Pietà (dopo Delacroix) di Van Gogh: analisi completa del quadro
Voglio farti conoscere una delle immagini di Van Gogh di cui probabilmente non avrai sentito parlare spesso. Il pittore olandese nella sua vita dipinse tante centinaia di capolavori, e conoscerli tutti è praticamente impossibile. Il lavoro di oggi lo puoi considerare una sorta di “omaggio” che Van Gogh fece al pittore Eugene Delacroix. Il quadro è intitolato Pietà (dopo Delacroix).
Quando avri afinito di leggere questo articolo conoscerai perfettamente cosa univa il pittore Delacroix a Vincent Van Gogh, saprai perché quest’opera è così importante e tante altre informazioni a proposito del lavoro che ti permetteranno di comprendere perfettamente l’importanza di questo quadro.
Data di produzione: 1889
Dimensioni: 73 x 60,5 cm
Dove si trova: Van Gogh Museum, Amsterdam
Il lavoro di Vincent Van Gogh pieta fa parte della serie di “copie” che il pittore olandese effettuava delle opere che ammirava di più.
Nella lunga lista dei suoi artisti preferiti, oltre ad esserci Delacroix pittore, c’erano anche esponenti dell’antica arte giapponese, come Keisai Eisen, autore di un’importante cortigiana.
La rivisitazione del lavoro di Delacroix da parte di Van Gogh è basata su una litografia del quadro di Eugene.
Si tratta del classico tema della Pietà: c’è la Vergine Maria che piange disperata sul corpo di Cristo ormai privo di vita.
L’originale quadro di Delacroix risalta per i forti colori delle vesti di Maria e per il panneggio delle sue vesti, ed inoltre per le grandi dimensioni dei due protagonisti, che occupano quasi tutta la tela.
Guarda il lavoro di Van Gogh invece: il primo elemento che salta all’occhio è il blu intenso delle vesti della Vergine, che con un gesto sta reggendo il corpo di suo figlio e contemporaneamente sembra che voglia mostrarci il suo sacrificio.
Alle spalle dei due, il sole sta sorgendo, e pian piano l’arancione utilizzato per il sole arriverà a riempire tutto il cielo. Cristo ha gli occhi privi di vita ed il suo corpo è messo nella stessa posizione di quello disegnato da Delacroix, solo che è girato nella direzione opposta.
La roccia su cui è appoggiato Cristo è resa con delle pennellate dure, ma precise, quasi come se Vincent volesse segnare un forte distacco tra l’ambiente ed i due protagonisti, i quali, senza dubbio risaltano rispetto a tutto ciò che li circonda.
Il quadro è stato dipinto nel 1889, ed in quell’anno Vincent si trovava all’interno dell’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy, per rimettersi in sesto dopo un duro periodo.
Van Gogh, nel corso della sua vita scambiò molte lettere con suo fratello Theo e con altri pittori, e proprio grazie a queste, oggi conosciamo quasi perfettamente la vita del pittore olandese.
Le prime lettere che Vincent inviò a Theo mentre si trovava a Saint-Rémy, il primo non nascose assolutamente il proprio disagio che provava nel trovarsi lì.
Cosa c’entra con il quadro? Secondo alcuni critici, Cristo in quest’opera potrebbe essere una rappresentazione di Vincent sofferente: in effetti i due si somigliano anche per la barba rossa.