La terrazza a Sainte-Adresse di Monet: analisi

La terrazza a Sainte-Adresse di Monet: analisi completa del quadro

Continuiamo il nostro viaggio tra le opere più belle e famose realizzate dal pittore impressionista Claude Monet, e dopo aver scoperto tutti i dettagli di un altro quadro oggi vedremo, sempre per restare in tema, un’altra analisi dell’ennesima opera da parte di questo artista. Il quadro che andremo a studiare oggi si chiama La terrazza a Sainte-Adresse.

Terrazza a Sainte-Adresse Monet analisi

Claude Monet “Terrazza a Sainte-Adresse” 1867

Data di produzione: 1867

Dimensioni: 98,1 x 129,9 cm

Dove si trova: Metropolitan Museum of Art, New York

Sappiamo che nell’estate del 1867 l’artista decise di passare l’intera estate presso questa località dove realizzò un discreto numero di quadri. Cerchiamo di capire qualcosa in più su quest’opera, dando un’occhiata ai dettagli che compongono lo schema fondamentale del quadro.

I soggetti che vengono rappresentati sul fondo della terrazza dovrebbero essere probabilmente il padre di Monet, ovvero Adolphe, e accanto a lui, la donna dovrebe essere Jeanne Marguérite Lecadre, ovvero sua cugina; in primo piano invece, le due persone che sono sedute alle sedie dovrebbero essere lo stesso Dottore Adolphe Lecadre, ovvero il padre di Jeanne Marguérite e la ragazza messa di spalle invece dovrebbe essere l’altra figlia dello stesso dottore.

Potrebbe sembrare un bel quadro di famiglia dati i soggetti e l’inquadratura, ma in realtà non è così, poiché i rapporti tra l’artista e la sua famiglia non erano molto belli, soprattutto quell’estate: il padre infatti non era molto d’accordo sulla relazione di suo figlio con Camille Doncieux (sua compagna al tempo e che fece anche da modella per alcuni quadri dello stesso Monet).

Spostandoci sul piano tecnico della realizzazione del quadro si nota soprattutto qualche dettaglio relativo alla prospettiva: sembrerebbe quasi che tutta l’opera sia composta da due piani paralleli differenti, ma in realtà è solo un’illusione e il senso di profondità si può cogliere bene se si guarda per bene il quadro.

Sembrerebbe che questa caratteristica “illusionistica” sia un elemento che si ripete più di qualche volta all’interno dei quadri dello stesso Monet, e cercheremo di approfondire questo aspetto anche nelle prossime analisi delle opere realizzate da questo artista.

In ultima istanza bisogna ricordare anche che il quadro sembrerebbe essere nato grazie alla forte influenza dell’arte giapponese su Monet, e lo si può notare grazie ad alcuni dettagli che sono stati trovati tra le sue lettere con altri artisti: parrebbe infatti che il pittore si riferisse a questo quadro in particolare dandogli il titolo La pittura cinese in cui ci sono le bandiere. Un probabile antecedente che ha permesso la nascita di quest’opera impressionista potrebbe essere un’opera realizzata dal pittore giapponese Hokusai.

Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

Una risposta

  1. ruggero ha detto:

    buongiorno Dario non ho capito bene perchè i due piani paralleli siano una illusiano. Io vedo il primo piano con le figure e poi il mare come secondo piano parallelo. Dov’è l’illusione e come la ottiene? grazie
    ruggero

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