.
A detta di diversi studiosi che hanno analizzato approfonditamente la storia di Santa Caterina, ritengono che questo quadro possa alludere alla personificazione della vera scienza, ed in particolare della filosofia.
Se Caravaggio avesse dipinto quest’opera con l’obiettivo di trasformare santa Caterina nella personificazione della filosofia, ciò testimonierebbe la sua presa di posizione nei confronti della Controriforma di quegli anni.
La Controriforma, infatti, condannava qualsiasi novità figurativa a proposito delle rappresentazioni di santi e simili; Caravaggio, così, ha rappresentato una santa Caterina bellissima, se non perfetta, in netto contrasto con la violenta e realistica ruota dentata alla sua sinistra.
Maria AnnunziataMarras
Grazie infinite. Avevo bisogno di conoscere meglio la figura di Santa Caterina d’Alessandria,perché sono intenta nella lettura di”IL SORRISO DI CATERINA La madre di Leonardo “.
Dario
Grazie mille a te per il commento Maria.
Giuseppina
Grazie!
Ivana Alessandrini
A quanto ricordo il Thyssen-Bornemisza è un museo di Madrid, nonchè un’importante pinacoteca e centro culturale della capitale spagnola.
Eduardo Camerano
salve! me ha piaciuto molto questo analisi. Grazie. mille
abraccio
Eduardo