Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio: analisi completa del quadro
In questo articolo voglio parlarti di un quadro di Michelangelo Merisi da Caravaggio, autore di alcuni dei più grandi capolavori dell’arte moderna. Oggi, ti parlo di uno dei suoi lavori più celebri, intitolato la Madonna dei Palafrenieri.
Appena avrai finito di leggere questo articolo, conoscerai tutto a proposito di questa Madonna del Caravaggio: data di realizzazione, dettagli, storia del quadro, l’analisi stilistica della composizione e l’importante storia della commissione del quadro.
“Madonna dei Palafrenieri” Michelangelo Merisi da Caravaggio
Data di produzione: 1605
Dimensioni: 292 x 211 cm
Dove si trova: Galleria Borghese, Roma
Come avrai potuto leggere dalla piccola scheda riassuntiva qui sopra, la Madonna dei Palafrenieri si trova nella famosa Galleria Borghese di Roma, insieme a tanti altri capolavori realizzati da Caravaggio, come ad esempio il Fanciullo con il canestro di frutta, uno dei suoi lavori più importanti.
Parliamo della commissione di questa Madonna Caravaggio: la realizzazione dell’opera venne ordinata dall’Arciconfraternita dei Parafrenieri Pontifici, i quali desideravano porla successivamente sull’altare della basilica di san Pietro.
Secondo le fonti, il lavoro di Caravaggio Madonna dei Palafrenieri, avrebbe dovuto sostituire un’altra opera già presente nella stessa basilica, ma, a causa di ulteriori trasferimenti, la tela del Merisi venne portata nella chiesa di sant’Anna dei Palafrenieri.
Cerchiamo di capire qualcosa in più su questa scena con lamadonna: Caravaggio ritrae tre personaggi differenti, ovvero Santa Maria, Gesù Bambino e Sant’Anna (puoi riconoscerle guardando l’opera da sinistra a destra).
Se guardi bene, oltre alle tre persone, puoi notare, proprio al centro della scena, un serpente che viene prontamente calpestato dal Bambino: questa particolare azione, allude simbolicamente all’eliminazione del peccato originale, poiché il serpente è proprio l’animale che ingannò Adamo ed Eva, facendoli cacciare poi dal Paradiso Terrestre.
Sono stati fatti diversi studi a proposito del serpente, i quali hanno riconosciuto nel disegno di Caravaggio il cervone: pare che fosse un rettile che si intrufolava nelle stalle per mordere le mammelle delle mucche per berne il latte.
Devi sapere che Caravaggio ricevette per la produzione di questo quadro solo 70 scudi: si trattava di un misero prezzo, il quale, però, venne accettato comunque dal pittore, poiché stava attraversando un periodo difficile, in cui i guai stavano condizionando la sua vita, ed anche quei pochi scudi lo avrebbero aiutato a riprendersi.
Nonostante il bassissimo costo del quadro, l’opera venne immediatamente rifiutata dai committenti per diversi motivi: prima di tutto, Gesù Bambino era troppo grande di età per poter essere rappresentato nudo; inoltre, la Vergine mostrava una scollatura troppo ampia e non accettavano assolutamente che fosse Lena, una prostituta, a rappresentare Maria.
Oltre a questi due motivi, i committenti non apprezzarono nemmeno l’eccessivo distacco di sant’Anna dagli altri due personaggi: la confraternita interpretò questo “allontanamento” come una negazione del ruolo di Grazia (nella tradizione, sant’Anna rappresentava tale valore) nella redenzione.
Come se non bastassero questi motivi, successivamente furono gli stessi cattolici a muovere altre obiezioni: a molti non piacque l’eccessivo coinvolgimento da parte di Cristo nel voler calpestare il serpente; secondo loro, sembrava quasi che Cristo si divertisse ad uccidere il serpente.
Tutte queste critiche negative portarono alla condanna della tela di Caravaggio, etichettandolo come un quadro eretico.
A causa dell’accoglienza estremamente negativa, il quadro poi venne venduto dai committenti (alla modica cifra di 100 scudi) alla famiglia Borghese, facendola arrivare, con il passare del tempo, nella Galleria Borghese.
Questa è la controversa storia attorno alla Madonna dei palafrenieri di Caravaggio. Adesso, voglio parlarti ancora del quadro, però, dal punto di vista artistico.
La Vergine ed il bambino sono stati dipinti in movimento ed estremamente dinamici, dando la sensazione che da un momento all’altro si possano spostare; sant’Anna, invece, come ti ho già indicato prima, è completamente immobile e lontana dal contesto, quasi come se fosse una statua decorativa.
Forse, questo grande distacco che c’è tra Maria e sant’Anna possono essere interpretate in un altro modo, magari come in due modi differenti di vivere la santità: la Vergine, rappresenta la versione più attiva e giovane, mentre sant’Anna, in questo atteggiamento, è senza dubbio più contemplativo e riflessivo.
L’illuminazione è un fattore fondamentale in questa scena: proviene dalla sinistra e fuori dalla scena, conferendo ai protagonisti volume e mettendo in risalto il panneggio delle vesti dei personaggi; infine, secondo vari studiosi, questa illuminazione potrebbe simboleggiare la luminosità della Grazia Divina.
Grazie per aver scritto questa pagina molto chiara, mi servirà per studiare. E’ molto bello il quadro.
Grazie per il tuo commento Ilaria, in bocca al lupo per i tuoi studi.
Caro Dario, se la tela è del 1605 e Caravaggio è morto nel 1610, i 70 scudi non sono perché ” non era ancora famoso” ma molto probabilmente perché era iniziato il suo declino a causa delle sue violente vicissitudini.
Comunque è un capolavoro immenso. Ciao
Grazie per la sua precisazione. Abbiamo corretto immediatamente l’errore.