
San Francesco in estasi di Caravaggio: analisi completa del quadro
Adesso voglio raccontarti di un quadro poco conosciuto di Caravaggio. Questo artista ha dipinto alcuni dei capolavori più belli di tutta la storia dell’arte, e devi sapere, che molti dei suoi quadri sono nati a causa dei guai che ebbe durante la sua vita. Il quadro di cui voglio parlarti ora è intitolato San Francesco in estasi.
Appena avrai finito di leggere questo articolo, conoscerai tutto a proposito del quadro: data di realizzazione, dimensioni, la storia che c’è alle sue spalle, ed infine, l’analisi stilistica della scena.

Data di produzione: 1594-1595
Dimensioni: 92,5 x 128,4 cm
Dove si trova: Wadsworth Atheneum, Hartford
Sai bene che Caravaggio ha dipinto molti quadri a tema sacro, ma, forse non sai che questo è il primo modello di una lunga serie.
Molti studiosi, cercando di collocare con precisione quest’opera nella vita di Caravaggio, hanno ipotizzato che probabilmente venne dipinto mentre l’artista era ospite del cardinale Francesco Maria del Monte, proprio perché l’opera, in origine, venne rinvenuta proprio nelle collezioni del cardinale.
Seppur breve la storia alle spalle di questa tela, adesso voglio parlarti delle caratteristiche stilistiche del San Francesco in estasi.

Devi sapere che la scena dipinta da Caravaggio, è tratta direttamente dal testo di San Bonaventura: stando a ciò che riportato nel testo, San Francesco venne letteralmente “colpito” da una visione mentre si trovava sul monte della Verna; il santo era in compagnia di frate Leone ed altri pastori.

Nell’attimo ritratto da Caravaggio, puoi notare immediatamente in primo piano San Francesco sorretto da un angelo; sulla sinistra, seppur poco visibili, ci sono in lontananza il frate Leone in compagnia di alcuni pastori, tutti attorno ad un falò.
L’oscurità tipica dei quadri di Caravaggio, in questa scena è praticamente dominante: il quadro è ambientato nella notte, dove l’unica fonte di luce, è quella della luna, che modella in modo molto blando i contorni, le vesti e la pelle dei soggetti (in particolar modo quella dell’angelo), mentre tutti i dettagli circostanti sono appena delineati.
Adesso fa attenzione al protagonista: mentre San Francesco è in estasi, l’angelo lo sorregge e lo conforta; la presenza dell’angelo è fondamentale per la lettura dell’opera, poiché dona un tono ancor più sacro a tutta la composizione.
Attorno ai due personaggi, ci sono delle piante e della fitta vegetazione: guardando i particolari, puoi notare la minuziosa attenzione da parte dell’artista nella resa di questi dettagli, che poi saranno ricorrenti nelle successive nature morte che realizzò.

Voglio farti notare un’ultima cosa a proposito della vegetazione: seppur la luna dona una tenue luminosità al contesto, il cielo è stracolmo di nuvole; se guardi alle spalle dei due protagonisti, puoi notare che sulla sinistra ci sono due alberi (uno fiorente ed uno secco), i quali rappresentano uno la vita e l’altro la morte.
La presenza di questi due particolari alberi, alludono all’importanza di san Francesco, costantemente in bilico tra la vita e la morte.
luca brunello
ho letto che dove ora c è la stimmate di San Francesco, prima c era la mano dell angelo, solo che a Caravaggio non piaceva il risultato finale e ha deciso di cambiare la posizione della mano facendo un “arrangiamento” e mettendo la stimmate. Spero di essermi spiegato bene
Federica
Ho letto su un articolo che parlava proprio di questo quadro. Si discuteva di un’altra versione considerata una copia, a Udine. Tra l’altro si dice che non si sa con certezza se Caravaggio dipinse il quadro durante il suo soggiorno a Palazzo Madama presso il cardinale Del Monte. Lo studio è molto interessante e spero che venga approfondito negli anni.
Dario Mastromattei
Grazie per il tuo intervento e per l’approfondimento, Federica. Se troverò delle ulteriori informazioni riguardanti questo San Francesco in estasi, non mancherò di aggiungerle a questo articolo.