Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architettori di Giorgio Vasari: Il 1° Libro In Assoluto Di Storia Dell’Arte
Elementi Chiave
- Il nome completo di questo libro è Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architettori, ma è diventato famoso come Le Vite del Vasari.
- L’autore è Giorgio Vasari, importante pittore ed architetto.
- Ha scritto questo libro nel 16° secolo e l’ha pubblicato nel 1550.
- La 1° edizione ha avuto un grandissimo successo, poi ne é seguita un’altra del 1568 pubblicata dalla famiglia Giunti
- È il 1° libro completo di storia dell’arte che sia arrivato a noi
- Racconta delle vite e delle opere degli artisti vissuti tra Medioevo e Rinascimento
- In alcune biografie ha aggiunto pettegolezzi e dicerie inutili che ha reso il documento difficile da decifrare nei secoli
Ecco cosa devi sapere de le Vite del Vasari.
Storia
Giorgio Vasari non è stato il primo uomo che ha cercato di scrivere un libro con le biografie degli artisti più importanti.
Prima di lui ci ha provato Paolo Giovio con il libro Uomini illustri.
Purtroppo non è stato un buon lavoro.
Ma è stato proprio il fallimento di Giovio a spingere Vasari a fare di meglio.
Così quest’ultimo pubblica il suo testo nel 1550 e lo fa stampare da Lorenzo Torrentino a Firenze.
Il libro è di 992 pagine.
Ed è un successo.
Nel 1568 pubblica la 2° edizione (facendolo stampare da Giunti) di 1012 pagine, includendo al suo interno i ritratti degli artisti presenti nell’opera.
I ritratti sono basati su varie fonti di quel periodo.
Le Vite di Vasari è un documento così importante che è stato utilizzato per secoli, ed ancora oggi è tra i trattati più importanti di tutta la storia dell’arte.
Riassunto Del Libro
Le Vite di Giorgio Vasari è composto dalle biografie di artisti suoi contemporanei e non.
Quelli che ha conosciuto di persona (ed anche quelli della generazione precedente) sono inclusi nel libro con informazioni corrette e dettagliate.
Nel caso degli artisti più antichi, c’è più di qualche errore.
Per fortuna molti esperti – nel corso degli anni – li hanno notati ed hanno corretto le inesattezze.
L’autore, oltre a fornire dettagli sulle vite dei suoi colleghi, ha aggiunto anche dei giudizi sulle loro opere ed è stato sempre (abbastanza) oggettivo evitando di criticare – ad esempio – le correnti artistiche del passato di cui parla nel libro.
Ma ci sono dei gravi problemi.
In alcuni casi il Vasari è entrato troppo nel dettaglio di alcune biografie, aggiungendo note di scandali e pettegolezzi.
Per questo il documento è stato preso più e più volte in esame per capire quali fossero le notizie vere e quali non.
In altri casi, la sua curiosità è stata fenomenale.
È arrivato a consultare altre importanti fonti storiche:
- I Commentari di Ghilberti
- Il Libro di Antonio Billi
- l’Anonimo Magliabechiano
E quando ha potuto, è andato a conoscere le persone più vicine (se non gli stessi artisti) ai soggetti trattati nel libro.
Ma le dicerie non sono l’unico problema del libro.
Leggendo Le Vite si nota che l’autore dà troppa importanza agli artisti toscani (soprattutto i fiorentini) nella storia dell’arte.
Certe volte esagera arrivando ad attribuire l’invenzione di alcune tecniche artistiche ad artisti di Firenze.
E nel caso di importanti artisti non fiorentini, inventa dei rapporti falsi dicendo ad esempio che “tale artista è stato allievo di questo maestro di Firenze”.
Donando così tanto spazio agli artisti fiorentini, trascura l’arte veneziana nella 1° edizione (ma nella 2° aggiunge qualche dettaglio) e non parla proprio della scuola artistica della Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Roma, Napoli e Sicilia.
Infine, si dimostra poco obiettivo quando parla di alcuni artisti.
Il caso più famoso di tutto il libro è Michelangelo Buonarroti, che per lui è il genio che si è distinto in qualsiasi ambito artistico e che è arrivato a diventare addirittura migliore dei più grandi maestri dell’era classica.
Agata Moretti
“Le vite ” del Vasari hanno costituito parte significante della mia formazione artistico/culturale.
È un libro che va letto e a tutti coloro che vogliono fruire delle bellezze architettoniche del Vasari, consiglio di passeggiare sotto le Logge in Piazza Grande ad Arezzo , gustare i piatti tipici toscani fermandosi proprio lì, per godere della magia di quel posto.
angelo tondini
Vivo a Milano, ma sono nato e vissuto diversi anni ad Arezzo, come il Vasari.La sua casa è oggi un museo. Era un mediocre pittore, ma ottimo architetto- suoi gli Uffizi a Firenze- e scrittore. Senza le sue “Vite”
sapremmo ben poco sui grandi artisti del Rinascimento. L’opera è voluminosa, ma si legge con piacere. Il monumento al Vasari
all’inizio delle Logge di piazza Grande ad Arezzo, da lui progettate, è stato eseguito su disegno del mio bisnonno arch.Giuseppe Castellucci e scolpito da suo fratello.
Complimenti per chi ha scelto l’argomento delle Vite.
Angelo Tondini -giornalista
Dario
Complimenti, dovrebbe essere onorato di appartenere alla sua famiglia. E anche complimenti alla sua preparazione. Sono convinto che senza il Vasari la concezione dell’arte sarebbe stata completamente differente.
angelo tondini
Grazie per il suo commento. Sono appassionato di architettura , ho fotografato,scritto e pubblicato molto sull’argomento in Italia e all’estero. Aggiungo con orgoglio che il mio cognome è Tondini Quarenghi, con un bisnonno bergamasco che discendeva da Jacopo Quarenghi, uno dei 2
architetti che costruirono San Pietroburgo.
Da parte di madre sono toscanissimo e la sua famiglia discende da Pietro Aretino,
una penna velenosa. Infatti ho ereditato la passione per epigrammi feroci, che usciranno presto in un volume.
Cordialità
Angelo Tondini
Wikipedia angelo tondini