La Ronda di notte di Rembrandt: la foto di gruppo più famosa della storia
Voglio farti conoscere un lavoro immenso, davvero enorme. Si tratta di un quadro di grandi dimensioni e che è diventato un famoso capolavoro dell’arte moderna soprattutto per l’attenzione ai minimi particolari di tutta la scena. L’autore di questa gigantesca tela è il pittore olandese Rembrandt, il quale è vissuto nel ‘600 ed è passato alla storia oltre che per la sua vita travagliata anche per i suoi quadri eccezionali. Oggi voglio farti scoprire il suo più grande capolavoro, intitolato la Ronda di notte.
Ci sono un sacco di cose da dire a proposito della ronda di notte di Rembrandt, ed io voglio fartele conoscere tutte all’interno di questo articolo. con questo articolo, Ti assicuro che quando avrai finito di leggere questo post:
- Conoscerai la storia della commisione del quadro e l’intera storia della ronda notturna olandese
- Saprai il motivo per cui questo è il lavoro più importante di Rembrandt
- Capirai quali particolari della tela collegano il pittore olandese direttamente a Caravaggio
E tanto altro ancora.
Ogni piccolo dettaglio di questa tela è una miniera di importanti informazioni su Rembrandt e sul suo stile.
Allora, sei pronto a conoscerlo al 100%? Cominciamo!
Anno di produzione: 1642
Dimensioni: 363 x 437 cm
Dove si trova: Riijksmuseum, Amsterdam
STORIA
Siamo ad Amsterdam, nel 1639.
È un anno molto importante, ed in città è arrivata una persona famosa e degna di nota: Maria de’ Medici.
Nel caso te lo stessi chiedendo, si, la famiglia di Maria è quella che ha dominato a Firenze per molti anni e di cui, il suo membro più importante è stato Lorenzo “il magnifico”.
La città deve essere pronta per ospitare una persona così importante, e così, per rendere il suo arrivo, indimenticabile, vengono commissionate ben 6 tele agli artisti più importanti di Amsterdam.
Rembrandt fa parte di questa piccola squadra. La sua presenza è abbastanza scontata, dato che nel 1639 ha già una solida fama alle spalle.
A bussare alla porta del suo studio è Frans Banning Cocq: di professione è un dottore, ma riveste anche l’importante ruolo di capitano di un piccolo gruppo di archibugieri, i “Kloveniers”.
Quando arriva da Rembrandt, Cocq ha già ben chiaro in mente quale deve essere la priorità dell’opera: lui, da buon capitano, deve essere al centro e deve risaltare rispetto agli altri protagonisti nel lavoro del Rembrandt pittore.
Il piccolo gruppo militare è composto da 14 persone (15, contando anche Cocq), e sono tutti ritratti nella grande tela dell’artista olandese; nel momento in cui Rembrandt li immortala, i soldati stanno cominciando a muoversi dopo l’ordine di avanzare dato dal capitano.
Ma Rembrandt quanto ha guadagnato per questo lavoro?
Oltre ad essere un pittore di grande talento, Rembrandt è bravissimo anche a contrattare. Per questa tela ha ricevuto 1600 fiorini; ciascuno dei protagonisti ha sborsato 100 fiorini per la realizzazione dell’opera.
I personaggi presenti nella scena sanno che si tratta di un’occasione irripetibile: questa tela sarebbe stata ammirata nei secoli successivi e molti avrebbero parlato del loro gruppo, facendoli passare alla storia.
Rembrandt, conoscendo bene le idee dei vari personaggi, decide di valorizzare il proprio lavoro, e così si fa pagare una cifra abbastanza notevole.
Non è la prima volta che il pittore fa una cosa del genere: anche quando dipinge il quadro di anatomia con il dottor Tulp i personaggi che sono in primo piano pagano una somma maggiore, mentre quelli più lontani no.
Dopo essersi messi d’accordo per il compenso, la ronda di notte di Rembrandt viene cominciata nel 1640 e non ci vogliono nemmeno 2 anni prima che questo lavoro venga completato nei minimi particolari.
Lo sapevi che noi italiani chiamiamo quest’opera “la ronda di notte” ma il suo titolo in inglese è “the night watch”?
Quando Rembrandt conclude il suo lavoro, la tela viene trasportata dal suo studio e viene esposta, in bela vista, nella sala della riunione delle guardie civiche (rimarrà qui per circa un secolo).
Passano molti anni e nel 1715, il lavoro viene spostato nella sala del consiglio di guerra del municipio di Amsterdam.
Potresti pensare che si tratta di un posto migliore rispetto al precedente, ma non è così.
Il quadro infatti, pur essendo molto grande, viene appeso in un piccolo spazio tra 2 porte; ed ora sono proprio le sue dimensioni a costituire un problema grave.
Data la sua lunghezza, non può essere messo su quel muro del municipio, ed è così che si giunge all’impensabile: la tela viene tagliata.
Sul lato sinistro viene eliminata una grande striscia verticale larga 1 metro e sul lato destro, invece, vengono rimossi 30 centimetri della scena!
Come faccio a sapere tutte queste cose?
È molto semplice. Il quadro di Rembrandt, fino dalla sua rima apparizione in pubblico ha avuto grande successo, soprattutto tra i suoi colleghi, molti dei quali hanno cercato di farne delle copie per poter capire nei minimi particolari il talento di questo pittore.
Delle tante repliche della pattuglia di notte fatte da altri artisti, è davvero molto interessante quella di Gerrit Lundens, oggi conservata alla National Gallery di Londra.
Infatti, confrontando il lavoro di Lundens con il lavoro originale di Rembrandt, è venuta alla luce la storia di questa tristissima eliminazione di grandi parti della tela che ti ho accennato prima.
Chiudiamo questa parentesi e ritorniamo alla storia.
Siamo al momento in cui il dipinto la ronda di notte si trova nella sala del municipio di Amsterdam, in quello sfortunato e misero spazio.
La tela rimane lì per un sacco di tempo, fino a quando non arriviamo al 18° secolo.
In questi anni la politica aggressiva di Napoleone sta mettendo a dura prova tutta l’Europa. Il condottiero francese attacca anche i Paesi Bassi, arrivando a conquistare anche Amsterdam.
È noto che Bonaparte, durante le sue campagne militari nelle altri città, confiscasse le più importanti opere d’arte per portarle in Francia; è per questo motivo che molti dei capolavori famosi in tutto il mondo, oggi si trovano al Louvre (ma non la Gioconda di Leonardo, quella sta lì perché l’artista stesso l’ha portata in Francia).
Ed il quadro di Rembrandt?
Fortunatamente, questo quadro non sta più nella sala del municipio, ma si trova nella Casa Trip: si tratta di un edificio storico che neanche un secolo dopo si sarebbe trasformato nella prima sede del famoso Rijksmuseum, il luogo dove sono conservati molti famosi quadri di Van Gogh.
Scampato alla minaccia di Napoleone, il lavoro di Rembrandt la ronda di notte, se la vede brutta durante la seconda Guerra Mondiale.
A causa dei costanti bombardamenti dovuti al conflitto, è necessario mettere al sicuro le opere d’arte, e questo vuol dire anche dover nascondere questo lavoro.
Situazioni estreme portano a soluzioni drastiche: il leggendario quadro viene staccato dalla cornice e viene arrotolato attorno ad un grande cilindro (non viene piegato altrimenti il disegno si sarebbe rovinato per sempre).
Tutto questo viene fatto in segreto, così da mantenere il lavoro lontano da occhi indiscreti e soprattutto, al sicuro.
La seconda Guerra Mondiale è stata un vero massacro: tantissimi uomini sono morti ed hanno pagato un prezzo altissimo anche molti, importanti quadri; basta guardare la tela appartenente alla serie dei girasoli di Van Gogh del 1888, andato distrutto per sempre.
Ma la lunga avventura del quadro di Rembrandt non finisce durante il conflitto. Purtroppo, il 14 settembre 1975, un pazzo si presenta armato davanti alla tela ed incide 13 enormi tagli sul lavoro del pittore.
So cosa stai pensando: è finita, il capolavoro è perduto per sempre.
In effetti, dopo questo attentato, le condizioni del Rembrandt sono gravissime, ma giungono ancora una volta in soccorso le copie dell’opera fatte da altri artisti.
In questo modo, i restauratori riescono a rimediare al danno dell’attacco e la tela ritorna come nuova.
Il peggio sembra passato, ma non è così.
Pare che la sfortuna perseguiti i quadri di Rembrandt: la tela viene nuovamente attaccata il 6 aprile 1990, quando un uomo la danneggia con dell’acido.
Le conseguenze dell’attentato sono meno gravi del primo attacco ed l’acido giunge soltanto sul primo strato dell’opera, causando pochi problemi, ma risolvibili.
Dopo tutte le peripezie affrontate, oggi questa tela che ritrae un angolo di Amsterdam di notte è uno degli elementi più importanti di tutta la collezione del Rijksmuseum, ed è tenuto costantemente sotto protezione.
DESCRIZIONE
Voglio farti conoscere ogni aspetto del quadro di Rembrandt la ronda di notte.
Se stai guardando questa scena per la prima volta e ti senti un po’ disorientato, non preoccuparti! È normalissimo.
Ci sono tanti personaggi, tutti attivi e vitali proprio come nella realtà.
Sono più che sicuro che la tua attenzione sia ricaduta fin da subito su quell’uomo al centro e quello alla sua destra, con i vestiti chiarissimi.
Chi sono questi 2?
L’uomo che sta al centro del gruppo è il committente dell’opera: Frans Banning Cocq.
Di lui abbiamo già parlato: è un medico ed è anche a capo del gruppo degli archibugieri. L’individuo vestito di bianco invece è il suo luogotenente, Willem van Ruytenburgh.
Perché Cocq sta in questa strana posizione?
Rembrandt non dipinge il protagonista come se fosse “una bella statuina”, anzi, gli dona grande vigore e movimento ritraendolo con un braccio alzato, intento ad ordinare al suo gruppo di avanzare.
Si, quelli alle spalle di Cocq è la sua guarnigione di archibugieri: i Kloveniers.
Alcuni di loro si riconoscono immediatamente per via della luce: i volti di alcuni dei protagonisti, infatti, sono molto dettagliati per via della forte luminosità che sta al centro del quadro, mentre altri sono avvolti dall’oscurità e passano in secondo piano.
Ovviamente Rembrandt non ha scelto di mettere in risalto alcuni protagonisti e di dare meno importanza ad altri affidandosi al caso: alla base di questa selezione c’è la volontà di dare priorità alle truppe con il rango più alto rispetto ai agli ultimi arrivati.
In questa grande calca, c’è un personaggio che potrebbe attirare la tua attenzione, e non sto parlando della bambina (di lei ti parlerò dopo).
Mi riferisco a quell’uomo che sta proprio in fondo, alle spalle del archibugiere e del soldato.
Si vede soltanto un suo occhio ed un cappello che spunta, come se stesse cercando di guardare con curiosità tutta la scena.
Chi è questo individuo?
Gli studiosi, confrontando quest’uomo con gli altri presenti nella scena, si sono resi conto che:
- Ha un atteggiamento totalmente diverso da quello degli altri protagonisti del quadro
- Non ha vestiti che rimandino al mondo militare, ma ha una faccia familiare
Tenendo in considerazione questi particolari, gli esperti hanno pensato che possa trattarsi di un autoritratto di Rembrandt, il quale si è intrufolato nel suo stesso lavoro.
In effetti, questa non è una cosa del tutto nuova: anche altri artisti prima di lui si sono divertiti a calarsi nei propri lavori nelle vesti di qualcun altro.
Basta che dai un’occhiata alla tela con il Davide e Golia di Caravaggio, dove l’artista ha proprio voluto esagerare, ed invece di ritrarsi una volta sola, si è dipinto in 2 protagonisti contemporaneamente!
Sono sicurissimo che mentre stai guardando tutto il quadro di Rembrandt, sei rimasto un attimo quando ti sei reso conto che in mezzo a tutti questi militari, spunta una ragazzina.
E chi sarebbe?
Fai attenzione che qui la storia si fa davvero interessante.
Devi sapere che la ronda di notte dipinto, esattamente come tutti gli altri lavori di questo pittore, è considerato un vero e proprio capolavoro soprattutto per l’attenzione (da parte di Rembrandt) ai minimi particolari anche nelle situazioni più affollate e complesse.
Ma questa ragazzina non è un semplice dettaglio, anzi, ha un ruolo ben specifico in questa foto di gruppo.
Pensa che alcuni critici ritengono che la bambina sia stata inserita nella composizione soltanto per dare un po’ di equilibrio ai colori del quadro: in effetti, l’oscurità domina ampiamente in questo contesto ed uno dei pochi personaggi che spicca per lucentezza è proprio la bambina con il suo vestito giallo.
Altri studiosi invece hanno studiato a fondo tutti i particolari dell’abbigliamento della piccola protagonista ed hanno trovato altre interpretazioni.
Guardando da vicino la cinta della bambina, ci sono 2 dettagli molto interessanti: ha un pollo morto appeso solo con le zampe, si vede l’impugnatura di una pistola e tra le mani stringe uno strano calice.
Dopo aver visto questi stranissimi dettagli, anche tu penserai che non si tratta di una bambina qualunque.
Ma andiamo con ordine. Il pollo morto ha 2 significati: i suoi artigli, in primo luogo, alludono al gruppo degli archibugieri; poi, simboleggiano anche l’imminente sconfitta degli avversari.
La pistola allude ad un altro simbolo di questo gruppo, il trifoglio; e lo stesso discorso vale anche per il calice che ha tra le mani: è quello della milizia.
Sommando tutti questi piccoli particolari, puoi facilmente intuire che questa bambina o è la personificazione della vittoria (il colore giallo del suo vestito spesso si riferisce alla vittoria), oppure si tratta della mascotte del gruppo degli archibugieri.
Questo quadro è stracolmo di dettagli che hanno a che fare con il gruppo i Cocq, e per renderti conto non devi nemmeno guardare tanto lontano dalla bambina.
Alla sua destra infatti, c’è un altro uomo di cui si vede soltanto il casco decorato con delle foglie di quercia: si tratta di un altro classico motivo degli archibugieri.
Voglio mostrarti soltanto un altro piccolissimo particolare, giusto per farti rendere conto dell’immenso talento di questo artista.
Dà un’occhiata al luogotenente Wilhelm, quello con il vestito chiaro.
Guardando da vicinissimo, sul risvolto della sua giacca ci sono 3 piccole croci: questo è il simbolo della città di Amsterdam.
Rembrandt non ha lasciato nulla al caso.
Ogni dettaglio sta al posto giusto per costruire una scena completamente armonica, dove i movimenti di ognuno contribuiscono al ritmo dell’intera composizione.
L’intera truppa ha appena ricevuto l’ordine di avanzare da Cocq e si stanno preparando ad eseguirlo. Ogni militare si sta attivando in modo differente, donando una grande varietà e realismo alla scena.
C’è il luogotenente che si gira verso Cocq, alcuni dei soldati stanno cominciando a muoversi, a destra c’è l’uomo con il tamburo che sta dando il ritmo per far si che tutta la squadra si muova in formazione.
Mentre il capitano ed il luogotenente stanno avanzando verso il centro, gli altri raccolgono le proprie armi e l’equipaggiamento per seguirli.
Non sono soltanto i movimenti a donare bellezza a questo lavoro di Rembrandt ronda di notte.
Anche la presenza di alcuni particolari protagonisti (come la bambina di cui ti ho parlato prima) che potrebbero darti la sensazione che non c’entrino nulla, in realtà sono fondamentali per il realismo del quadro.
Accanto alla bambina si vede la gamba di un altro bambino che si sta muovendo verso destra e così anche un cane che si sta per muovere nella stessa direzione, nascosto nell’ombra nella parte più destra del quadro.
Una caratteristica ricorrente nelle opere di Rembrandt è il bellissimo gioco di luci ed ombre che ritroviamo anche qui.
Devo dirti la verità: tenendo in considerazione soltanto questo chiaroscuro, senza sapere che si trattasse di un lavoro di Rembrandt, avrei potuto pensare che potesse essere un quadro di Caravaggio.
I 2 artisti non sono poi così differenti: il buio e l’oscurità avvolge gran parte delle loro opere più importanti e la luce, di conseguenza, assume un ruolo fondamentale per riconoscere gli elementi più importanti delle scene che ideano.
Senza che tu te ne possa rendere conto, in questo lavoro la luce ti aiuta a comprendere chi siano i personaggi più importanti del gruppo.
Si potrebbe tracciare un’ideale linea invisibile che tocca i protagonisti più rilevanti dell’opera, di cui il punto più importante è costituito dalla coppia Cocq-Wilhelm.
Ti ho già detto che sono i dettagli ed i particolari a rendere eccellente questo lavoro, e voglio darti un’ulteriore prova di ciò che penso.
Dà un’occhiata al piccolo gradino sotto i piedi della bambina. C’è una scritta, e non è una frase qualunque: è la firma dell’artista!
C’è scritto “Rembrandt f. 1642”, ovvero “Rembrandt lo fece nel 1642”.
Straordinario, vero?
Si tratta di un quadro estremamente moderno: colore, luminosità, movimento e l’armonia sono elementi mescolati sapientemente e che rendono la ronda di notte Rembrandt una scena molto vivace e nello stesso tempo ordinata ed equilibrata.
Ma non è tutto.
Nella sua ricerca della perfezione, il pittore ha voluto strafare.
Dà un’occhiata alla mano tesa di Cocq e la lancia di Wilhelm.
Non hai la sensazione che stiano quasi per “sfondare” la tela, arrivando nella realtà?
A me sembra che non ci voglia molto per toccare la mano di Cocq. Si tratta di un’ottima prova di Rembrandt che dimostra la sua abilità nel donare profondità ai suoi lavori.
Per quanto riguarda la lancia, invece, la storia è un po’ diversa.
Sottoponendo l’enorme tela ai raggi X, gli specialisti hanno scoperto che Rembrandt ha avuto più di qualche problema durante la sua realizzazione.
Questi ostacoli l’hanno portato a dover correggere diverse volte questo particolare, ma che alla fine il risultato è stato eccezionale.
Devi sapere che Rembrandt non si è mai servito di disegni preparatori per le sue opere: appena aveva un’idea la buttava direttamente su tela, dando vita a straordinari capolavori come questo.
Ti ho detto tantissime cose a proposito dei personaggi, ma non ti assolutamente parlato dell’ambiente.
Lo riesci a vedere quel portico sullo sfondo?
Anche questa struttura ha un ruolo determinante nella scena. In realtà, può avere 2 significati:
- Può rappresentare un arco difensivo che allude alla missione di protezione della città da parte di Cocq e della sua guarnigione
- Può rappresentare un arco di trionfo che serve per accogliere personalità di spicco. Pensa che nel 1638, in occasione dell’arrivo di Maria de’ Medici in città, ne è stato costruito proprio uno
In questo articolo ho elogiato continuamente la bravura ed il talento di Rembrandt, ma devo anche dirti che in questo lavoro ci sono diversi, impercettibili, errori.
Abbiamo già chiarito che il gioco di luci ed ombre hanno un ruolo fondamentale in questo lavoro. Per avere un risultato perfetto, Rembrandt ha lavorato sulla proiezione delle ombre di tutti gli oggetti e personaggi presenti nella scena.
Per fare ciò, regolava la luce aprendo e chiudendo le persiane del suo studio, ma alla fine ci sono alcune proiezioni che non corrispondono alla realtà.
Infatti, se l’ombra del braccio di Cocq viene proiettata sull’abito del luogotenente, non è possibile che l’ombra di quest’ultimo sia proiettata nella direzione opposta.
Questo significa che le 2 ombre sono state disegnate in 2 ore diverse.
Alberto Garibaldi
Giusto per pignolare un po’..:) l’arma impugnata da Willem non è una lancia ma una partigiana. Ciao.
Ludovica
vorrei far notare che il dettaglio delle ombre non è un errore, bensì una scelta dell’autore.
L’ombra della mano del capitano, nel gesto di impartire l’ordine, che si staglia sul sottoposto è un chiaro messaggio simbolico
Mario
Rembrandt fa parte di questa piccola squadra. La sua presenza è abbastanza scontata, dato che nel 1539 ha già una solida fama alle spalle. ???? ma se è vissuto dal 1606-1669.
Dario Mastromattei
Grazie per la segnalazione Mario, ho corretto l’errore.
Teresa Anna Rita De Salvatore
Bella disamina. Grazie.
Michela
Complimenti per l’esaustiva spiegazione!
Dario Mastromattei
Grazie mille Michela, sono felice che ti sia piaciuto l’articolo! 🙂
francesco
a questo proposito ricordo l’omonimo film di Peter Greenaway.
Dario
Non lo conosco, dovrò informarmi. Grazie!
luca
film bellissimo the nightwatching in cui si evidenzia come questa tela divenne prima la sua gloria e poi la sua rovina essendosi trovato invischiato in un complotto politico e sociale.