La maja desnuda e la maja vestida di Goya: analisi

La maja vestida e la maja desnuda di Goya: analisi completa delle opere

Voglio parlarti di due quadri che hanno cambiato il destino di Francisco Goya, consacrandolo come uno dei più grandi artisti spagnoli di tutti i tempi. Quest’uomo ha realizzato tanti disegni nella sua vita, alcuni legati alla situazione politica della Spagna, ed altri più caratteristici e spensierati. I due quadri che ti voglio far scoprire oggi li avrai già sentiti nominare qualche volta, e sono intitolati maja vestida e la maja desnuda.

Francisco Goya, dopo aver realizzato queste due famosissime illustrazioni, è diventato Il pittore delle Maja. Quando avrai finito di leggere questo articolo, ti assicuro che conoscerai tutto a proposito dei due lavori: la data di realizzazione, le loro dimensioni, dove sono conservate e soprattutto quali sono le loro differenze e significato di entrambe.

Maja Vestida Maja Desnuda Francisco Goya confronto analisi
Maja desnuda (sopra)/Maja vestida (sotto)

Data di produzione: 1800

Dimensioni: 95×190 cm

Dove si trovano: Museo del Prado, Madrid

Per prima cosa, devi sapere che molti fanno scrivono i titoli di questi due quadri in modo errato, ovvero Maya desnuda e Maya vestida, ma il modo corretto è la Maja vestida e la Maja Desnuda Goya.

Chiarito questo aspetto, avrai notato la piccola scheda riassuntiva dell’opera qui sopra con dimensioni, data di realizzazione e luogo dove sono conservate le opere: avrai notato che ho scritto i dati una volta sola e non si tratta di un errore, poiché i quadri sono stati dipinti nello stesso anno, hanno la stessa grandezza e sono conservati entrambi al Museo del Prado di Madrid.

Adesso voglio parlarti della storia di questi due capolavori. Fortunatamente abbiamo tantissime informazioni a proposito di questa coppia di lavori di Goya.

Secondo le fonti, i due lavori facevano parte della collezione d’arte di Manuel Godoy, un grande uomo di potere, il quale amava possedere tanti dipinti importanti.

Ciò viene riportato nel diario accademico di Pedro González de Sepúlveda, il quale ci ha fatto sapere che già nel 1800 erano parte integrante della collezione di Godoy.

Devi sapere che, però, il nudo artistico non era assolutamente accettato dalla chiesa, e nel XIX secolo, il clero aveva un potere eccezionale e lo esercitava per mezzo dell’Inquisizione, che tra l’altro godeva di un prestigio ancora maggiore grazie all’alleanza tra chiesa e la monarchia spagnola.

Così, tutti i quadri che presentavano scene di nudo integrale vennero distrutte perché reputate oltraggiose; Manuel Godoy, però, facendo valere la propria importanza riuscì a far evitare questa triste fine ai due laovri realizzati da Goya.

Sapevi che la maja vestida è stata dipinta dopo la versione nuda della donna? Inoltre, sai chi è la protagonista?

Ora ti spiego tutto.

Particolare volto Maja desnuda Duchessa Alba Goya analisi
Volto della Maja desnuda (sinistra)/ particolare della Duchessa de Alba (destra)

Molti studiosi hanno riconosciuto nella protagonista la duchessa de Alba: questa era una nobile donna che aveva un forte rapporto con Francisco Goya.

Ma i critici come hanno fatto a capire che si tratta della duchessa d’Alba?

Devi sapere che nel 1802, l’anno in cui morì quest’ultima, la collezione artistica andò in eredita al già citato Manuel Godoy.

Questo ci fa capire che la coppia di quadri era in origine proprietà della duchessa, e data la loro grande somiglianza, si è giunti a questa semplice conclusione.

Esiste un’altra ipotesi che ti voglio raccontare. Un’alternativa vedrebbe nei panni della protagonista Pepita Tudó, la quale era l’amante di Godoy.

Devi sapere che però Godoy era già sposato con un’altra donna per interesse (un matrimonio combinato): il nobile non poteva permettersi di conservare all’interno della propria abitazione un ritratto della sua amante nuda, poiché avrebbe fatto scoprire la sua relazione clandestina.

Perciò, secondo gli studiosi, fu lo stesso Godoy ad ordinare a Goya un altro ritratto della sua amante, questa volta però con i vestiti addosso.

Seppur abbastanza credibile, però, devo dirti che con dei rilievi effettuati in tempi recenti, questa ipotesi è stata completamente smentita, lasciando spazio alla prima spiegazione che ti ho raccontato prima.

Devo svelarti un piccolo particolare: le due versioni del quadro erano nascoste nel gabinetto privato di Godoy, insieme a tanti altri quadri che aveva salvato dai roghi dell’Inquisizione.

Alcuni sospettavano che esistesse anche una sorta di meccanismo che permetteva la trasformazione dell’opera, facendo sparire la versione senza veli e mettendo al suo posto quella vestita, così da non far scoprire il ritratto osé.

Questa “credenza” potrebbe anche essere vera, sai?

Se mettiamo a confronto le due opere, le dimensioni delle due sono praticamente identiche e, se non si è a conoscenza della versione nuda della donna, non si ha nessun sospetto.

La storia dei due lavori non finisce qui: nel 1807, Manuel Godoy, perse tutto il proprio prestigio, ed in poco tempo la sua intera collezione venne confiscata e fu consegnata al re Ferdinando VII; il re, essendo grande alleato con la Chiesa, mostrò le opere all’Inquisizione, i quali risalirono all’autore delle due Maja, Francisco Goya.

L’artista dovette difendersi dalle accuse mosse dall’Inquisizione, ma non riuscì a fare molto e da quel momento non si ebbero più informazioni dei due capolavori di Goya.

Le due Maja vennero mostrate nuovamente al pubblico nel 1910, entrando a far parte della prestigiosa collezione del Museo del Prado, dove si trovano tutt’ora.

Questa era la lunga storia dietro i due lavori di Goya. Una piccola curiosità: se guardi la versione nuda dell’opera, non ti sembra che assomigli molto alla Venere di Urbino di Tiziano?

Maja desnuda Venere Urbino Goya Tiziano analisi
Maja desnuda (sopra)/Venere di Urbino (sotto)

Sono due lavori che appartengono a periodi molto differenti, ma la posizione delle protagoniste e la loro espressione mostrano chiaramente un possibile nesso tra i due capolavori.

Se guardi la coppia di quadri di Goya per la prima volta, uno degli elementi che salta all’occhio immediatamente, è senza dubbio lo sguardo della protagonista: forte, deciso e con il chiaro intento di voler spezzare quell’atmosfera di imbarazzo causato dal fatto che non indossa nulla.

LA MAJA DESNUDA

Leggendo questo paragrafo, troverai tutte le informazioni sulla versione del quadro con la donna nuda.

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Abbiamo già parlato della lunga e complessa storia che c’è stata alle spalle di questa coppia di quadri, ma ora voglio parlarti di questo dipinto da un punto di vista artistico.

Si tratta di un quadro rivoluzionario: infatti è la prima volta che c’è una donna nuda protagonista di un’opera senza dover essere necessariamente una dea o un personaggio mitologico.

Fino a quel momento, il nudo artistico era giustificabile solo per delle rappresentazioni mitiche, come ad esempio quadri con protagonista Venere o altre donne del mondo dell’epica greca e romana.

Particolare volto Maja desnuda Goya analisi
Particolare del volto della Maja

Guarda il volto della donna: sta sorridendo, indossa un po’ di trucco ed i suoi capelli cadono leggeri e morbidi sul suo corpo e sul divano.

Curiosamente, il corpo della donna sembra essere leggermente sformato rispetto alla testa, quasi come se quest’ultima fosse più piccola.

C’è una fonte di luce esterna, proveniente da in basso a sinistra: è proprio questa illuminazione che mette in risalto il corpo della donna, facendo scivolare in secondo piano tutto ciò che la circonda.

Goya, con grande abilità è riuscito a lavorare perfettamente con i colori, creando una tonalità dolce e delicata per la pelle della donna, facendola risaltare rispetto a tutto il resto della scena; lo stesso discorso, inoltre, lo potremmo fare anche per il divano su cui è sdraiata la Maja, reso con un colore verde che stona rispetto allo sfondo.

LA MAJA VESTIDA

In questa sezione puoi leggere tutto quello che devi sapere a proposito del quadro della Maja con i vestiti.

maja-vestida-goya-analisi

Generalmente, questo quadro è considerato meno importante rispetto al ritratto della donna priva di veli.

Oltre al fatto che la versione nuda della donna fa più scalpore e rimane nella mente degli osservatori, probabilmente è dovuto anche ad un gesto volontario da parte dello stesso Francisco Goya.

L’artista, infatti, sembrerebbe che abbia fatto questo quadro curandosi molto meno dei dettagli: il vestito della donna la copre totalmente, ma sembra talmente stretto che tende a mettere ancor più in risalto le forme della protagonista, dando l’illusione che sia “ancora più nuda” rispetto al quadro originale.

Particolare scarpe Maja vestida Francisco Goya analisi
Particolare delle scarpe

Guarda le sue scarpe: queste erano molto in voga tra le aristocratiche dell’800, ed inoltre, rappresenta un indizio che ci fa riflettere.

Chi è la donna ritratta?

Sommando la sua posizione ai vestiti e le scarpe indossate, sembrerebbe una donna ricca che si “diverte” ad agghindarsi come una donna del popolo, vestendosi come quest’ultime.

Particolare volto Maja vestida Maja desnuda Goya confronto analisi
Particolare del volto della Maja vestida (sinistra)/particolare del volto della Maja desnuda (destra)

Voglio dirti un’ultima cosa che puoi notare guardando il volto della donna: non ti sembra che in questa seconda versione il trucco sia stato dipinto di fretta ed in modo sommario? Inoltre, anche i capelli non sono stati resi in modo realistico come nell’altra versione, tu che ne pensi?

Queste piccole e curiose differenze hanno portato i critici a pensare addirittura che la modella che ha posato per i due ritratti non fosse una sola, bensì due.

 

Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

9 risposte

  1. carlotta ha detto:

    Buon lavoro di divulgazione. Ti segnalo un errore che forse vuoi correggere.
    Scrivi in uno dei primi paragrafi “Devi sapere che, però, il nudo artistico non era assolutamente accettato dalla chiesa, e nel XIV secolo, …” Ovviamente non si tratta del XIV secolo ma semmai del XIX.

  2. Giacinto ha detto:

    Bellissimo il tuo racconto , l’epoca e i personaggi.
    Al termine del tutto lo scoop ” due modelle diverse “.
    Già prima ,quando leggevo l’articolo e guardavo i dipinti, confrontandoli, visto i nostri tempi pieni di fake di nudi famosi, mi è venuto un pensiero blasfemo , la nudità è di una modella mentre il viso è della nobile sudetta. Naturalmente ciò non incide sulle opere, meravigliose , ma sulla storia.

  3. Gioia ha detto:

    Mi piace tantissimo come spieghi le opere! Bravissimo!

  4. Attilio M. S. Leone Liistro ha detto:

    La vestida sembra recare in viso più trucco rispetto alla desnuda. Ma solo in faccia la vestida pare più semplicistica, perché la rappresentazione dell’abito mi sembra pregevole. Probabilmente Goya ha eseguito prima la desnuda e su una lieve variante di questa ha dipinto realisticamente il vestito.

  5. raffaella ha detto:

    guarda inizialmente dici che sappiamo che nel 1800 le opere erano già in mano del collezionista e dopo che le ereditò dopo la morte della duchessa

  6. Domenico vitale ha detto:

    Bellissimo .40 anni fa un mio amico .appassionato di pittura lo copiò e evvenuto molto bene .che ai tempi me lo regalo

  7. Barbara Menin ha detto:

    Grazie per la tua missione divulgativa

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