
Salvator Mundi di Leonardo da Vinci: storia del quadro più misterioso del mondo
Voglio farti conoscere la storia di un’opera che ha fatto parlare moltissimo di sé negli ultimi tempi, nonostante sia stata realizzata secoli e secoli fa. L’autore di questa tavola è Leonardo da Vinci, uno degli artisti più famosi di tutti i tempi. Oggi ti parlerò del Salvator Mundi.
Devo dirti un sacco di cose su quest’opera, molte delle quali riguardano la sua storia.
Ho scritto questo articolo per spiegarti tutto in modo semplice e chiaro.
Una volta che avrai finito di leggerlo, ti assicuro che:
- Conoscerai l’avvincente storia del Salvator Mundi
- Scoprirai il perché molti ancora oggi sono “perplessi” a proposito di questa tavola di Leonardo da Vinci
- Capirai il perché è uno dei più grandi capolavori di sempre
E molto altro ancora.
Sei pronto a conoscere per bene questo quadro? Cominciamo.

Data di realizzazione: 1500 (circa)
Dimensioni: 45.4 x 65,6 cm
Dove si trova: Luogo sconosciuto
STORIA
Lascia che ti racconti la storia del Salvator Mundi dall’inizio.
Devo dirti la verità.
Sappiamo veramente pochissimo di quest’opera.
Le prime notizie che la riguardano risalgono al 1650.
In quell’anno è l’incisore Wenzel Hollar che realizza un’acquaforte (un disegno a stampa eseguito con un’antica tecnica).
Il fatto più interessante di questo disegno è il suo soggetto.
Assomiglia un sacco al Salvator Mundi di Leonardo.

Per quanto ne sappiamo, in quegli anni l’opera di Leonardo fa parte della collezione di Carlo I d’Inghilterra.
Poi arriva il 1782.
Dopo più di un secolo ci sono novità.
Sembrerebbe che il Salvator Mundi ce l’abbia l’artista William Blake.
Come faccio a saperlo?
Te lo spiego.
Nel 1778 Blake si iscrive alla Royal Academy.
Qui conosce George Cumberland, uno dei fondatori della National Gallery.
William confida a George che nel suo laboratoio conserva una tavola molto interessante che vuole mostrargli.
George accetta.
Una volta visto il lavoro con i suoi occhi capisce che è il Salvator Mundi Leonardo.
È un’occasione unica.
Non perde tempo ed entra in contatto con i mercanti d’arte di Londra e Parigi, dando il via ad una lunga serie di vendite (come ti spiegherò tra poco).
Così arriviamo al 1912.
Il Salvator Mundi viene presentato come un lavoro di Leonardo da Vinci.
Gli esperti del tempo ritengono che l’artista lo abbia realizzato nel 1499.
Purtroppo – nel corso degli anni – il lavoro è stato modificato ripetutamente.

Probabilmente uno degli interventi più “aggressivi” è stato effettuato nel ‘600.
Perché? Cosa è stato modificato?
Sono stati aggiunti dei sottilissimi baffi ed i capelli di Cristo sono stati resi più mascolini e meno vaporosi.
La storia della tavola continua nel 1920 con un matrimonio.
Un matrimonio?
Sì, tra Harry Hahn ed Andree.
La zia della donna gli regala un quadro per le nozze affermando che è il vero Salvator Mundi di Leonardo da Vinci.
Ed aggiunge che il lavoro conservato al Louvre in quegli anni è solo un falso.
Harry ed Andree colgono l’occasione al volo e vogliono vendere l’opera al Kansas City Art Institute per 250000 dollari.
Prima di chiudere la trattativa, il quadro in possesso della coppia viene analizzato dal critico d’arte Joseph Duveen.
E dice che si tratta di un falso.
I proprietari non accettano il parere di Duveen e vanno in tribunale.
Il processo si conclude con un accordo.
Dopo questa breve parentesi arriviano al 1958.
Il Salvator Mundi viene venduto dalla casa d’aste Christie’s per 60 dollari.
Faccio fatica a crederci.
Prima di essere messo all’asta però, la prassi vuole che venga tracciata la storia dei precedenti proprietari della tavola.
Così si scopre che:
- Secoli prima il quadro era di proprietà di Carlo I d’Inghilterra (come ti ho detto all’inizio della storia)
- Poi è diventato proprietà di John Charles Robinson
Per qualche tempo ce l’ha avuto William Blake ripercorrendo tutte le vicende che ti ho raccontato fino ad ora.
Più che la storia, c’è un altro aspetto dell’opera che fa discutere.
Quale?
Non si ha alcuna certezza che sia stato proprio Leonardo da Vinci a realizzare la tavola.
Alcuni studiosi pensano che sia stato un suo seguace.
Forse Bernardino Luini.
Ma non preoccuparti, dopo ne parleremo meglio.
Alla fine il quadro è stato venduto da Christie’s?
Sì, per 50 dollari.
Negli anni vengono fatti ulteriori approfondimenti sul lavoro che fanno riemergere dettagli sulla sua storia.
Forse il Salvator Mundi Leonardo da Vinci è stato realizzato per il re francese Luigi XII.
Il lavoro è rimasto in Francia per molti anni, fino a quando Luigi XIV decide di inviarlo in Inghilterra come dono in occasione del matrimonio tra Henriette-Marie di Borbone e Carlo I.
E questo spiega il perché nel 1650 si trovava nella collezione di Carlo I d’Inghilterra.
Chiarito questo aspetto, nel 1964 la vicenda si fa più contorta.
Per quale motivo?
In quell’anno Ludwig Heydenreich – storico dell’arte tedesco specializzato nelle opere d’arte del Rinascimento italiano – fa alcuni approfondimenti su quest’opera.
E scopre una coppia di disegni a sanguigna (un’antica tecnica di disegno) realizzati da Leonardo da vinci.
Questi rappresentano il particolare di un drappeggio che ricorda molto quello che si vede nel Salvator Mundi.
E non è un dato da sottovalutare.
Per quale motivo?
Perché questa potrebbe essere una prova importante a testimonianza del fatto che Leonardo potrebbe essere davvero l’autore dell’opera.
A rendere ancora più complicate le cose si aggiunge una scoperta.
Nel 19° secolo salta fuori un altro Salvator Mundi di proprietà del marchese de Ganay a Parigi.
Quest’ultimo lo avrebbe acquistato dal barone di Lairenty che a sua volta lo ha comprato da Sir Francis Cook.
Il nuovo Salvator Mundi viene analizzato.
Gli esperti sono d’accordo.
Si tratta di una copia basata sull’originale di Leonardo realizzata da Francesco Melzi.

Siamo quasi alla fine di questa storia.
Nel 2007 l’ “originale” Salvator Mundi è protagonista di un lungo restauro guidato dalla dottoressa Dianne Dwyer Modestini.
Studiandola da vicino, l’esperta non ha dubbi.
È opera di Leonardo.
Anche l’esperta Mina Gregori ed il direttore della National Gallery di Londra Sir Nicholas Penny concordano con la conclusione della restauratrice.
Vengono condotte così altre analisi sulla tavola.
E la faccenda si complica.
Altri esperti pensano invece che l’opera non sia di Leonardo.
Poi, nel 2010, il quadro viene spostato alla National Gallery di Londra.
Sir Nicholas Penny, il direttore del museo ne approfitta ed invita 4 esperti per approfondire il discorso:
- Carmen C. Bambach, curatrice del dipartimento di grafica del Metropolitan Museum
- Pietro Marani, studioso ed autore di saggi su Leonardo da Vinci ed il Rinascimento
- Maria Teresa Fiorio, studiosa ed autrice di saggi su Leonardo da Vinci ed il Rinascimento
- Martin Kemp, professore di storia dell’arte ad Oxford e specializzato sull’arte di Leonardo
Ma non arrivano ad una conclusione soddisfacente.
Il 28 gennaio 2010 il quadro viene messo all’asta da Sotheby’s.
Non avendo dati a sufficienza, l’autore della tavola viene descritto così: “dipinto da seguace di Leonardo prima del 1750”.
Il capolavoro viene venduto per un milione e mezzo di dollari.
Il 9 novembre 2011 si dà inizio ad un nuovo processo di restauro da parte di alcuni esperti dalla National Gallery.
In un primo momento sembra che l’opera non sia in un buono stato.
Sulla superficie si sovrappongono strati su strati di vernice.
Terminato il restauro, la situazione cambia.
Saltano fuori colori di una qualità incredibile visti soltanto in altri capolavori di Leonardo da Vinci, come ad esempio ne la Vergine delle Rocce.
In seguito l’opera viene rimessa all’asta a Londra.
Questa volta la compra Yves Bouvier, presidente della società svizzera Natural Le Coultre per 80 milioni di dollari.
Yves poi rivende il quadro all’imprenditore russo Dmitry Rybolovlev per 127 milioni di dollari.
Infine Dmitry cede il capolavoro alla casa d’aste Christie’s.
E così arriviamo al 15 novembre 2017.
Questo è un momento fondamentale nella storia del Salvator Mundi vendita.
L’asta si tiene nella sede a New York di Christie’s.
È un evento seguito dai giornali e le televisioni di tutto il mondo.
I partecipanti all’asta sono nomi famosi:
- Budi Tek, miliardario cinese
- Eli Broad, miliardario americano
- Sheikha Al-Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al-Thani, sorella dell’Emiro del Qatar
- Uli Sigg, collezionista svizzero milionario
- Dasha Zhukova, moglie del milardario russo Roman Abramovič
- Sergio ed Hecilda Fadel, importanti personalità impegnate nel promuovere l’arte contemporanea in Brasile
- Gerhard Richter, uno degli artisti più quotati di tutti i tempi
L’asta comincia ed il Salvator Mundi è il 9° pezzo che verrà venduto.
Passano 18 minuti ed è il suo turno.
Il prezzo di base dell’opera è 75 milioni di dollari.
Le offerte si susseguono fino ad arrivare a 250 milioni di dollari.
Sono rimasti in gioco solo un paio di possibili acquirenti.
Qual è il Salvator Mundi prezzo?
La tavola è stata venduta all’asta per 400 milioni di dollari.
Se l’aggiudica il Dipartimento di Cultura e Turismo di Abu Dhabi.
Le notizie indicano che il capolavoro di Leonardo verrà esposto al Louvre Abu Dhabi.
Il Salvator Mundi dove si trova?
Attualmente è in un luogo sconosciuto. Le ultime notizie indicano che il capolavoro potrebbe trovarsi sullo yacht del principe Moḥammad bin Salmān Āl Saʿūd.
DESCRIZIONE
Guarda con attenzione questo capolavoro.

Cominciamo con il parlare di un importante particolare presente in questa scena.
Il globo che Cristo regge nella mano sinistra.

Guardalo attentamente.
La luce che pulsa al suo interno è stata resa con dei puntini bianchi.
Assomiglia molto ad una bolla di vetro trasparente che né riflette né distorce l’immagine al suo interno.
Che cos’è il Salvator Mundi globo?
È una sfera trasparente. Dopo un esame condotto all’Università della California nel 2020 basato su una ricostruzione 3D del dipinto, è stato affermato che la sfera è di vetro.
Per proseguire il Salvator Mundi Leonardo da Vinci analisi devo parlarti del protagonista.

Leonardo dipinge Cristo a mezzo busto.
Attorno a lui è tutto buio e non si vede nulla.
Sembra quasi che stia spuntando dalle tenebre.
Questo contrasto è reso alla perfezione con la celebre tecnica dello sfumato tipica di da Vinci.
Il fatto che Cristo sia in un ambiente vuoto potrebbe avere un significato.
Cioè?
È come se volesse dimostrare che non vuole essere venerato o riverito.
Vuole donare il bene al mondo senza chiedere nulla in cambio.
A proposito, hai dato un’occhiata alla mano destra?

È alzata e sta facendo il gesto della benedizione.
Nell’insieme pare che con questa mano ci stia benedicendo mentre con l’altra dona una sfera trasparente che simboleggia la vita eterna.
Guardando da più vicino la mano destra si vede che con il dito medio e l’indice forma una croce.

Guarda il suo volto.

Leonardo ci mostra un Cristo giovane.
Ha dei lunghi capelli ricci che cadono sulle spalle.
I suoi occhi, però, sono un po’ strani.
In che senso?
A differenza di altri celebri personaggi dipinti da Leonardo (come la Gioconda) Gesù ha uno sguardo spento.

Non c’è luminosità e le palpebre sono troppo scure.
Sembra quasi che sia stanco.
Potrebbe trattarsi di un effetto voluto, forse per indicare il difficile compito che esegue.
Guarda un attimo il suo abito.

È blu, il tessuto è leggero e ci sono 2 fasce marroni intrecciate sul petto con all’interno delle forme geometriche.
Sul petto di Cristo spicca un rubino.

Un rubino?
Proprio così.
È una pietra molto preziosa.
Nei secoli ha avuto vari ruoli.
I greci lo chiamavano ántrax che significa “carbone vivo”.
Gli diedero questo nome perché quando veniva esposto al calore prendevano il colore del carbone ardente.
Nel Medioevo il rubino – oltre ad essere prezioso – acquista poteri divinatori.
Al tempo si pensava fosse indispensabile per anticipare disgrazie o catastrofi.
E veniva chiamato “rubeus” che significa “rosso”.
Diventa una pietra indossata da principi, dei, eroi ed imperatori.
Se guardi attentamente il ritratto, noterai che oltre al rubino c’è anche una perla.

Si trova proprio nel punto dove si incrociano le bande ricamate.
La perla simboleggia la purezza femminile.
Potrebbe trattarsi di un particolare “sopravvissuto” alle modifiche eseguite per accentuare il carattere più mascolino del protagonista.
E poi c’è la luce.
È vero, questa è un’opera molto scura.
Ma la luce qui arriva addirittura da 2 punti: dall’alto e frontalmente.

Ed è proprio grazie all’illuminazione che saltano subito all’occhio le tonalità calde della scena (che vanno in netto contrasto con il blu della veste).
Tonalità calde?
Sì.
Come le fasce marroni dell’abito ed il marrone-rossastro sulle guance di Gesù.

Ed è semprela luce a dare un effetto lucido alle ciocche di capelli.

Infine, la composizione della scena è molto facile da tracciare.

C’è una piramide la cui punta si trova sulla testa di Cristo ed i lati attraversano le sue mani.
Manuela
Salve! Le opere di Da Vinci hanno una chiave di lettura nascosta. Egli fu un Massone. Il Salvator Mundi è un’opera alchemica, in quanto il nero dello sfondo rappresenta il Nigredo: la morte, la putrefazione; la perla bianca, l’albedo: la distillazione, la purificazione, l’acqua; il rubino rosso, il Rubedo: la sublimazione, lo spirito,la rinascita nello spirito. Le dita che formano la croce rappresentano l’unione del microcosmo con il macrocosmo, legge di Corrispondenza: come sotto così sopra; come sopra così sotto. La sfera è il cosmo, l’universo. Mentre il triangolo che caratterizza l’immagine unendo i punti, è il simbolo del fuoco, lo spirito vivificato. La figura ha anche fattezze di donna, questo per mettere in evidenza lo stato androgino, l’unificazione degli opposti, ossia ritornare la cosa unica per vedere il regno dei cieli, questo attraverso l’unificazione dei due emisferi del cervello, ossia: l'”io”, il mascolino; e il “me” il femminino. Attraverso questa unione si ha la figura androgina, il risveglio del sé superiore.
Dario
Grazie per il tuo commento Manuela e per questa interpretazione dell’opera.
Giacomo Branca
Grazie Dario, articolo molto interessante e interessante analisi dell’opera…..rimango perplesso sullo sguardo che trovo anch’io poco “leonardesco” …e propendo sulla teoria che lo attribuisce al Melzi, che a mio avviso a ritratto Leonardo nelle vesti del redentore. Il fatto che si siano riscoperte , a seguito dei restauri vari, i colori “leonardeschi” avvalora l’ipotesi che erano quelli della sua bottega , ma che l’opera sia tutta di sua mano….rimane un mistero. Inoltre se la data è attorno al ai primi anni del 1500 o 1499…mi sembra strano che sia stata dipinta per il re di Francia (luigi XII) che Leonardo non incontrerà prima del 1506/07.
Susanna Galli
Dario, a me piace guardare ed elugubrare sulle più belle opere d’arte. La tua recensione è fantastica però guardando bene l’immagine, secondo me è tagliata in 2 (si vede dal segno sfumatissimo che attraversa verticalmente la figura): la parte sinistra, che ha l’occhio più piccolo e leggermente storto in confronto all’altro, è il ritratto di una donna mentre la parte destra raffigura un uomo. Il segno verticale arriva a dividerli anche sul petto fino al vestito.
A te non sembra?
Luca Schwartz
Buongiorno Dario,
Mi ha molto stupito la tua recensione sullo stupendo quadro Di Leonardo Da Vinci.
Si vede anche da molto lontano la tua passione per l’arte.
Molto bravo
Vittorio Maria De Bonis
Accidenti: non è una tela, come sa anche il più inesperto degli appassionati d’Arte: è una TAVOLA.
Chiunque abbia scritto questa infantile recensione: STUDI la prossima volta.
Grazie…
Dario Mastromattei
Grazie del commento Vittorio. Ho corretto subito l’errore.
Giordana Maria
Si
Una visione si apre chiara e luminosa nella coscienza di chi osserva.
Un dono da offrire alla mente che vive nel buio delle sue abitudini.
Una capacità di indurre alla fertilità di questa luce che ciascuno ha in sé e che sorge grazie al dotto di chi sa battere sul muro delle coscienze.
Grazie
Gianfry
Dario sei veramente un grande!!!!! Adoro il tuo modo di descrivere le opere……traspare tutta la tua passione.. ….continuerò a seguirti……bravo
Dario Mastromattei
Grazie mille Gianfranco. Sei molto gentile 🙂
Francesco
Continua ad assetarti di conoscenza… continuerò ad attingere a questa fonte che sazia il cuore e la mente.
Complimenti per le analisi dettagliate che seguo con interesse e piacere.
Grazie!!!!