Narciso di Caravaggio: analisi completa dell’opera
Voglio parlarti di un quadro di tema mitologico dipinto da Caravaggio. Questo artista è uno dei più popolari di tutti i tempi, soprattutto per via del suo grande talento e per la sua vita burrascosa. Il quadro di cui voglio parlarti oggi è intitolato Narciso.
Quando avrai finito di leggere questo articolo, conoscerai tutto a proposito di questo quadro: la storia di Narciso, data di realizzazione dell’opera, dimensioni della tela, dove è conservato questo capolavoro di Michelangelo Merisi e la spiegazione di tutti i particolari contenuti nell’opera.
Data di realizzazione: 1597-1599
Dimensioni: 112 x 92 cm
Dove si trova: Galleria Nazionale d’Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma
Avrai già sentito parlare di Narciso poiché è uno dei personaggi mitologici più famosi di sempre, ma dimmi, conosci la sua storia? Te la racconto brevemente.
Andando indietro nel tempo, devi sapere che il mito di questo ragazzo risale al II secolo a.C., dall’autore chiamato Conone: nel racconto si narra che Narciso era ambito da molti spasimanti, tra cui spicca anche il nome dell ninfa Eco.
Il protagonista, però, disdegna tutte le corteggiatrici, poiché nessuna lo attrae particolarmente. Un giorno, mentre stava passeggiando vicino un fiume, vede nelle sue acque limpide un riflesso di un bel giovane.
Rimasto colpito dal misterioso individuo nel fiume, il ragazzo comincia ad avvicinarsi per guardarlo meglio, fino a che, non cerca di baciarlo e così cade in mare, morendo annegato.
Non è ben chiaro se il ragazzo avesse capito che si trattava di sé stesso, ovvero Narciso allo specchio oppure credesse che c’era sul serio qualcuno nel fiume.
Si tratta di un mito tragico, che però ha avuto un successo straordinario: in particolare, Narciso nell’arte è un soggetto utilizzato da innumerevoli artisti dai tempi degli antichi romani fino ai pittori più moderni.
Adesso voglio parlarti dell’analisi di questo Narciso di Caravaggio, spiegandoti quali sono i dettagli fondamentali dell’opera.
Partiamo dal protagonista. Il Narciso di Caravaggio, se guardi attentamente, noterai che è molto lontano dal mondo greco; ti basta fare attenzione ai suoi vestiti, che sono molto più simili a quelli di un cittadino rinascimentale piuttosto che un abitante dell’antica civiltà greca.
Se vogliamo essere precisi, nel quadro di Caravaggio Narciso alla fonte, c’è anche un altro protagonista: il riflesso del protagonista, che occupa la parte inferiore della tela.
L’artista dipinge un riflesso simmetrico di Narciso, estremamente realistico e che trae in inganno il ragazzo del mito, e se non fosse per la sua trasparenza, potrebbe ingannare anche noi.
Devo darti qualche altra informazione riguardo il Narciso Caravaggio: prima che Roberto Longhi, un famoso studioso, attribuisse questa tela alla mano di Michelangelo Merisi, altri colleghi ritenevano che questo capolavoro potesse essere stato realizzato dallo Spadarino, o anche Niccolò Tornioli o ancora, Orazio Gentileschi.
Come si può riconoscere lo stile di Caravaggio in questo quadro? Basta guardare il buio che circonda il protagonista.
Anche guardando molto da vicino, è praticamente impossibile scorgere altri dettagli nel nel lavoro di Caravaggio il Narciso; si tratta di una scelta molto oculata da parte dell’artista, poiché, con questo artificio, la nostra attenzione è completamente focalizzata su Narciso ed il suo riflesso.
Se ci pensi, Michelangelo Merisi (ma anche altri artisti), avrebbero potuto dipingere delle Narciso immagini diverse, prelevando momenti differenti dal celebre mito: ed invece no.
L’artista, in questo caso ha scelto di catturare sulla tela il momento topico dell’intera storia: l’istante precedente in cui Narciso si sta avvicinando mortalmente al suo riflesso, prima di cadere nel fiume.
La composizione della scena è perfetta e simmetrica: la già citata trasparenza del personaggio nella parte inferiore del quadro ci fa capire che quest’ultimo è un riflesso.
Guarda per un momento lo sguardo di Narciso: sembra quasi che in realtà egli sappia che quello nel fiume è il suo riflesso ed il suo avvicinarsi così pericolosamente lo porterà alla morte.
La posizione di Narciso nasconde un altro mistero: la luce mette in primo piano la sua gamba, la cui forma, a detta di diversi studiosi, sembrerebbe un fallo.
Questa era l’analisi Caravaggio; ora voglio mostrarti qualche ultimo appunto riguardo il significato generale dell’opera: ad una prima occhiata, possiamo dedurre che si tratta di un’opera rinascimentale.
Storicamente, il Rinascimento era un periodo in cui si aveva grande considerazione del passato e si pensava che gli antichi avessero raggiunto la perfezione, e quindi, dovevano essere necessariamente imitati.
Da un punto di vista allegorico, invece, il quadro di Caravaggio potrebbe rappresentare l’inganno: se ci pensi bene, il riflesso di Narciso rappresenta perfettamente questo concetto; si tratta di una trappola che porterà alla morte il ragazzo.
Una piccola curiosità: sapevi che nei vari secoli sono state rilasciate diverse interpretazioni a proposito della morte di Narciso? Oltre al già citato annegamento, ci sono altre tradizioni che vedono lo sfortunato ragazzo morire a causa di una punizione degli dei, i quali lo avrebbero punito poiché i corteggiatori che aveva a lungo rifiutato, portati all’esasperazione, si sarebbero suicidati supplicando gli dei di vendicarli.
Rovesciando l’immagine, si vede bene che il volto, pur formalmente speculare, non lo é dal punto di vista dell’espressione. Se il Narciso vero è uno spasimante, il riflesso nell ‘acqua ha un’ espressione morta.
Mi affascina, ne farò una copia tutta per me.
Bravo Dario, grazie
Sono contento che ti sia piaciuto Emilio. È un bellissimo dipinto. 🙂
un’opera meravigliosa con tutti gli elementi pittorici che caratterizzano Caravaggio nel suo periodo romano – da ammirare nel Palazzo Barberini a Roma accanto a due altre opere dello stesso artista: Giuditta e Oloferne e il S. Francesco di Carpineto Romano, da poco esposto nel museo! Fino all’inizio di febbraio 2015 c’è nello stesso palazzo una mostra da Guercino a Caravaggio – assolutamente da visitare con altri capolavori di Caravaggio come il S. Girolamo ed il bacco malato della Galleria Borghese e il suonatore di un liuto dall’Eremitage