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Incoronazione di spine Caravaggio analisi

Incoronazione di spine di Caravaggio: analisi completa delle opere

Oggi voglio parlarti di una coppia di opere dipinte da Caravaggio, eccellente pittore del Seicento ed autore di alcuni dei più grandi capolavori di tutti i tempi. Sai bene che Michelangelo Merisi ha dipinto spesso delle scene di tema religioso, come ad esempio il quadro intitolato Ecce Homo; oggi, invece, voglio farti conoscere le due versioni dell’Incoronazione di spine.

Quando avrai finito di leggere questo articolo, saprai tutto a proposito delle due versioni del lavoro di Caravaggio incoronazione di spine: data di realizzazione delle due tele, dimensioni, luoghi di conservazione, le loro storie e le relative descrizioni.

Incoronazione di spine Caravaggio Vienna Prato
“Incoronazione di spine” Caravaggio (a sinistra, versione Vienna/a destra, versione Prato)

I due quadri sono conservati in luoghi differenti: la prima di cui ti parlerò oggi si trova a Vienna, mentre la versione alternativa oggi si trova invece a Prato.

LA VERSIONE DI VIENNA

In questo paragrafo, troverai tutte le informazioni della versione viennese della coronazione di spine di Caravaggio, partendo da alcuni dettagli a proposito della commissione dell’opera fino all’analisi dei particolari della scena biblica.

Incoronazione di spine Caravaggio analisi
“Incoronazione di spine” (Vienna) Michelangelo Merisi da Caravaggio

Data di produzione: 1603

Dimensioni: 127 x 165 cm

Dove si trova: Kunsthistorisches Museum, Vienna

Per quanto riguarda la storia, devi sapere che la tela venne commissionata dal protettore di Caravaggio Vincenzo Giustiniani.

Completata la tela, non si ebbero più alcune notizie a proposito di quest’ultima, ma tempo dopo ci fu un fortunato ritrovamento del capolavoro proprio nella collezione di Vincenzo Giustiniani; successivamente, l’opera venne trasferita a Vienna, nel Kunsthisstorisches Museum, a disposizione del grande pubblico.

Questa è la breve storia del quadro; devi sapere che l’opera è stata oggetto di innumerevoli studi da parte di critici e specialisti; grazie a specifiche analisi, infatti, un aspetto che non convince molti è proprio la data di realizzazione della tela.

Ti starai chiedendo: Perché ci sono problemi con la data? Perché il gioco di luci e la luminosità del quadro viennese di Caravaggio possono trarre in inganno; non è ben chiaro, infatti, se è collocabile nell’ultimo periodo di vita di Caravaggio oppure nel momento di massima efficienza del pittore.

Voglio parlarti proprio della luce di questo quadro: la fonte luminosa arriva dalla sinistra e provoca dei riflessi sulle tonalità marroni ed i colori simili che compongono gran parte della scena.

Le diagonali dell’opera, inoltre, molto importanti, poiché tutte hanno al proprio centro il volto di Cristo; il Salvatore, se guardi con attenzione, ha un’espressione sofferente e rassegnata, che lo rende molto più simile ad un uomo piuttosto che a Dio.

Dolore e violenza sono le caratteristiche condamentali di questo quadro: guarda i due aguzzini dietro Cristo: stanno mettendo la corona di spine sulla testa di Gesù con la forza, colpendolo ripetutamente con un bastone.

Cristo, deluso e rassegnato dalla violenza degli uomini, qui è ritratto seminudo ed indossa soltanto un mantello porpora che lo ricopre in parte.

Proconsole Egeas Caravaggio incoronazione di spine crocifissione sant'Andrea
Proconsole Egeas (a sinistra in Incoronazione di spine/a destra in Crocifissione di Sant’Andrea)

Dando un’occhiata rapida a tutta la scena, ti sarai accorto dell’uomo con l’armatura sulla sinistra del quadro, che osserva il violento spettacolo: molti studiosi hanno identificato questa figura misteriosa con il Proconsole Egeas, già presente in un altro lavoro di Caravaggio, la Crocifissione di Sant’Andrea.

LA VERSIONE DI PRATO

In questo paragrafo, troverai tutte le informazioni a propoisto dell’Incoronazione di spine di Caravaggio, conservata a Prato.

Devi sapere fin da subito, che questa tela è stata attribuita a Caravaggio in tempi recenti, dal celebre storico dell’arte Roberto Longhi. 

Dopo essere stato ritrovata, la tela è stata sottoposta a complesse operazioni di restauro e che l’hanno riportata ad una condizione ottimale; successivamente, è stata studiata da molti specialisti, tra cui il già citato Roberto Longhi, il quale ha attribuito il quadro a Michelangelo Merisi.

Incoronazione di spine Caravaggio Prato analisi
“Incoronazione di spine” (Prato) Michelangelo Merisi da Caravaggio

Data di produzione: 1602/1603

Dimensioni: 125 x 178 cm

Dove si trova: Palazzo degli Alberti, Prato

Guardando quest’opera per la prima volta, ti sarai reso immediatamente conto che è completamente diversa dalla versione viennese di Cristo incoronato di spine.

Perché Roberto Longhi ha supposto che questo possa essere un lavoro di Caravaggio? Ci sono alcuni elementi particolari che vanno a sostegno della sua ipotesi, come il tradizionale gioco di luci ed ombre visto già altre volte nei capolavori di Caravaggio.

Inoltre, il quadro di Prato mostra una scena differente da quella di Vienna: le figure qui sono poste al centro ed i protagonisti sono vicini (e tutti uniti tra loro con un gioco di sguardi) e non “dispersi” nella scena.

I due aguzzini sono impegnati a porre la corona di spine sulla testa di Cristo, mentre un terzo aiuta i due torturatori, bloccando dal basso il prigioniero.

Anche in questo caso, Caravaggio dipinge un Cristo molto umano: guarda come rivolge il suo sguardo ad uno dei due aguzini, come a voler chiedere pietà, mentre uno di loro, invece, lo copisce con il bastone.

Qui Cristo guarda uno dei due torturatori, quasi come se stesse chiedendo pietà, mentre quest’ultimo lo colpisce con il bastone.

Guarda proprio l’aguzzino sulla sinistra: indossa degli abiti più moderni rispetto agli altri personaggi della scena, ed inoltre, quasi tutti i protagonisti lo stanno guardando, come se fosse una persona importante o un superiore dei torturatori.


Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

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