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Madonna del Velo Raffaello Sanzio analisi

Madonna del Velo di Raffaello Sanzio: analisi completa dell’opera

Eccoci nuovamente in compagnia delle bellissime opere di Raffaello Sanzio, il quale, da più di un mese, ci sta accompagnando in un lungo viaggio tra i suoi lavori più importanti. Dopo aver approfondito tutti i dettagli inerenti all’opera “Spasimo di Sicilia” (e soprattutto la storia legata al suo avventuroso viaggio verso i committenti), oggi studieremo un altro olio su tavola molto interessante, intitolato “Madonna del Velo”.

All’interno di questo articolo, come al solito troverete la storia legata alla commissione dell’opera e com’è finita nella locazione odierna, poi passeremo successivamente ad analizzare stilisticamente il quadro e qualora fossero presenti, vi riporteremo in fondo all’articolo qualche curiosità su tale lavoro del Sanzio.

Madonna del Velo Raffaello Sanzio analisi
“Madonna del Velo” Raffaello Sanzio

Data di produzione: 1511-1512

Dimensioni: 120 x 90 cm

Dove si trova: Musée Condé, Chantilly

Dopo innumerevoli studi, è ancora incerto su chi fosse effettivamente il committente dell’opera, fino a che i papabili sono diventati due: Papa Giulio II o Agostino Chigi. Molti tendono a connettere l’opera a Giulio II, poiché la “Madonna del Velo” era sempre insieme ad un altro lavoro del Sanzio, intitolato “Ritratto di Giulio II”, fino a che si sono perse le tracce del primo ed è stato difficile individuare quale fosse effettivamente l’originale, poiché in giro c’erano tantissime copie di questo quadro: c’era una copia al Louvre, un’altra a Roma, un’ altra ancora a Loreto (quella legata a questo luogo per molti anni è stata considerata l’originale, per poi rivelarsi solo un’altra copia), un’altra al Metropolitan Museum e molte altre.

Dopo innumerevoli ricerche, si è scoperto che dietro al “Ritratto di Giulio II” di Londra era presente un numero di catalogo, ed andando a guardare dietro ogni copia della “Madonna del Velo” si è scoperto che solo dietro alla versione di Chantilly c’era tale numero di catalogo, e quindi, unanimemente si è deciso che questa fosse l’originale.

Riassunta brevemente l’indagine che ha portato a scoprire quale fosse la versione originale di tale dipinto, ora passiamo all’analisi stilistica. Protagonista della composizione è la Sacra Famiglia, con Gesù Bambino, la Vergine Maria e Giuseppe.

In primo piano, Maria sta tenendo un velo (da cui il nome dell’opera e che simbolicamente rappresenta il sudario legato alla Passione di Cristo) mentre il Bambino gioca con quest’ultimo e guarda la madre ed è rappresentato come un neonato che gioca felice su una sorta di lettino.

Alle spalle dei due si erge Giusepp, il quale in secondo piano è molto scuro, facendo si che l’attenzione dell’osservatore si concentri sulla coppia madre/figlio.

La luce è protagonista indiscussa nell’opera, ed infatti, differentemente da come accade da tante altre opere di Raffaello Sanzio, qui lo sfondo è scuro, permettendo all’artista di poter effettuare vari giochi di luce, e dando maggiore consistenza alle figure in primo piano e minore profondità a Giuseppe, in questo caso.

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La bellezza e la grandezza in questo quadro di Raffaello si notano soprattutto nella serenità che riesce a conferire ai suoi personaggi, riuscendo ad allontanare per un momento il difficile destino di Gesù e mettendo in primo piano la tranquillità e la bellezza di questi momenti, proprio come se si trattasse di una normale famiglia, il cui il futuro e le preoccupazioni in questi attimi sono lontane.


Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

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