Madonna Aldobrandini di Raffaello Sanzio: analisi

Madonna Aldobrandini di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro

Continuiamo ancora una volta il nostro viaggio in compagnia delle più belle opere di Raffaello Sanzio. Dopo aver scoperto tutto quello che riguarda l’opera intitolata “Messa di Bolsena”, all’interno di questo articolo scopriremo tutti i dettagli inerenti ad un altro importantissimo lavoro di Raffaello Sanzio chiamato “Madonna Aldobrandini”.

All’interno di questo articolo troverete tutte le informazioni generali su questo importante lavoro del Sanzio, partendo dalla data di realizzazione fino a giungere all’analisi stilistica del lavoro, senza tralasciare alcun dettaglio che possa aiutare a comprendere meglio l’opera.

Madonna Aldobrandini Madonna Garvagh Raffaello Sanzio Analisi

“Madonna Aldobrandini (Madonna Garvagh)” Raffaello Sanzio

Data di produzione: 1509-1510

Dimensioni: 39 x 33 cm

Dove si trova: National Gallery, Londra

L’opera prende il nome dalla lunga proprietà del lavoro da parte della famiglia romana Aldobrandini, successivamente è passato nelle mani della famiglia Garvagh (molti infatti conoscono questo lavoro come “Madonna Garvagh”) e nel 1865 è giunta invece alla National Gallery, dove si trova tutt’ora.

I soggetti dell’opera sono la Vergine, Gesù Bambino e Giovanni Battista; il disegno è stato effettuato dopo innumerevoli studi da parte di Raffaello, che decise poi di realizzare la versione definitiva di quest’opera tra il 1509 e 1510, mentre era al lavoro all’interno della Stanza della Segnatura.

I tre soggetti sono ordinati secondo una composizione piramidale e di cui la Vergine ne è la punta; alle spalle dei tre si trova uno scorcio di paesaggio nei pressi di Roma. Proprio dietro alla Vergine si trova una colonna scura che permette di mettere in risalto il volto luminoso della donna; nel frattempo Gesù, accetta il regalo di un garofano da parte Giovanni (Raffaello nella lunga serie dei quadri e opere che ha realizzato, sembra essere particolarmente interessato al legame presente tra Gesù e suo cugino Giovanni Battista, cercando di rappresentare e studiare al meglio il loro rapporto). Il garofano di per se ha un significato molto importante: il colore rosso del fiore rappresenta il sangue della Passione, ma è anche simbolo dell’unione di Cristo con la sua Chiesa, e Gesù, accettando tale fiore, accetta il proprio tragico destino.

I colori utilizzati in questo lavoro sono luminosi e freschi, replicando la qualità di una pittura presente su porcellana. L’opera è divenuta famosa oltre che per l’abilità del pittore anche per la grandissima dolcezza e naturalezza che traspare nei movimenti dei protagonisti, come se fossero una famiglia ideale, lontana dal duro destino che riguarderà i due bambini.

Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

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