Ritratto di una cortigiana di Caravaggio: la storia della donna “bruciata” nel 1945
Voglio parlarti di un quadro che non c’è più. Proprio così; questo bellissimo ritratto è andato distrutto nel 1945, e più tardi ti dirò come è accaduto. L’autore di questa sfortunata tela è il famoso Caravaggio, il pittore vissuto nel ‘600 noto soprattutto per i suoi leggendari capolavori, ma anche per la sua vita turbolenta molto travagliata. Il quadro che sto per farti conoscere è intitolato Ritratto di cortigiana.
Sono convinto che questo ritratto Caravaggio che sto per descriverti, sia uno dei lavori intriganti e curiosi di tutta la carriera di Michelangelo. Ho scritto questo articolo apposta per te, per farti comprendere quanto sia importante questo lavoro.
Quando lo avrai finito di leggere, conoscerai:
- L’identità di Fillide Melandroni, perché è così importante, cosa c’entra con Caravaggio e come ha fatto a diventare la protagonista di questo ritratto
- In che sciagurato incidente la tela è andata distrutta a metà ‘900
E ti assicuro che c’è molto altro ancora.
Allora, sei pronto a conoscere sul serio questo ritratto di Caravaggio? Cominciamo!
Data di realizzazione: 1597
Dimensioni: 66 x 53 cm
Dove si trova: Distrutto
STORIA
Chi è Fillide Melandroni?
Questa è la prima domanda a cui voglio rispondere (e forse è anche la più importante).
Ora ti faccio conoscere per bene questa donna.
Siamo nel 1597, in una Roma dai molti volti: nel pieno della Controriforma, il Papa cerca in tutti i modi di arginare la minaccia sempre crescente dei protestanti.
Molti quartieri della capitale, però, sono molto lontani dall’attività del Papa: sono dei luoghi dove sono i criminali a dettare la legge, le autorità non hanno alcun potere e le prostitute sono in ogni angolo.
Anche se potrà sembrarti strano, devi sapere che Caravaggio sta perfettamente a suo agio in questo “mondo”; non ha avuto mai particolare simpatia per la legge e vuole vivere sempre a modo suo, ubriacandosi ogni giorno, lavorando come artista e spendendo tutto quello che guadagna in prostitute.
C’è anche da dire che il suo lavoro l’ha sempre preso molto sul serio: fin dai primi momenti a Roma, non si è mai perso d’animo ed ha investito tutte le sue forze per cercare di costruirsi una reputazione di pittore di tutto rispetto.
Con grande pazienza ed dopo aver affrontato un sacco di ostacoli e difficoltà, Michelangelo riesce finalmente ad incontrare le persone che cambieranno per sempre la sua vita: in un primo momento entra in contatto con il cardinale Francesco Maria del Monte, e successivamente con il banchiere Vincenzo Giustiniani.
Non dimenticare i nomi di queste 2 persone, perché sono loro i protettori più importanti di tutta la carriera di Caravaggio, i quali commissionano al giovane talento dei lavori che passeranno alla storia: il leggendario cupido ed il concerto di giovani, ad esempio, sono un paio di tele di eccezionale qualità e che hanno visto la luce soltanto perché sono stati del Monte e Giustiniani e richiederne l’esecuzione.
So bene cosa stai pensando: cosa c’entra tutto questo con Fillide?
Ci sto arrivando. La Melandroni è una contemporanea del cardinale, del banchiere e di Caravaggio.
Lei è una prostituta d’alto bordo: sguazza nel lusso e gli uomini che la frequentano sono i membri più importanti di tutta Roma.
Non ci vuole molto prima che tra le braccia della bella Fillide cada anche il banchiere Vincenzo Giustiniani.
E come è nata l’idea di questo ritratto?
L’illustre commerciante, molto probabilmente, rimasto affascinato dalla bellezza di Fillide, chiede a Caravaggio ritratto (al momento della realizzazione della tela, la ragazza aveva soltanto 17 anni).
Giustiniani non è l’unico che cade ai piedi della bella Fillide: anche Caravaggio, infatti, sembra essere molto interessato a questa ragazza, tant’è che gli chiede di fare da modella per molti dei suoi lavori.
In effetti, non ti sembra di aver già visto questa ragazza in qualche altro lavoro di Michelangelo?
Guarda con attenzione il volto di santa Caterina, quello di Maria nella Marta e Maria Maddalena ed anche quello di Giuditta nel quadro con Oloferne.
È sempre lei!
Fino al 1599, sembra quasi che Caravaggio abbia occhi soltanto per Fillide, ma a partire dall’anno successivo, la donna sparisce improvvisamente dai lavori dell’artista.
Perché?
Molto probabilmente, l’assenza della Melandroni nelle opere è dovuta alla relazione che quest’ultima ha con un uomo di nome Ranuccio Tomassoni.
Questo è un tipo losco che ha una certa reputazione a Roma ed ha avuto più di una volta, diverse discussioni con Caravaggio.
Nel febbraio del 1599, infatti, Fillide e Ranuccio vengono arrestati con l’accusa di “disturbo alla quiete pubblica”.
La vicenda della coppia e di Caravaggio non finisce qui però: nel 1606, infatti, nel pieno di una discussione, Caravaggio uccide Ranuccio.
Comunque, il dipinto Caravaggio è rimasto nella collezione Giustiniani per più di 40 anni: da quel momento, però, non ci sono più notizie.
Il ritratto riappare soltanto nel ‘900 in Germania, all’interno di una delle gigantesche torri in cemento armato chiamate Flaktürme, fatte costruire da Hitler per mettere al sicuro oggetti importanti ed opere d’arte.
Nel 1945, scoppia in terribile incendio e proprio la torre dove è conservato questo lavoro di Caravaggio (insieme ad altre migliaia di opere) viene polverizzato.
In questa catastrofe, il ritratto di Fillide non è stato l’unico a fare una brutta fine: anche altre opere di Caravaggio sono andate bruciate, e sto parlando della prima versione del san Matteo con l’Angelo ed il Cristo sul monte degli Ulivi.
DESCRIZIONE
Se conosci almeno un pochino il carattere (soprattutto la sua relazione con le donne) e la vita di Caravaggio, potresti giustamente pensare che i ritratti con protagoniste femminili siano all’ordine del giorno.
Ed invece no: le Caravaggio donne protagoniste di un ritratto si contano sulle dita, anzi, a voler essere precisi questo è l’unico ritratto del Merisi con una donna.
Già.
Guarda con attenzione questo lavoro: se lo stai guardando per la prima volta, sono più che sicuro che sarai rimasto “ipnotizzato” dall’enigmatico sguardo di Fillide.
Al contrario della Gioconda di Leonardo da Vinci, lo sguardo della donna di Caravaggio è molto strano: sembra essere assorta nei suoi pensieri, lontana dalla realtà e distante, tant’è che mentre Caravaggio la sta ritraendo, lei non lo guarda, anzi, proprio come in una moderna fotografia, guarda diretta verso di noi.
Io credo che siano i particolari a rendere eccezionale questo quadro di Caravaggio.
Dà un’occhiata ai gioielli ed all’abbigliamento di Fillide: il suo corpetto è dipinto con tale attenzione che sembra essere reale!
I gioielli, uniti all’acconciatura elaborata che si intravede a malapena per via dello sfondo molto scuro, ci fa capire che non si tratta di una donna modesta, anzi, è molto ricca e sicuramente frequenta circoli importanti.
Ma cos’ha tra le mani?
La Melandroni tra le mani ha dei piccoli fiori che stringe quasi timidamente e che contribuiscono a rendere l’atmosfera molto particolare, quasi come se la stessimo conoscendo per la prima volta.
Voglio dirti un’ultima cosa a proposito dei colori che Caravaggio utilizza in questo lavoro: devi sapere che usa soprattutto delle tonalità della terra.
Il marrone ha un ruolo primario, infatti, lo utilizza per colorare il corpetto della protagonista ed anche per l’ambiente circostante (anche se si tratta di un marrone più scuro); poi c’è anche del giallo per il vestito della donna ed un rosa quasi bronzeo per la sua pelle.
ma non è veneziana?
Grazie per la spiegazione. Davvero molto interessante.
Molto interessante ma ti prego correggi: non è “d’alto borGo” la definizione corretta ma “d’alto borDo”. Sono certa sia stata una svista.
Grazie mille! Ho corretto immediatamente l’errore.