Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro
Proseguiamo ancora una volta nel nostro viaggio in compagnia delle opere di Raffaello Sanzio, e dopo aver scoperto un interessante ritratto con protagonista lo studioso Fedra Inghirami, oggi andremo a scoprire tutti i dettagli inerenti ad un altro ritratto con più soggetti riportati su tela. L’opera è intitolata “Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi”.
All’interno di questo articolo troverete tutti i dettagli inerenti a tale opera, tra cui la data di realizzazione della tela, le dimensioni e anche un’analisi stilistica; se siete curiosi di saperne di più su Raffaello Sanzio, qui sotto vi lasciamo come sempre una vasta scelta di libri che vi permetteranno di scoprire di tutto e di più su questo straordinario artista del ‘500.
Data di produzione: 1518
Dimensioni: 155,2 x 119 cm
Dove si trova: Galleria degli Uffizi, Firenze
L’opera venne realizzata per rappresentare il Papa Leone X alle nozze del nipote Lorenzo, il quale era Duca di Urbino, che si univa in matrimonio con una donna nobile francese chiamata Madeleine de La Tour d’Auvergne. L’opera successivamente venne spostata all’interno del Palazzo dei Medici, sempre visibile alla nobile famiglia.
L’opera di Raffaello piacque fin da subito a tutti, compresa alla dura critica del Vasari, il quale può essere considerato senza dubbio cronologicamente il primo storico dell’arte. Lo stesso critico, il quale era anche un pittore, realizzò una copia della tela di Raffaello nel 1536, ma a quanto pare, stando alle fonti, vennero realizzate ulteriori copie anche da altri artisti, tra cui spicca una versione di Andrea del Sarto.
Adesso passiamo ad analizzare per bene il quadro: il Papa è al centro della composizione, abbigliato con una veste di velluto finemente decorata, mentre si trova seduto ad un tavolo su cui vi è un drappo rosso, dipinto con un colore leggermente più chiaro e che risalta di più. Aguzzando la vista, è possibile notare che sul pomello della sedia su cui si trova il Papa, vi è riflesso il resto della stanza.
Differentemente dalla tradizione, Raffaello sceglie di realizzare questo ritratto con il Papa in diagonale, mentre quest’ultimo non si trova in posa ma sta leggendo un codice miniato, e per apprezzarne al meglio i dettagli sta utilizzando una lente di ingrandimento. Accanto al libro si trova anche una campanella che il Papa utilizza di solito per richiamare la servitù per qualsiasi eventualità. La campana ed il libro finemente decorati alludono al forte interesse da parte di Leone X all’arte e alla sua attività di mecenate e difensore degli artisti.
Gli altri due soggetti sono due cardinali cugini, ovvero Giulio de’ Medici, (a sinistra del Papa) e Luigi de’ Rossi (a destra); stando agli ultimi studi effettuati sull’opera, sembra che queste due figure siano state aggiunte in un secondo momento, e probabilmente sono state realizzate non dallo stesso Raffaello ma anche da un suo aiutante, Giulio Romano. Le tre figure sono connesse tra di loro per mezzo della gestualità, ed infatti Luigi de’ Rossi tocca lo schienale del Papa, mentre Giulio de’ Medici è molto vicino al pontefice; se da una parte i tre soggetti sono collegati fisicamente, i loro sguardi invece sono rivolti in tre direzioni diverse.
Il rosso e le sue varianti dominano l’intera composizione, e l’atmosfera di tranquillità mista al forte prestigio papale hanno reso quest’opera un vero capolavoro.