Il Presepe di Greccio di Giotto: la storia di un miracolo a Natale
Voglio farti conoscere un affresco che ha cambiato la storia. Non voglio esagerare, ma si tratta di uno dei più bei lavori in assoluto di tutta la storia dell’arte medievale, sopratutto per le sue novità stilistiche. A dirla tutta, la popolarità di questo lavoro è dovuta in parte anche alla fama dell’artista che l’ha realizzato. Si tratta di Giotto di Bondone (si, quello della leggenda del cerchio perfetto). Oggi voglio parlarti di questo suo bell’affresco, intitolato Presepe di Greccio.
Ci sono un sacco di cose da dire a proposito di quest’opera d’arte e così ho deciso di scrivere questo articolo per riassumerne gli aspetti più importanti.
In questo post ti parlerò:
- Della storia del presepio di Greccio, il motivo per cui è stato realizzato e dove si trova
- Del motivo per cui questo quadro di Giotto è considerato uno dei suoi lavori più importanti in assoluto
- Dell’analisi iconologica dell’affresco, con una particolare attenzione ai suoi dettagli ed i personaggi che riempiono la scena
E molto altro ancora.
Quando avrai finito di leggere questo articolo, questo capolavoro non avrà più segreti per te.
Sei pronto per cominciare? Iniziamo allora!
Data di realizzazione: 1295-1299
Dimensioni: 230 x 270 cm
Dove si trova: Basilica superiore di San Francesco d’Assisi
STORIA
Mancano pochi anni alla fine del ‘200.
Negli ultimi decenni, l’ordine dei Francescani ha visto la propria popolarità schizzare alle stelle; ogni popolano parla di loro e tutti conoscono la loro storia.
E quale sarebbe?
Il creatore dell’ordine è stato san Francesco d’Assisi. Quest’uomo, decide di lasciarsi alle spalle una vita facile e stracolma di ricchezze a cui aveva contribuito suo padre Piero di Bernardone per dedicarsi a Dio.
La vita di san Francesco era semplice e così anche quella dei suoi seguaci: niente oro, gioielli e nemmeno maestose chiese in cui rinchiudersi per pregare.
I francescani, di solito, si appellavano alla pietà della povera gente per trovare un posto in cui passare la notte e pregare.
La vita di san Francesco è stata straordinaria: le sue azioni ed il suo carisma hanno contribuito a trasformarlo in un personaggio famoso, sia tra il popolo che il clero.
Passa poco tempo e dopo la sua morte, Francesco viene canonizzato: in questo modo l’ordine francescano diventa ancora più famoso e la Santa Sede decide di “sfruttare” questo fenomenale successo.
Dopo aver preso le redini dell’ordine, si comincia con la costruzione di innumerevoli ed enormi chiese in giro per l’Italia e che prendono evidenti distanze dagli insegnamenti di san Francesco.
Tra i tanti edifici che sorgono, quella ad Assisi è una delle strutture più interessanti; pensa che alla decorazione interna della basilica inferiore e di quella superiore, ci lavorano un sacco di artisti famosi: Arnolfo di Cambio, Cimabue, Giotto e tanti altri artisti.
Si tratta di un lavoro che passerà alla storia.
Il presepe di Greccio ritratto da Giotto in questo affresco, si trova nella basilica superiore di San Francesco d’Assisi.
Cosa c’è rappresentato in questo affresco?
Te lo dico subito.
Questo racconto si trova all’interno della Legenda Maior di San Bonaventura da Bagnoregio.
Cos’è la Legenda Maior?
È un’opera del 1263 e che narra tutta la vita di san Francesco d’Assisi.
Non voglio annoiarti, quindi vado dritto al punto.
In questo libro, Bonaventura racconta che 3 anni prima della morte di san Francesco (ovvero nel 1223), quest’ultimo desidera ricordare la natività di Gesù Bambino in un piccolo paese chiamato Greccio.
Questo piccolo centro si trova a circa 90 km da Assisi.
Dopo aver ricevuto l’approvazione dal Papa, il santo fa preparare una piccola stalla con del fieno, e, volendo ricostruire la scena secondo la tradizione, fa portare anche un piccolo bue ed un asino.
il presepe di san Francesco è bellissimo: tutto è illuminato, i frati cantano, la popolazione partecipa ed è felice, insomma, è tutto al posto giusto.
Conclusa la preparazione, Francesco celebra il rito della nascita di Gesù Bambino e poi ne racconta la storia.
Sai cosa c’è di fantastico in questa storia?
Che alla funzione partecipa anche un certo Giovanni di Greccio.
È un cavaliere che ha abbandonato l’esercito; decide di visitare questo presepe perché conosce san Francesco.
Ad un certo punto, guarda la mangiatoia dove c’è Francesco vicino al piccolo Bambino e non può credere ai suoi occhi.
Lì dentro è comparso un Bambino vero addormentato!
Non ci sono spiegazioni: si tratta di un miracolo e ci sono un sacco di testimoni.
Dopo questo evento, si narra che il fieno della mangiatoia sia stato conservato dalla gente del luogo e che poi sia stato utilizzato per curare gli animali malati.
Inoltre, si dice che in quel momento sia nata la tradizione del presepe.
DESCRIZIONE
Il presepe di Greccio Giotto è un capolavoro che non ha precedenti.
Prova a metterti, per un momento, nei panni degli uomini del ‘300.
Nessun artista ha mai dipinto una scena del genere con un’attenzione al dettaglio così maniacale.
Ecco cosa devi sapere del presepe di Greccio analisi.
Guarda per un momento i partecipanti alla funzione: sono veramente tanti, e sono tutti diversi tra loro.
Ognuno ha la sua espressione, i suoi tratti ed abiti diversi che donano una forte varietà alla scena.
Lo hai visto san Francesco?
Eccolo lì: sta inginocchiato in primo piano del dipinto Giotto. Si riconosce per via dell’aureola ed ha tra le braccia il Bambino (anche lui con l’aureola).
A sinistra c’è un gruppo di uomini abbastanza numeroso che sta assistendo incredulo all’apparizione del Bambino.
Un po’ più a destra ci sono 2 frati che guardano in alto e cantano accompagnando il rito.
Hai notato che non stanno guardando san Francesco ma verso l’alto?
Questo perché sono impegnati a guardare il reggilibro che sta sopra l’altare: lì ci sono le note e le parole che devono recitare.
Ma perché questi 2 frati sono più alti rispetto agli altri uomini?
C’è un trucchetto.
Dà un’occhiata a quella porta che sta al centro e concentrati sulla mano della donna che si vede in primo piano.
Hai visto quei piccoli stalli color legno?
I 2 frati sono appoggiati lì sopra e per questo motivo sono più in alto rispetto agli uomini davanti a loro.
Giotto non dimentica nessun dettaglio di quelli citati nel racconto della Legenda Maior ed infatti, ai piedi della piccola mangiatoia ci sono anche un piccolo bue ed un asinello.
Alla destra di san Francesco ci sono degli altri frati che assistono il protagonista cantando, senza contare il sacerdote vestito di rosso.
Ma Giotto come ha fatto a farceli entrare tutti? Perché non sono ammassati uno addosso all’altro?
La risposta è semplice: li ha disposti tutti su piani diversi; in questo modo, la scena di Giotto il presepe di Greccio ha acquistato una profondità ed uno spazio che non si erano mai visti in altre opere fino a quel momento.
In poche parole, Giotto è stato un rivoluzionario: proprio come farà Leonardo da Vinci con la sua Monnalisa e Caravaggio con molte delle sue controverse opere (come la Morte della Vergine), Giotto ha elaborato delle tecniche completamente innovative per rendere il suo lavoro ineguagliabile.
Le hai viste le donne?
Sono altri tempi.
Le donne non entrare nel luogo dove si teneva il rito, e Giotto tiene a mente anche questo dettaglio: le inserisce nel suo affresco ma le tiene a distanza, lontane dal luogo dell’azione.
Infatti le ritrae mentre cercano curiosamente di sporgersi dalla porta, tentando di vedere cosa sta succedendo.
Vogliamo parlare dell’ambiente circostante?
Io lo trovo davvero spettacolare.
In quest’opera di Giotto presepe di Greccio, penso che sia bellissimo quel ciborio sulla destra.
È decorato nei minimi dettagli e sono più che sicuro che anche tu, se stai guardando per la prima volta questo affresco, sarà uno dei particolari che ti sarà saltato immediatamente all’occhio.
Poi c’è anche quel muro (ovvero il pulpito) che separa le donne dagli uomini, e serve a dare un senso di ordine a tutta la scena: in questo modo, i protagonisti non sembrano tutti accalcati, ma sono disposti in modo elegante ed innovativo.
Per concludere, hai visto quella grande croce rossa che sta al centro del presepe Giotto?
Si tratta di una croce sagomata che qui è vista da dietro. Quei pezzi di legno che sono davanti sono i suoi rinforzi.
Poi la vedi obliqua perché sta pendendo verso la navata interna, donando una forte tridimensionalità in tutta la scena.
David
Tutto molto bello,ma il sacerdote quindi qual’è?
Dario Mastromattei
Il sacerdote è l’uomo vestito di rosso tra i frati sul lato destro dell’opera.
David
GRAZIE MILLE
Gerardo
Perché dici che il sacerdote è coluiche è vestito di Rosso mentre è quello vestito d’oro che sta sotto il ciborio? Poi il rosso è il colore dei martiri e a Natale il sacerdote veste di chiaro. CMQ bravo
nonna Marta
Hai fatto un lavoro magistrale, anche San Francesco te ne renderà merito. Bravo Dario
Alessio
sei stato impeccabile, complimenti!
Francesca Caramazza
Una descrizione veramente dettagliata.