La Condizione Umana e La Condizione Umana II di Magritte: Realtà ed Illusione
Data di Realizzazione | 1933 |
Dimensioni | 100×81 cm |
Tecnica | Olio su Tela |
Dove si Trova | National Gallery of Art, Washington |
Caratteristiche Chiave
- Rappresenta una scena “illusoria”, ingannando la nostra percezione
- C’è un evidente contrasto di colori e composizione tra la stanza interna ed il paesaggio che si vede fuori dalla finestra
Storia
Non c’è molto da dire sulla Condizione Umana Magritte.
È stata realizzata nel 1933, poi è stata acquistata da Claude Spaak ed è arrivata in Francia.
Poi, nel 1987 la National Gallery of Art di Washington l’ha comprata e – da quel momento – si trova negli Stati Uniti d’America.
Descrizione
La Condizione Umana Magritte è un’opera che mette in risalto l’ambiguità della nostra percezione.
Il quadro rappresenta una stanza di una casa qualsiasi con un cavalletto per la pittura messo davanti alla finestra.
Sulla tela nel dipinto c’è una parte del paesaggio che si vede fuori dalla finestra.
A prima vista non ci fai caso, ma poi ti rendi conto che c’è un modo semplice per distinguere la tela dal panorama della finestra.
Basta guardare i bordi della tela.
E poi una piccola parte a sinistra di quest’ultima si sovrappone alla tenda marrone.
Significato
Spesso nei quadri di Magritte puoi avere la sensazione che i protagonisti siano persone ed elementi casuali.
Ma non è così.
Basta ragionare un attimo e collegare ciò che si vede nell’opera con il titolo.
E così si scopre il vero senso dell’opera.
Nel lavoro di Magritte La Condizione Umana, il pittore ci mette davanti all’ambiguità di una situazione che sta in bilico tra realtà e fantasia.
E proprio come in questa scena, anche la nostra percezione è spesso in equilibrio tra sogno e realtà.
Per evidenziare il contrasto tra ciò che si vede fuori dalla finestra e l’ambiente interno, il pittore usa dei colori caldi nella stanza (come il marrone acceso per la tenda o il pavimento reso con un color ocra intenso) e toni freddi per l’esterno (verde, azzurro e bianco per le nuvole).
Soltanto i supporti del cavalletto sono in controluce e sono i primissimi dettagli che saltano alla vista, aiutandoci a capire che parte di ciò che vediamo dalla finestra in realtà è soltanto un dipinto.
A rendere ancora più evidente il contrasto ci pensa la composizione dell’opera.
Se guardi con attenzione, nella stanza noterai che i dettagli (come il davanzale ed il confine del pavimento) che hanno un andamento verso sinistra; la stradina ed il prato esterno invece suggeriscono un movimento verso destra.
La Condizione Umana 2
Data di Realizzazione | 1935 |
Dimensioni | 100×81 cm |
Tecnica | Olio su Tela |
Dove si Trova | Collezione Simon Spierer, Ginevra |
Caratteristiche Chiave
- Rispetto alla 1° versione cambia la scena, qui è molto più elementare e con meno dettagli
- Magritte gioca sempre sulla percezione di realtà e finzione
Descrizione
Nella 2° versione della sua opera, Renè Magritte dipinge una stanza del tutto diversa.
Qui non ci sono tende, davanzali, alberi o altro.
È un ambiente spoglio.
C’è soltanto una grande porta ad arco che si affaccia su una spiaggia ed un cavalletto.
Sì, anche in questo caso siamo davanti ad un’illusione.
A 1° vista potrebbe sembrarti che l’arco sia sbagliato e che abbia una gigantesca apertura a rettangolo sul lato destro.
Ma non è così.
Sul lato destro c’è una tela con su dipinta la spiaggia che si vede in 2° piano.
È un quadro nel quadro.
Soltanto il bordo della tela ci fa capire che stiamo osservando una tela sulla destra e non una strana apertura sull’esterno.
Ma c’è una differenza rispetto alla prima versione de La Condizione Umana.
Le tele sono messe in posizioni diverse.
Magritte gioca sull’illusione e vuole metterci alla prova.
Ciò che vediamo è realtà o finzione?
chiara
Grazie per le belle immagini e per le spiegazioni.
Dario
Grazie per il commento Chiara.
Rossella Rossi
Letture delle opere d’arte molto chiare e piene di particolari che incuriosiscono molto gli alunni. Complimenti sempre un ottimo lavoro ti seguo da anni!!!!
Dario
Grazie mille per i complimenti e per il commento Rossella.