Maddalena penitente di Caravaggio: analisi completa dell’opera
Voglio parlarti di un quadro di Caravaggio che, a differenza di molti altri suoi lavori, non è molto conosciuto. Sai bene che Michelangelo Merisi è stato uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, ed il quadro di cui voglio parlarti oggi è intitolato Maddalena penitente.
Al termine della lettura di questo articolo, saprai tutto a proposito della Maddalena Caravaggio: la storia del quadro, data di realizzazione, dimensioni, analisi stilistica ed il significato di tanti piccoli particolari che ti aiuteranno a comprendere al meglio il dipinto.
Data di produzione: 1594-1595
Dimensioni: 122,5 x 98,5 cm
Dove si trova: Galleria Doria Pamphilj, Roma
Non c’è molto da dire riguardo la storia di questo quadro: l’identità del committente è ancor’oggi molto discussa, ma molti studiosi ritengono che possa trattarsi del cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte, figura centrale nella vita di Caravaggio e che gli commissionò innumerevoli tele nel corso della sua carriera.
Detto ciò, voglio spiegarti per bene questo quadro di Michelangelo Merisi Caravaggio: come avrai facilmente intuito dal titolo, la protagonista è Maria Maddalena, una donna molto importante e legata alla vicenda di Gesù.
Facciamo un passo indietro: devi sapere che la donna che posò come modella per il Caravaggio in questo quadro, fu, Anna Bianchini, una prostituta che il pittore frequentò per un lungo periodo.
Anche se non ci sono molti dettagli specifici a proposito del rapporto tra Caravaggio e la Bianchini, devo dirti che quest’ultima era una prostituta molto nota nell’ambiente romano.
Tutti la conoscono ed anche il committente dell’opera; quest’ultimo non rifiuta il quadro di Caravaggio perché entrerà a far parte di una collezione privata, ma se fosse stata destinata ad una chiesa o un altare, sarebbe stata rimandata immediatamente all’artista.
Negli archivi giudiziari di quegli anni, il nome della donna appare spesso, poiché coinvolta in risse, omicidi ed altri crimini; d’altro canto, la si vede spesso in compagnia anche di pittori, scultori ed altri artisti famosi.
Nonostante le possibili difficoltà tra loro, comunque, pare che Anna posò più di una volta per i quadri di Caravaggio: se affianchiamo per un momento la tela della Maddalena Penitente e quella di Marta e Maria Maddalena, puoi notare qualche somiglianza (anche se in questo secondo lavoro, Anna impersona il ruolo di Marta ed è difficile da riconoscere).
Questa era la storia sulla modella protagonista dell’opera. Ora posso parlarti dei dettagli del lavoro di Caravaggio Maddalena Penitente: la donna è seduta al centro della scena, con le mani sul proprio grembo e lo sguardo verso il basso (e come suggerisce il titolo), mentre sta facendo penitenza.
Sposta lo sguardo sulla sinistra della tela: puoi notare la presenza di una piccola natura morta, alcuni gioielli ed una boccetta di vetro con del liquido; sommati tra loro, questi oggetti sono molto importanti, poiché simboleggiano il rifiuto del peccato, dell’avidità e della vanità da parte di Maria Maddalena.
Sai che forse questi oggetti erano proprio di Anna? Non si tratta di elementi di scena messi lì per l’occasione, ma sono tutti appartenuti alla modella.
Adesso guarda l’espressione di Maria: Caravaggio si concentra particolarmente su questo aspetto, poiché sa bene che è proprio il volto, il miglior strumento per rappresentare le espressioni; la protagonista rivolge lo sguardo in basso, ricordando Gesù crocifisso, e se guardi con attenzione, puoi scorgere una lacrima sulla sua guancia.
Guarda l’illuminazione nell’opera: sembra quasi che sia giunto un raggio di sole ad illuminare tutta la stanza, spazzando via le tenebre del peccato che circondavano Maria Maddalena.
L’ALTRO SIGNIFICATO DEL QUADRO DI ANNA/MADDALENA
Quando Caravaggio deve dipingere delle scene sacre, realizza sempre dei quadri molto ambigui: la Maddalena che ci fa conoscere si presta molto bene ad un’altra interpretazione.
È fine ‘500 quando il pittore dipinge Anna nei panni della Maddalena e siamo nel pieno della Controriforma: la Chiesa sta cercando di darsi un tono e di cancellare qualsiasi traccia di peccato presente a Roma e nelle altre città, poiché i Protestanti, con le loro tesi stanno conquistando sempre più fedeli.
La prostituzione a Roma è ormai una piaga: c’è un giro d’affari molto vasto dietro queste donne, e la Chiesa non può più tollerare una condotta del genere; le prostitute ormai sono troppe, e così i pontefici, in questo periodo, cominciano a far punire fisicamente le donne che esercitano questo lavoro.
Con queste premesse, il quadro di Caravaggio assume tutto un altro significato: Anna sta piangendo perché è stata picchiata violentemente.
Le lacrime per il dolore, i suoi orecchini strappati dal lobo ancora arrossato, la collana di perle rotta in tanti frammenti nella colluttazione ed il suo vestito fatto cadere fino alle spalle sono chiari particolari della punizione inferta ad Anna.
Infine, il suo volto abbassato, trasmette quasi una sensazione di “abbandono” nei suoi confronti, come se ormai Anna/Maddalena, dopo l’attacco, fosse lasciata lì, in balia del suo destino.