Madonna dal collo lungo del Parmigianino: il “profeta” del Manierismo
Voglio parlarti di un quadro molto particolare di cui probabilmente avrai già sentito parlare. L’autore di questa tela è Girolamo Francesco Maria Mazzola. Il suo nome forse non ti dirà nulla, ma il suo soprannome forse si: lui è il Parmigianino. Oggi farti conoscere la sua celebre Madonna dal collo lungo.
Ci sono un sacco di cose che devi sapere a proposito di questo lavoro, e per spiegartele tutte ho deciso di scrivere questo articolo.
Quando avrai finito di leggerlo ti assicuro che:
- Conoscerai la storia completa della Madonna Parmigianino e di come è arrivata agli Uffizi
- Capirai il perché i protagonisti di questa scena hanno delle forme strane
- Scoprirai il significato di tutti i particolari presenti nella composizione
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere questo capolavoro? Cominciamo.
Data di realizzazione: 1534-1540
Dimensioni: 216 x 132 cm
Dove si trova: Galleria degli Uffizi, Firenze
STORIA
Lascia che ti racconti la storia della Madonna dal collo lungo.
Tutto comincia a Parma.
È il dicembre del 1534.
Elena Baiardi Tagliaferri vuole far realizzare un quadro per metterlo nella cappella che possiede all’interno della chiesa di Santa Maria dei Servi.
La donna contatta Girolamo (il Parmigianino) ed il 23 dicembre 1534 il lavoro prende il via.
Ma aspetta un attimo.
Chi è Elena Baiardi Tagliaferri?
È la sorella del cavaliere Francesco Baiardo.
Ciò vuol dire che anche lei è una donna nobile.
E sai perché Elena ha scelto proprio il Parmigianino e non un altro artista?
Il motivo è semplice.
Perché suo fratello Francesco è amico (e protettore) dell’artista.
Ma c’è dell’altro.
Alla morte del Parmigianino, sarà proprio Francesco ad acquistare lo studio del suo amico (con tutti i lavori all’interno).
Adesso lascia che ti dica qualcosa in più sul contratto stilato per la realizzazione della Madonna dal collo lungo.
Che cosa?
In questo accordo è indicato che Girolamo si sarebbe impegnato a completare il quadro entro 5 mesi, precisamente prima dell’arrivo della Pentecoste del 1535.
Quindi il pittore ha pochi mesi a disposizione per il suo lavoro.
Perché c’è tutta questa fretta?
Perché il Parmigianino ha ricevuto un notevole pagamento in anticipo.
Parliamo di 33 scudi.
E se non fosse riuscito a completare la tela, cosa sarebbe accaduto?
Il contratto parla chiaro.
Qualora Girolamo avesse sforato la data di consegna, avrebbe dovuto risarcire la cliente dandole in cambio casa sua.
E non è tutto.
Il Parmigianino ha ereditato casa sua dal padre.
L’abitazione si trova in Borgo delle Asse ed è abitata da tutti i suoi fratelli.
Il suo fallimento significa mettere la sua intera famiglia in mezzo ad una strada.
Alla fine è riuscito a consegnare la Madonna del collo lungo in tempo?
Purtroppo no.
L’artista ha dovuto lasciare la tela incompiuta ed è partito in fretta e furia per Casalmaggiore nel 1540.
Quello stesso anno poi, è morto.
Ed il quadro? Che fine ha fatto?
È rimasto nel suo studio senza essere completato.
Ma prima ti ho detto che il cavaliere Francesco Baiardo – in seguito alla morte del pittore – sarebbe diventato il proprietario dello studio del Parmigianino.
E questo vuol dire che tutte le opere presenti all’interno (parliamo di 22 dipinti e 495 disegni) diventano automaticamente di sua proprietà.
Poi? Cos’è accaduto alla Madonna dal collo lungo?
Francesco si trova tra le mani un’opera non completata.
Deve soltanto decidere se vuole che sia qulacun altro a proseguire il lavoro di Girolamo o meno.
Prima di prendere questa delicata decisione, passano alcuni anni.
E poi nel 1542 il lavoro del Parmigianino la Madonna dal collo lungo viene trasportata nella cappella Baiardi.
Come era stato deciso in origine.
Voglio svelarti una piccola curiosità in proposito.
Devi sapere che il giorno della consacrazione della pala, è stata aggiunta una piccola scritta sulla parte centrale della scalinata presente sul lato destro dell’opera.
Sai cosa c’è scritto?
FATO PRAEVENTUS F. MAZZOLI PARMENSIS ABSOLVERE NEQUIVIT”.
E che vuol dire?
Significa “F. Mazzola Parmigianino è morto fatalmente e non risucì a completare”.
Questa frase sicuramente riguarda il fatto che il fatto che il quadro non è stato compiuto a causa dell’inaspettata morte dell’artista.
Ma la storia dell’opera non finisce qui.
Pensa che nel 1671 il quadro si trova ancora nella chiesa di Parma.
Nel 1674 il cardinale Leopoldo de’ Medici è molto interessato al lavoro del Parmigianino, e la vuole a tutti i costi.
Così entra in trattativa con i proprietari (di quel periodo) del lavoro.
E chi sono?
I padri serviti (l’ordine legato alla chiesa di Santa Maria dei Servi).
Come è andata a finire?
L’affare è andato a monte.
Il quadro rimane per altri 20 anni nella chiesa.
Ci penserà il gran principe Ferdinando de’ Medici – nel 1698 – ad aggiudicarsi l’opera e portarsela a Firenze.
Ma credimi, non è stato affatto facile.
Perché?
Perché in quegli anni c’era una causa indetta dai conti Cerati, i quali rivendicavano la proprietà del quadro del Parmigianino.
Alla fine della storia però Ferdinando ha avuto la meglio.
E poi?
Trascorre un secolo e soltanto nel 1799 sentiamo nuovamente parlare della Madonna dal collo lungo.
In quell’anno Napoleone Bonaparte è impegnato nelle sue campagne militari in tutta Europa (Italia compresa).
Dovunque arrivi non si fa scrupoli e ruba tutte le opere conservate nei musei ed in altri edifici.
In questa lista di furti c’è rientra anche il capolavoro di Girolamo.
Così il quadro viene portato a Parigi e resterà qui fino al 1815.
Fortunatamente in quell’anno la tela viene riportata in Italia ed arriva alla Galleria Palatina.
Soltanto nel 1948 il quadro arriverà agli Uffizi, dove si trova tutt’ora.
DESCRIZIONE
Guarda con attenzione questo lavoro.
È straordinario.
Ed è inutile negarlo.
Il primo elemento che salta all’occhio è lei: la Vergine.
E sai perché?
Merito della tenda rossa alle sue spalle.
È di un colore molto acceso, grazie al quale il volto di Maria viene messo in risalto.
C’è dell’altro che devi sapere a proposito della Vergine.
Cioè?
La protagonista è seduta, ma su un seggio invisibile.
Da cosa lo si capisce?
Dalla sua posizione.
Il suo bacino è piegato e tale movimento viene effettuato quando ci si siede.
Adesso guarda più in basso.
Maria appoggia i piedi su una coppia di cuscini imbottiti e decorati.
È una scena molto “strana”.
Perché?
Perché ci sono alcuni elementi innovativi.
Per esempio?
Dà un’occhiata al volto della Vergine.
Hai notato come sia spensierata?
Guarda suo figlio è sorride.
Certo, questo è un fatto normale per qualunque madre, ma di solito Maria viene ritratta con un’espressione riflessiva e malinconica.
E perché?
Perché lei già conosce il tragico destino a cui andrà incontro Gesù.
Ma qui la storia è diversa.
E poi c’è qualcosa di strano.
Sai bene di cosa sto parlando.
Maria ha un collo lunghissimo.
E non solo.
Anche le mani sono lunghissime.
Ma fidati, non è l’unica ad essere – troppo – longilinea.
Davvero?
Certo.
Guarda Gesù Bambino in braccio a Maria.
Sta dormendo.
Ma la sua posizione è strana.
Si sta muovendo con le braccia e le gambe, come se stesse sognando.
E c’è dell’altro che devi sapere.
Cioè?
Gesù è davvero troppo grande.
Di solito quando il Bambino viene ritratto in braccio a Maria ha pochi anni.
Ma qui di certo non è neonato.
E quanti anni dovrebbe avere?
Sicuramente più di 10 anni.
Ma i dettagli che devi conoscere non finiscono qui.
Parliamo un attimo della composizione di questa scena.
Devo fare una piccola premessa.
La “stranezza” che sto per farti conoscere riguardo la composizione probabilmente è dovuta al fatto che il quadro non è stato completato.
A cosa mi riferisco?
I due protagonisti principali (la Vergine e Gesù) sono al centro, mentre gli altri personaggi sono tutti accalcati a sinistra.
Aspetta un momento.
Chi sono quei personaggi ammassati sul lato sinistro?
Sono 6 angeli.
E perché sono messi in modo così disordinato?
Perché vogliono vedere da vicino Gesù Bambino.
Non hai notato nulla?
Ti ho detto che qui a sinistra ci sono 6 angeli, ma qui si vedono soltanto 5 teste.
Non ho sbagliato, credimi.
Il sesto angelo c’è, ma è difficile da vedere.
Anzi, per essere chiari, il volto dell’ultima creatura celeste non è stato completato in tempo.
E dove si trova?
Sotto il gomito destro di Maria.
E c’è un’altra cosa che devo dirti su questi angeli.
Che cosa?
Guarda quello in primo piano sulla sinistra.
Il primo dettaglio di cui voglio parlarti è la sua coscia.
È completamente nuda.
E allora? Che significa?
Ora ti spiego.
Il Parmigianino ha dipinto questo particolare ispirandosi alla Madonna di San Giorgio del Correggio.
Cioè?
Nel lavoro del Correggio ci sono diversi protagonisti.
Ma a noi interessa il protagonista in primo piano sulla sinistra
Non trovi che la posizione (e la coscia nuda) dei 2 personaggi sia molto simile?
E non è tutto.
L’angelo dipinto da Girolamo ha altri dettagli che devi assolutamente conoscere.
E quali sono?
L’ala grigia distesa verso l’alto e che scavalca la sua testa, per esempio.
E poi tra le mani ha un vaso gigantesco che sta donando a Maria.
Un momento.
Hai notato anche tu quel riflesso sul vaso?
Non c’è dubbio.
Quella è una croce.
Cosa c’entra ora?
È un simbolo che si riferisce all’Immacolata Concezione (ed anche all’ordine dei padri Serviti che si trova nella chiesa di Santa Maria dei Servi).
E perché il Parmigianino ha dipinto un vaso?
Perché è uno dei tanti simboli legati alla Vergine.
E poi ha scelto proprio questo oggetto per evidenziare l’importanza della protagonista.
A proposito di Maria, devo dirti un’altra cosa.
Cioè?
Come ben sai, di solito la Vergine viene ritratta con un velo azzurro sulla testa (come si vede nell’Annunciata di Palermo di Antonello da Messina per esempio).
Qui invece no.
E perché?
Non fraintendermi.
L’artista non ha eliminato completamente il velo, ma l’ha soltanto spostato.
Invece di essere sulla testa di Maria, l’ha messo sulle sue spalle fino a farlo cadere giù dietro la schiena della protagonista.
Con questa scelta, il velo funge anche da “contrappeso” alle gambe spostate completamente sul lato sinistro del quadro.
E non solo.
“Eliminando” la presenza del velo sulla testa, possiamo vedere l’elaborata acconciatura dei capelli della protagonista ed addirittura un diadema con delle perle.
A proposito di citazioni, voglio fati notare un’altra cosa.
Hai presente la Pietà Vaticana di Michelangelo?
Nel lavoro del Parmigianino ed in quello del Buonarroti il Bambino è sdraiato.
La loro posizione è molto simile (anche se sono orientati in direzioni opposte).
E non finisce qui.
Sia nella Madonna dal collo lungo che nella Pietà Vaticana la Vergine ha una cintura a tracolla che le attraversa la camicia sul petto.
Ma c’è anche da dire che questo piccolo accessorio “scatena” effetti diversi nei 2 lavori.
In che senso?
Ora ti spiego.
Nel lavoro del Parmigianino la cintura blocca il panneggio ed eventuali pieghe presenti sulla veste di Maria.
Nella scultura di Michelangelo questo accessorio invece è la fonte di tantissime spiegazzature.
Ma adesso torniamo a parlare del quadro di Girolamo.
Ci sono ancora delle altre cose che devi sapere.
Quali?
Non ti ho ancora parlato della sezione destra del quadro.
Non trovi che sia un po’ vuota?
Certo che sì.
Ed il motivo è semplice.
Il quadro non è stato completato.
E poi ci sono alcuni dettagli molto strani.
Per esempio?
Il piano di destra è molto più basso rispetto a quello dove si trova la Vergine, Gesù e gli angeli.
E non solo.
In questa direzione il primo particolare che salta all’occhio è sicuramente la sterminata fila di colonne prive di decorazione.
Anche se – a dirla tutta – soltanto la prima si vede chiaramente; tutte le altre sono in ombra.
Qual è il loro ruolo?
Probabilmente sono un simbolo del leggendario tempio di Salomone.
La prima struttura ebraica nella storia di Gerusalemme.
Adesso guarda in basso a destra.
Sai chi è quest’uomo minuscolo?
Cerchiamo di scoprirlo.
Sta srotolando una pergamena.
Ciò vuol dire che si tratta di uno scrittore (o di un profeta).
E chi potrebbe essere?
Gli studiosi hanno ipotizzato che lui sia San Girolamo.
San Girolamo? E perché?
Per via della sua opera intitolata Adversus Helvidium.
Cosa c’entra questo lavoro?
In questo testo l’autore va contro le opinioni espresse dal teologo Elvidio il quale pensava che la Vergine avesse avuto altri figli dopo Gesù.
San Girolamo contrasta le tesi del teologo e nella seconda parte del testo esalta la verginità di Maria.
La presenza di San Girolamo nel quadro del Parmigianino serve a mettere in risalto la madre di Dio.
Ora voglio parlarti di un altro particolare.
Sposta la tua attenzione più a destra del piccolo santo di cui ti ho appena parlato.
Sì, quello è un piede.
Di chi è?
Non ci sono abbastanza elementi per dirlo con chiarezza.
Il Parmigianino ha fatto appena in tempo ad iniziare a realizzare questo personaggio.
Ma non preoccuparti.
Nonostante le poche informazioni, gli esperti hanno suggerito che potesse trattarsi di San Francesco.
San Francesco? Cosa c’entra?
Lui è il “padrino” del culto dell’Immacolata (quindi ha sempre a che fare con l’esaltazione della Vergine).
C’è un’altra cosa che devi sapere.
Nel Cantico dei cantici c’è un verso dedicato a Maria che recita “Collum tuum ut colonna”.
Che vuol dire?
Significa “Il tuo collo come una colonna”.
E perché ti dico questo?
Perché il verso spiegherebbe la presenza di quella colonna in prima fila molto vicina al collo di Maria.
E se così fosse, sarebbe anche chiaro il motivo per cui il collo della Vergine è così evidente.
STILE
Questa è un’opera manierista.
Che significa?
Ogni particolare è reso all’eccesso.
Il Manierismo si caratterizza per il suo continuo ispirarsi alle opere di Michelangelo e Raffaello, i quali sono considerati i 2 grandi maestri dell’arte.
Ed ammettiamolo.
In quest’opera il Parmigianino ha proprio esagerato.
Sai dove si vede?
Te lo dico subito:
- Il collo della Vergine è troppo lungo
- La gamba dell’angelo in primo piano è gigantesca
- Le dita ed il corpo di Maria sono grandi il doppio rispetto a quelli degli altri personaggi
Le forme lunghissime dominano quest’opera.
Manca quel classico equilibrio che ha tanto caratterizzato i quadri del Rinascimento.
I pittori manieristi vogliono sperimentare nuovi approcci.
Ed amano lavorare sui minimi dettagli, rendendoli spettacolari.
Ti mostro un esempio.
Dà un’occhiata al vaso che l’angelo ha tra le mani e confrontiamolo con la coscia in primo piano.
Hanno una forma molto simile.
Ed a proposito di particolari, devo dirti un’altra cosa a proposito del piede destro della Vergine.
La punta del piede è rivolta verso l’esterno dell’opera, come se volesse “rompere” il confine tra quadro e realtà.
E poi ci sono i colori.
Gli studiosi hanno cercato di capire il perché il Parmigianino ha utilizzato dei colori così tenui e leggeri.
E cosa hanno scoperto?
Che queste tonalità sono molto simili a quelle di alcune pietre metalliche.
Pietre metalliche?
Sì.
Sono componenti fondamentali per l’alchimia.
Cosa c’entra tutto questo con il Parmigianino?
Devi sapere che il pittore è stato accusato più volte di essere legato a questa pratica (che non era molto apprezzata).
Tutti i dettagli che ti ho mostrato dimostrano che il Parmigianino è un pittore manierista al 100%.
Con le forme allungate, particolari innovativi e colori tenui, questo è diventato un lavoro fondamentale del Manierismo.
PREPARAZIONE
Devi sapere una cosa.
Anche se questo quadro non è stato completato, sono giunti fino a noi diverse bozze e disegni preparatori di questo lavoro del Parmigianino Madonna.
Davvero?
Certo.
È stata una tela che ha richiesto un lungo studio.
Pensa che i disegni a cui accennavo prima oggi sono conservati in diversi musei in tutta Europa.
Dove?
Te lo dico subito.
- All’Ashmolean Museum di Oxford
- Alle Gallerie dell’Accademia di Venezia (qui ci sono addirittura 2 disegni)
- Al Museo del Louvre
Ed infine abbiamo tra le mani anche un disegno ad acquerello.
Oggi si trova al British Museum e probabilmente questo era un’idea iniziale per questo lavoro.
sarà che il manierismo mi appassiona particolarmente, ma amo questa tua analisi, chiara e precisa. Ti seguo spesso, approfitto di questa ultima lettura per farti i miei più sinceri complimenti
Bonjour, cette analyse est intéressante et complète. Merci beaucoup!
Grazie, sto facendo un lavoro su Parmigianino e questa tua pubblicazione mi sarà di grande aiuto. Mi aspettavo però che tu facessi cenno alla posizione delle dita della mano della Vergine. Un’allusione che fa riferimento alla sensualità femminile…
Complimenti
Molto. Dettagliato. Il Manierismo tanto disprezzato da Vasari oggi appare invece quello che fu: un periodo di crisi religiosa e culturale, anticipatrice della nostra epoca. Poi Dali’ ha attinto moltissimo da questa opera, lui sapeva cogliere le enormi portate dei manieristi italiani.
Complimenti! Analisi lunga e dettagliata ma non greve perché colma di curiosità..magari non condivido la tua ipotesi sull’ età del bambino, 10 anni mi sembrano eccessivi, probabilmente avrebbe altre fattezze, si evince che il bimbo è piccolo di età ma molto lungo. Quindi credo sia un discorso di proporzioni molto personali dal punto di vista dell’artista in tutto il dipinto che confermano lo stile manierista.
Opera interessantissima che non conoscevo o che non ricordo di aver studiato.
La tua analisi rende ulteriormemte godibile questo lavoro, solo…non darei 10 anni al bambin Gesù. Mi sembra molto più giovane degli angeli. Figli della committente?
Grazie per i complimenti Maria Cristina. Io credo che Gesù possa avere all’incirca 10 anni per via delle sue dimensioni: le braccia e le gambe sono troppo sviluppate per appartenere ad un bambino piccolo.