Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio: analisi completa dell’opera
Oggi voglio parlarti di un importante quadro di Caravaggio a Roma. Michelangelo Merisi è stato uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, ed i suoi quadri sono stati fonte d’ispirazione per molti altri pittori nei secoli successivi. Tra i suoi innumerevoli lavori, oggi voglio parlarti della tela intitolata Riposo durante la fuga in Egitto.
Caravaggio è stato autore di innumerevoli capolavori, come le due versioni di Davide con la testa di Golia, ma ora, voglio raccontarti tutti i dettagli del quadro Caravaggio Roma che ritrae il riposo nella fuga in Egitto della Sacra Famiglia: data di realizzazione, dimensioni, luogo di conservazione, storia ed analisi di tale capolavoro.
Data di produzione: 1595-1596
Dimensioni: 135,5 x 166,5 cm
Dove si trova: Galleria Doria Pamphilij, Roma
Voglio parlarti prima di tutto della commissione dell’opera: devi sapere che ci sono delle teorie contrastanti a tale proposito, ed ancora oggi la discussione è ancora accesa.
A dar vita a queste diverse scuole di pensiero, sono gli evidenti riferimenti nel riposo dalla fuga in Egitto Caravaggio, al tradizionale mondo cristiano ed anche a quello musicale.
Alcuni studiosi ritengono che questo quadro fosse stato realizzato per Girolamo Vittrici, cognato di Prospero Orsi, un grande amico di Caravaggio; dopo la morte di Girolamo, sua sorella vendette il Caravaggio Riposo durante la fuga in Egitto a Camillo Pamphilij, arrivando, di conseguenza nell’omonima galleria.
Adesso voglio farti una descrizione di questo quadro di Caravaggio: dando una rapida occhiata, puoi facilmente notare che lo stile pittorico differisce dagli altri capolavori di questo artista; guarda ad esempio i colori, che sono molto luminosi e permettono una perfetta visione di tutta la scena (elemento molto raro nei quadri di questo artista).
Devi sapere che facendo leva sul suo tradizionale chiaroscuro, Caravaggio metteva in risalto i soggetti ritratti grazie ai propri colori, ma in questo quadro, il discorso non è valido.
Guarda la natura che circonda tutta la scena: devo avvertirti che questo è un elemento da leggere in chiave allegorica; ci sono dei rami ed alcune piccole piante accanto a Giuseppe, ed alludono alla siccità e la povertà; se volgi lo sguardo alla Vergine ed il Bambino, invece puoi vedere che la natura è ricca e rigogliosa.
Diamo un’occhiata più da vicino alle piante sotto ai piedi della Vergine: c’è l’alloro, il quale, allegoricamente allude alla verginità (un attributo ricorrente per Maria), ed inoltre, sono presenti anche il cardo e la spina della rosa, i quali sono simboli della Passione; infine, c’è anche un Tasso barbasso, altro fiore che rappresenta la Resurrezione.
A questo punto, devo necessariamente citare l’ipotesi di Maurizio Calvesi, il quale, ha teorizzato una lettura particolare di questo Caravaggio fuga in Egitto: secondo lo studioso, l’artista ha voluto rappresentare un percorso della salvezza per i Cristiani.
In effetti, se leggiamo l’opera partendo da sinistra, si trova Giuseppe con i già citati elementi di povertà, per poi spostare lo sguardo a sinistra, dove si trovano la Vergine con il Bambino, i quali, circondati da elementi di natura rigogliosa, alludono alla beatitudine.
Calvesi, inoltre, teorizza che questo quadro possa essere legato al celebre Cantico dei Cantici, poiché ci sono alcune evidenti somiglianze tra il testo e la scena rappresentata da Caravaggio.
Fino ad ora non ti ho parlato dell’angelo di spalle in primo piano, ma è una figura fondamentale: sta suonando mentre legge lo spartito retto da Giuseppe.
L’aspetto estetico dell’angelo è molto interessante: presenta i tradizionali attributi divini, ma indossa un piccolo velo che permette di vedere le forme del suo corpo, rendendolo molto simile ad un semplice ragazzo (a parte per le ali).
Guarda più attentamente l’angelo: sapresti dirmi se è maschio o femmina? I suoi capelli biondi raccolti da un laccio, lascerebbero pensare che si tratti di una donna; ma le sue gambe sono muscolose, proprio come quelle di un uomo.
I fianchi semicoperti dal velo, però, sono tipici di una ragazza. Allora quale è la risposta? È un ermafrodito, ovvero una persona che ha delle caratteristiche sia maschili che femminili.
Mentre Caravaggio dipingeva questo particolare angelo, Annibale Carracci aveva appena terminato il suo quadro, intitolato Ercole al bivio, in cui, sulla destra c’è una donna molto formosa, girata di spalle.
Non trovi che questa assomigli molto all’angelo di Caravaggio? In effetti è così. Merisi conosceva il lavoro del suo collega e si servì della stessa posizione della donna sulla destra.
All’inizio dell’articolo ti avevo detto che questo quadro ha un’importante relazione con il mondo musicale: guarda lo spartito che Giuseppe tiene tra le mani; la partitura dipinta è del compositore Noel Bauldewijn, il quale realizzò un mottetto basato sul Cantico dei Cantici.
Questo elemento è fondamentale per la sua teoria di lettura sviluppata da Calvesi a proposito di questa composizione.
Adesso guarda il violino che l’angelo sta suonando: c’è una corda spezzata, ed è un’allegoria della fragilità della vita, costantemente in bilico tra la povertà (simboleggiata da san Giuseppe) e la Vita Eterna (simboleggiata dalla Vergine ed il Bambino).
Angelo
Non vedo nessun nastro nei capelli, ma anche se così fosse come lei sostiene, é quel particolare che lo fa diventare “ermafrodita”? , non ha parato del vis che non sembra un viso femminile, il che mi lascia un dubbio. I”Angelo dipinto in questo quadro è lo stesso che ritroviamo nei Bari nel lato destro di che guarda. Non le pare? Se le è possibile mi può mandare una foto con il particolare del nastro nei capelli?gliene sarei grato.
emily
perché le ali dell’angelo sono nere?
Dario Mastromattei
Ciao Emily.
Secondo la tradizione, gli angeli con le ali nere si dice che siano portatori di messaggi che confondono e corrompono l’umanità.
Ma in questo caso non credo sia così.
Caravaggio ha sempre voluto fare di testa sua e non gli importava delle regole.
La cosa che ama di più è la provocazione: dipingere un angelo ermafrodito e con le ali nere è una novità assoluta, e sicuramente avrebbe fatto discutere tutti, rendendolo famoso.
Mettere delle ali nere sull’angelo significa che lui se ne infischia del passato e delle regole imposte dal Papa nel corso della Controriforma.
Vuole che la gente parli di lui: quale è il modo migliore se non disegnare (per primo) un angelo con le ali nere? 😉
Giovanni Lucifero
Caravaggio possedeva delle vere ali di aquila che usava come modello da inserire nelle sue composizioni, si trovano in diverse opere. E’ plausibile pensare che abbia semplicemente copiato anche il colore.
FEDERICO LA SALA
TERRA, CIELO, E MUSICA SOTTO LE ALI DELL’AQUILA. La precisazione di Giovanni Lucifero, a mio parere, è un’ottima occasione e sollecitazione a riprendere la ri-lettura del “buon-messaggio” (non propriamente in linea con la Controriforma!) di Caravaggio, relativo al momento di “Riposo durante la fuga in Egitto” di Giuseppe e Maria con il loro figlio: lo spartito della “musica” del “Cantico dei cantici” illustra la relazione amorosa degli sposi e le due ali dell’androginico angelo spiegano (con un rinvio al Salmo 90, forse) il come e il perché la esemplare famiglia ha trovato rifugio e riposo “sotto le ali” dell’aquila. O no?
Noemi
Ciao Dario, mi presento, sono Noemi e sono una tua assidua seguace in quanto la tua conoscenza e voglia di far conoscere le opere d’arte, mi è utile al fine di studio, in quanto frequentante dell’Accademia di Belle Arti. Ti ho scritto su Facebook e per sicurezza ti scrivo anche qui.. avrei una domanda da porti; Mi sto preparando per conseguire uno degli esami a me cari del mio anno accademico, ovvero quello di Teoria della Percezione e Psicologia della Forma, e sto analizzando 3 opere fra cui “Riposo durante la fuga in Egiutto” di Caravaggio; avrei una domanda in particolare da porti. Oltre alla linea di forza centrale che forma l’angelo, quali sono altre possibili linee di forza e spinta nell’opera che portano ad individuare un particolare elemento significativo, fra i tanti nell’opera?
P.S. Ti ringrazio anticipatamente per la risposta!
cordiali saluti, Noemi