Minerva che combatte Marte di Jacques-Louis David: analisi completa dell’opera
Jacques-Louis David è stato un pittore francese autore di alcune bellissime tele, ed oggi, voglio parlarti proprio di uno dei suoi lavori. Anche se il quadro in questione è poco conosciuto, ti assicuro che contiene al suo interno tutte le tipiche caratteristiche dello stile pittorico di David, e quindi, è fondamentale per comprendere al meglio questo artista. L’opera che voglio farti conoscere è intitolata Minerva che combatte Marte.
Quando avrai terminato di leggere questo articolo, ti assicuro che saprai i fatti più importanti del quadro di David: data di realizzazione, le dimensioni della tela, cosa significa la scena rappresentata, dove è conservato oggi questo capolavoro e tanto altro.
Data di produzione: 1771
Dimensioni: 114 x 140 cm
Dove si trova: Musée du Louvre, Parigi
Questa tela venne dipinta nel 1771 da David come progetto da presentare per partecipare al concorso artistico con in palio il premio Prix de Rome.
L’unico requisito che doveva essere rispettato per poter partecipare al concorso era quello di dover dipingere un quadro sull’Iliade, la celebre opera di Omero.
David, conoscendo il testo, aveva molto materiale che poteva scegliere, e tra le molteplici opportunità, dipinse l’esatto istante in cui la dea Minerva stava combattendo contro Marte.
Devi sapere che le due divinità si erano schierate nelle fazioni opposte: Marte si alleò con i Troiani, mentre Minerva patteggiò per gli Achei.
Furono molti i momenti in cui le divinità scesero in campo per combattere al fianco dei soldati, oppure per alterare le sorti della battaglia, favorendo uno o l’altro esercito.
Quando il quadro di David venne giudicato, ottenne un verdetto un po’ anomalo: da una parte venne acclamato per il bellissimo uso dei colori sulla tela, ma venne anche criticato per l’eccessiva influenza dello stile rococò nell’opera.
Furono proprio ultime critiche a negare la vittoria di David al concorso. Nonostante ciò, non si arrese, e nel 1774, partecipò nuovamente con una tela su Erasistrato, che gli permise, questa volta di avere la vittoria.
Devi sapere che, anche se vinse il Prix de Rome nel 1774, i ripetuti tentativi di vincere questa competizione gli fecero nascere un odio sempre crescente verso l’accademia di pittura, arrivando a reputare tali concorsi disonesti e non abili nel riconoscere il vero talento.
Adesso però, scopriamo il quadro di David da vicino: nella scena, come avrai potuto intuire dal titolo, ci sono Minerva, vestita di bianco e con un grande scudo in mano ed a terra c’è Marte, appena sconfitto.
Alle spalle dei due combattenti, quasi tutti color nero, ci sono gli eserciti che si affrontano, lontano dai loro protettori.
Marte è a terra, sconfitto, privato dell’elmo e delle sue armi: tendendo il braccio verso l’avversario sembra quasi che stia chiedendo pietà per essere risparmiato.
Minerva, vittoriosa, è illuminata da una forte luce, ed intima a Marte di andarsene, risparmiandogli la vita.
A terra, oltre ad esserci l’equipaggiamento di Marte, ci sono anche alcuni cadaveri: in primo piano, a terra, c’è un uomo anziano di spalle.
Altri soldati sono alla destra di Minerva, impauriti ed increduli della vittoria da parte della dea sul dio della guerra.
L’eccessivo rococò a cui faceva riferimento la critica in quest’opera, lo puoi notare soprattutto nell’eccessivo panneggio delle vesti di Minerva, forse un po’ troppo artificioso e poco realistico; lo stesso errore, è ravvisabile anche nell’entità volante sulla nuvola alla sinistra di Minerva.