Nana di Manet: analisi

Nana di Manet: analisi completa del quadro

Proseguiamo il nostro viaggio in compagnia dell’artista francese Édouard Manet e scopriamo le opere principali realizzate da questo artista, cercando di cogliere gli elementi principali che contraddistinguono la sua pittura. Oggi scopriremo tutti i dettagli di un’altra opera interessante realizzata da questo artista ed è intitolata Nana.

Qui potrete leggere tutti i dettagli di questo Nana Manet, partendo da alcune informazioni generiche come data di realizzazione, dimensioni e luogo di conservazione, per passare successivamente all’analisi stilistica dell’opera.

Nana Manet analisi

“Nana” Manet

Data di produzione: 1877

Dimensioni: 264 x 115 cm

Dove si trova: Kunsthalle Hamburg, Amburgo

Il quadro è davvero molto interessante e ci sono diversi pareri sul significato principale dell’opera; facendo particolare attenzione ai dettagli, fin da subito è possibile notare che il soggetto principale è questa donna bellissima che si sta truccando davanti allo specchio. La donna sorride mentre guarda lo spettatore e si può notare che il suo vestito non è completo, poiché composto unicamente da una camicia bianca, un corsetto blu, delle eleganti calze di seta e un paio di tacchi alti che indossa.

Lanciando una rapida occhiata all’arredamento si può notare che il luogo è molto ben arredato e anche la realizzazione in pittura da parte dello stesso Manet è stupenda: il divano è reso in maniera impeccabile, con i contorni dorati e il tessuto che invece è un rosso molto scuro; su tale divano, proprio a lato destro della tela, è possibile scorgere un uomo vestito di tutto punto e molto elegante, il quale volge il proprio sguardo altrove.

Sul lato sinistro della composizione invece è possibile notare una sedia su una parte degli indumenti della protagonista, mentre dietro questa sedia invece è presente un tavolino con su un vaso di fiori.

Dopo aver dato uno sguardo sommario a tutta l’opera, possiamo cercare di scoprire qual’è il significato principale di Nana: per prima cosa, il nome del quadro ci viene incontro e ci dà degli indizi interessanti, poiché pare che questo nome fosse largamente utilizzato nel diciannovesimo secolo dalle prostitute; a dare maggiore peso a questa teoria è la composizione del quadro, con tutti gli elementi d’arredamento che sembrano suggerire che quello è un luogo dove una prostituta di alta classe incontra i propri clienti, e l’uomo presente sulla destra sembrerebbe essere proprio uno di quelli.

Manet volle tentare di presentare il quadro al Salon di Parigi, ma venne immediatamente rifiutato poiché era considerato privo di morale e venne reputato osceno il suo significato. Mettendo in primo piano il significato, i detrattori dell’artista non considerarono minimamente l’accortezza e la tecnica utilizzata da Manet, non rendendo a questo quadro la fama che meritava.

Manet probabilmente trovò ispirazione per la realizzazione di quest’opera in un’opera letteraria scritta da Émile Zola, ovvero l’Ammazzatoio, dove uno dei personaggi dello scritto era proprio chiamata Nana; il pittore quindi ha dato vita su tela alla Nana di Zola.

Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

2 risposte

  1. viola ha detto:

    il romanzo non era l’assenzio ma l’ammazzatoio in più ci vorrebbero un po di virgole punti e minori ripetizioni.Scusa solo commenti costruttivi 🙂

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