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Il Colosso di Goya: L’Attacco del Gigante Spagnolo

Pittore ed incisore. È stato uno dei più famosi pittori spagnoli dell’era moderna, vissuto tra ‘700 ed ‘800.

Il Colosso Goya

  • Data di Realizzazione

    1808-1812

  • Dimensioni (Larghezza x Altezza)

    105 x 116 cm

  • Tecnica

    Olio su Tela

  • Dove si Trova

    Museo del Prado, Madrid

Informazioni sul Colosso di Goya

Caratteristiche Chiave
  • Il Colosso è stato dipinto tra il 1808 ed il 1812, durante la Guerra d’Inidipendenza Spagnola, combattuta contro l’esercito di Napoleone Bonaparte
  • Nel 2008 è stato ipotizzato che a realizzare l’opera fosse stato Asensio Juliá, pittore ed amico di Goya. In seguito a varie discussioni, solo nel 2021 il lavoro è stato riattribuito a Francisco
  • Protagonista della scena è un gigante in posizione di combattimento, pronto ad attaccare un nemico che non si vede e che sta fuori dall’opera. In basso a sinistra ci sono piccole persone ed animali che scappano in tutte le direzioni, in preda al panico
  • L’opera potrebbe essere basata sul poema di Arriaza intitolato La Profezia dei Pirenei (1810) in cui il popolo spagnolo viene visto come un gigante che spunta dai Pirenei per combattere Napoleone

Storia

Goya ha realizzato Il Colosso tra il 1808 ed il 1812, negli anni della Guerra d’Indipendenza in Spagna, combattuta contro l’esercito di Napoleone Bonaparte.

Quest’opera, prima di arrivare, oggi, nel Museo del Prado, è passato tra le mani di diversi proprietari.

Ecco cos’è successo.

Francisco Javier Sánchez Cantón pubblica nel 1946 un documentario con l’inventario dei beni testamentari di Josefa Bayeu, la moglie di Goya, morta nel 1812.

Tra i vari oggetti, c’è anche un dipinto di un Gigante, le cui misure corrispondono proprio a quelle del Colosso di cui stiamo parlando oggi.

In seguito l’opera finisce tra le mani di Miguel Fernández-Durán Fernández de Pinedo y Bizarrón, il Marchese di Perales. Alla sua morte – nel 1833 – finisce agli eredi, e dopo passaggi in famiglia, diventa di proprietà di Pedro Fernández-Durán, il quale lo dona al Museo del Prado nel 1931.

Curiosità

Nell’arco del tempo che copre questi passaggi, cambia anche la descrizione del lavoro. Quello che all’inizio era descritto come “un gigante”, alla fine viene riportato come “Un’allegoria profetica delle disgrazie accadute nella Guerra d’Indipendenza, originale di Goya che misura 1,15 x 1,03 e vale 1.500 pesetas”.

Attribuzione

La storia non finisce qui.

Nel 2008, Manuela Mena – incaricata della conservazione delle opere di Goya nel Museo del Prado – mette in dubbio che sia stato Francisco a realizzare Il Colosso. Secondo lei è stata (con molta probabilità) realizzata da Asensio Juliá, amico e collaboratore di Goya.

E lo afferma basandosi sulla sigla A.J. che si vede in basso a destra nell’opera; secondo lei quella è la firma di Asensio.

Particolare della scritta “AJ” in basso a sinistra nell’opera

Nasce una discussione e molti non sono d’accordo con questa affermazione. Secondo alcuni quelle due lettere non sono altro che le prime due cifre del numero d’inventario dell’opera.

Nel 2012, poi, Jesusa Vega, scrive un articolo1 in cui mostra 8 autografi di Goya che corrispondono a quello che si vede nel Colosso, andando contro l’ipotesi di Manuela Mena. Ed afferma che è necessario fare delle analisi più approfondite sul lavoro di Goya per avere la certezza.

Mena non risponde più sulla questione e soltanto nel luglio 2021, il Museo del Prado ha restituito a Goya la paternità del Colosso dopo aver riorganizzato le sale del museo dedicate all’arte del 19° secolo.

Descrizione

Come suggerisce il titolo, il protagonista è un gigante che occupa gran parte della scena.

Particolare del protagonista

Si vede che è pronto a combattere, con le braccia pronte per proteggersi ed il pugno chiuso.

Ma dato che si vede solo metà corpo, non capiamo se stia camminando oppure se abbia le gambe ben salde a terra, in posizione di difesa.

Il fatto che ci siano le montagne a coprire la parte inferiore del corpo, potrebbe far pensare anche che in realtà sia bloccato nella terra fino alle ginocchia.

Non sarebbe la prima volta che si vedrebbe una scena del genere nelle opere di Goya: è già accaduto in Duello Rusticano o nel Cane.

Particolare dei “blocchi naturali” nel Gigante (in alto a sinistra), nel Cane (in alto a destra) ed in Duello Rusticano (in basso)

Guardando più da vicino sembra che il gigante abbia gli occhi chiusi, come se fosse pronto a lanciarsi a combattere in una furia cieca.

Particolare degli occhi chiusi del gigante

Ma non è l’unico protagonista della scena: in basso a sinistra ci sono molte piccole persone che scappano in tutte le direzioni, in preda al panico.

Particolare del popolo che fugge

Anche gli animali sono terrorizzati, ed infatti un branco di tori scappa verso destra.

Particolare dei tori nella scena

Tutti sono in fuga, tranne un asino, che rimane fermo ed immobile.

Particolare dell’asino nella scena

Lui potrebbe simboleggiare la mancanza di senso della guerra.

Tutto questo movimento in basso a sinistra costituisce anche la struttura compositiva dell’opera. Le persone scappano in basso a sinistra ed i tori nella parte opposta, dando una sensazione di caos. Il gigante si sporge in alto a sinistra, formando una diagonale ad angolo opposta a tutti loro.

Particolare delle direzioni dei vari protagonisti

La luce della scena sembra quella del tamonto, che – oltre a mostrare i piccoli protagonisti – mette in risalto una serie di nuvole attorno alla vita del gigante.

Particolare delle nuvole

Queste nuvole chiare sono in contrasto con le montagne scure, rendendo la scena ancora più disordinata e confusa.

Nota

Questo aspetto caotico nella composizione è una delle caratteristiche del Romanticismo in arte.

Significato

Quest’opera è stata realizzata durante la Guerra d’Indipendenza Spagnola e potrebbe essere legata a questo conflitto.

Secondo lo studioso Nigel GelndinningIl Colosso è basato su un poema di Juan Bautista Arriaza, intitolato La Profezia dei Pirenei (scritto nel 1810), in cui il popolo spagnolo viene visto come un gigante che arriva dai Pirenei per combattere Napoleone.

E la rappresentazione di Goya sarebbe molto accurata.

Il Gigante è orientato verso qualcuno che sta fuori dall’opera, come se stesse arrivando un nemico dalla parte opposta (forse i francesi?).

E poi combatte senza armi, una scelta che sottolinea il carattere eroico del popolo spagnolo, ma che va in netto contrasto con il panico della popolazione in preda alla paura che scappa in basso a sinistra.

Ma ci sono anche altre ipotesi:

  • Ferdinando VII

    Il Colosso potrebbe rappresentare il re di Spagna Ferdinando VII, giudicato incompetente ed arrogante. Le montagne attorno al gigante metterebbero in risalto la sua arroganza, mentre l’asino sarebbe la classe aristocratica che sostiene – inutilmente – sempre la Monarchia

  • Ercole

    Il Gigante potrebbe essere Ercole, il leggendario eroe della mitologia greca, associato spesso al Re di Spagna, pronto a combattere l’invasore Francese (in effetti il Colosso assomiglia anche all’Ercole Farnese)

  • Poesia

    Il Gigante è uno dei personaggi più comuni della poesia patriottica spagnola di questo periodo. Di solito è un’apparizione da parte di Dio per dare coraggio ai combattenti contro l’avversario

Scopri altri dettagli sul Colosso nel video qui sotto.

Domande Frequenti sul Colosso di Goya

Cosa rappresenta il colosso di Goya?

Il Colosso di Goya rappresenta un Gigante pronto a combattere contro un nemico che non si vede, mentre in basso a sinistra le persone piccole scappano in tutte le direzioni. Il dipinto è basato su un poema di Juan Bautista Arriaza, “La Profezia dei Pirenei”, dove il popolo spagnolo è visto come un gigante che arriva dai Pirenei per combattere Napoleone.

  • Dario

    Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell’arte nell’era digitale.

Commenti (1)

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Pittore ed incisore. È stato uno dei più famosi pittori spagnoli dell’era moderna, vissuto tra ‘700 ed ‘800.