Le Ninfee (serie) di Monet: analisi

Le Ninfee di Claude Monet: analisi completa della serie di quadri

Concludiamo il nostro viaggio artistico in compagnia di Claude Monet, leggendario artista impressionista, analizzando una serie di opere che lo hanno consacrato come uno dei più grandi pittori del suo tempo e sicuramente anche uno tra i più importanti fino ai giorni nostri. La serie di opere che vedremo nel dettaglio oggi è intitolata Le ninfee.

Ninfee, 1920-1926, Museo dell'Orangerie Monet analisi

“Ninfee” (1920-1926) Claude Monet

Data di produzione: 1899-1904; 1914-1926

Dimensioni: Varie

Dove si trovano: In vari musei del mondo

La serie di opere che va sotto il nome di Le ninfee è davvero molto vasto; si parla infatti di ben 250 opere che Monet realizzò in età tarda, completamente ammaliato dalla bellezza di questi fiori. Come ben sapete, Monet si sposò ben due volte, la prima con Camille (la quale fu anche soggetto di diversi quadri dell’artista), e successivamente con Alice Hoschedé, e con quest’ultima, nel 1883 decide di trasferirsi a Giverny.

Nell’abitazione in cui si trasferirono, Monet, ispirato fortemente dalla tradizione giapponese (che si farà sentire anche all’interno di alcune sue opere), decise di realizzare un giardino che ricalcava tale cultura, realizzando un ponticello e anche uno stagno ricco di ninfee, ma anche molti altri fiori come l’iris, i tulipani, le rose e anche alcune piante esotiche.

La costruzione di questo scenario permetteva a Monet di rilassarsi e di dedicarsi alla pittura del piccolo mondo che aveva realizzato; in un primo momento, le sue opere oltre a contenere innumerevoli elementi vegetali, includevano anche elementi architettonici come ad esempio il ponte giapponese e qualche altro dettaglio.

Successivamente (parliamo del periodo della vita dell’artista compreso tra il 1899 e gli ultimi anni della sua vita), Monet, venne catturato completamente dalla bellezza e dal dettaglio delle ninfee in particolare, arrivando a studiarle nei minimi dettagli e facendole diventare soggetti indiscussi della sua pittura.

Con il crescere dell’interesse da parte dell’artista per le ninfee, possiamo notare come all’interno delle sue composizioni, tutti gli altri elementi decorativi piano piano comincino a venire meno: il ponte giapponese, tutti gli altri fiori scompariranno completamente dalle tele dell’artista.

L’artista, a partire dal 1912 venne colpito dalla cataratta, che gli provocò dei forti danni alla vista, e non sappiamo se questa abbia contribuito positivamente o negativamente nella resa definitiva di questa serie di opere. La realizzazione di queste ninfee probabilmente era come una sorta di “diario quotidiano” dell’artista, il quale invece di scrivere, dipingeva ogni giorno, annotando sempre elementi innovativi e differenti all’interno delle sue opere.

Qui sopra trovate alcune delle opere che fanno parte di questa famosissima serie, i cui elementi sono sparsi in molti musei del mondo e anche alcune collezioni private.

Sei rimasto affascinato dalle bellissime ninfee realizzate da Claude Monet e vuoi sapere veramente tutto su uno dei migliori artisti impressionisti di sempre? Allora il libro qui sotto fa proprio al caso tuo. Da più di dieci persone, questo documento viene considerato un vero e proprio TESTO SACRO, pieno di dettagli e con tutti i quadri realizzati nella sua lunghissima carriera. Cosa aspetti a comprarlo? È un’occasione imperdibile!

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Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

15 risposte

  1. Kozuma ha detto:

    Provo un’amore “simile” per i mughetti, sono dei fiori che mi mettono pace e fanno sparire ogni mio problema ogni volta che li osservo (pian piano sto cercando di far crescere questi fiorellini dappertutto nel mio piccolo giardino).
    Monet è stato un’artista unico, lo amo, amo il suo modo di vedere il mondo e di dipingere la natura.
    Esprime una sensibilità fuori dal comune e personalmente sono troppo affascinata dal fatto che abbia preferito concentrarsi e rendere protagonisti dei soggetti naturali e non degli individui umani (certo, hanno la loro bellezza anche loro, Renoir ad esempio sapeva rappresentare gli stati d’animo delle scene che dipingeva in modo superbo) ma il fatto che Monet abbia scelto di catturare su tela la bellezza della natura e ad esprimerla al meglio, non so come spiegarlo ma mi commuove.

  2. maurizio ha detto:

    non c’è scritto i colori che usava per le tavole

  3. Benedetta ha detto:

    Bellissima descrizione dato che adoro Monet complimenti veramente .

  4. Giulia ha detto:

    Analisi delle ninfee molto interessante e completa, trovo che lei abbia fatto un ottimo lavoro osservativo delle opere di monet. Mi piacerebbe leggere altre analisi relative a pittori quali, ad esempio, Van Gogh, Botticelli oppure la celebre pittrice filippina Lalang. Sarebbe davvero splendido leggere un’altro dei suoi lavori.
    Grazie infinite per il suo aiuto e arrivederci.
    Giulia, 24 anni, Roma

    • Dario Mastromattei ha detto:

      Grazie mille Giulia, sono davvero contento che ti sia piaciuto questo articolo. Navigando su Arteworld puoi trovare un sacco di articoli su Van Gogh e Botticelli. La pittrice Lalang sarà una delle prossime pittrici di cui parlerò.

  5. Denise Toto ha detto:

    dietro alle ninfee c’è molto di più che dei semplici fiori e uno stagno, esse sono la conclusione di un viaggio lungo quanto la vita stessa dell’autore, sono la ricerca di qualcosa che va oltre la semplice rappresentazione del mondo apparente… con il suo sguardo,malato o no,Monet scavava dentro le cose,guardava oltre…vedeva la vita.Le ninfee sono il testamento dell’autore, ultimo espressione di tutto l’amore che Monet nutriva verso questo mondo,per tutte le sue creature,per il suo continuo cambiare rimanendo sempre uguale…stupende 🙂 le ha dipinte fino alla morte,nonostante tutto il dolore che provava,per la prima guerra mondiale ,per la perdita dei suoi cari,per la cecità e la vecchiaia, sapeva che l’unica cosa che poteva fare,era dipingere. Perchè l’arte e il dono più grande che abbiamo, è amore. Che ci sia riuscito o meno ha rappresentare questo mondo segreto non lo sappiamo, forse solo chi ha uno sguardo speciale,che va oltre, riesce a vederlo in questa opera stupenda, che non si puo negare essere, in qualsiasi caso, un capolavoro, che meraviglia e affascina con i suoi colori stupendi .

    • Dario Mastromattei ha detto:

      Grazie per la sua gentile opinione e per la sua personalissima lettura della serie di opere di Monet.

    • gabriella montisci ha detto:

      cara Denise, hai fatto una descrizione stupenda che mi ha commossa, guardare le opere di Monet e non vedere il bello, la bellezza che cambierà il mondo…lui era meraviglioso, lo ammiro e lo amo tanto) Grazie

  6. Ausilia Cascone ha detto:

    È uno dei siti più belli ,colori che mi affascinano ogni volta che li guardo……

  7. Annachiara ha detto:

    Analisi molto interessante, grazie infinite!
    Devo ammettere che il modo con cui Monet riesce a comunicare colori e sensazioni è davvero suggestivo…

    • Dario Mastromattei ha detto:

      Grazie a lei per i complimenti. Monet è stato un maestro nella realizzazione di questa serie di ninfee. Ogni tonalità di colore utilizzata è stata scelta accuratamente dal pittore, rendendo questa serie di quadri una delle più amate in assoluto.

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