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I Fiori del Male Charles Baudelaire

“I Fiori del Male” di Charles Baudelaire: analisi completa dell’opera

Oggi analizziamo qualcosa di differente dai quadri, sculture ed architettura; il soggetto di cui parliamo oggi è un famosissimo libro: “I Fiori del Male” di Charles Baudelaire. Egli, grandissimo autore di libri della metà dell’800, è stato anche molto presente a livello artistico, grazie alle sue amicizie e all’atmosfera parigina.

All’interno di questo articolo vi proporremo un breve riassunto dell’opera di Baudelaire i fiori del male, parlando del tema e delle sue caratteristiche, presentando anche il breve incipit con cui si apre il libro di Baudelaire. Per qualsiasi informazione aggiuntiva, potete lasciare un commento in fondo a questo articolo riguardante i fiori del male Baudelaire.

I Fiori del Male Charles Baudelaire

Data di pubblicazione: 1857

Baudelaire è stato un autore un po’ differente dai predecessori, infatti con lui si crea la cosiddetta figura del poeta maledetto, ovvero quell’autore di poesie che per cercare ispirazione, per dar verità alle proprie creazioni, si concede alle passioni più terrene e peccaminose e fa grandi abusi di alcool e di droghe.

La vita di Charles Baudelaire è stata molto tormentata, sia per il suo carattere molto forte, sia per la condotta di vita che lo ha reso il poeta che è; oltre alle tante altre composizioni, un libro, o meglio una raccolta di poesie che ha lasciato davvero il segno per i posteri è “I Fiori del Male”.

Il libro è suddiviso in sei sezioni e al loro interno sono presenti tantissimi componimenti dedicati a molti temi della vita, oggetti e tanto altro ed ecco quali sono le sezioni: Spleen e ideale, Quadri Parigini, Il vino, i Fiori del Male, Rivolta, La Morte e vi sono anche alcune poesie condannate, che non rientrano in alcuna categoria ma hanno destato scalpore al tempo per i temi scabrosi ed osceni.

Il fine di Baudelaire è quello di analizzare attraverso dei componimenti quella che è la vita, con gli occhi di un uomo che l’ha vissuta al limite e dove tutte le cose che sono presenti nella vita stessa sono semplicemente delle trappole, o qualcosa di sfuggente e l’unico modo, o meglio l’unico appiglio al quale il poeta può aggrapparsi è semplicemente la morte. Il rinnegare Dio, il distaccarsi da divinità o credenze che hanno guidato civiltà precedenti, lo rende quasi come una sorta di profeta e qui si crea davvero lo stereotipo del poeta maledetto.

L'atelier dell'artista - Courbet
L’atelier dell’artista -Courbet

Un libro davvero consigliato agli amanti della poesia, che non vanno alla ricerca dei soliti componimenti d’amore, ma indicato per i lettori che sono alla ricerca di un punto di vista differente sulla vita e tutto ciò che la riguarda, soprattutto l’arte.

Ecco come si apre il libro:

AL LETTORE

Stupidità e peccato, errore e lésina ci assediano la mente, sfibrano i nostri corpi, e alimentiamo i nostri bei rimorsi come un povero nutre i propri insetti.

Son testardi i peccati, deboli i pentimenti; vendiamo a caro prezzo le nostre confessioni, e torniamo a pestare allegri il fango come se un vile pianto ci avesse ripuliti.

Sul cuscino del male Satana Trismegisto lungamente ci culla e persuade e l’oro della nostra volontà, alchimista provetto, manda in fumo.

E’ il Diavolo a tirare i nostri fili! Dai più schifosi oggetti siamo attratti; e ogni giorno nell’Inferno ci addentriamo d’un passo, tranquilli attraversando miasmi e buio.

Come il vizioso in rovina che assapora il seno martoriato di un’antica puttana, arraffiamo al passaggio piaceri clandestini e li spremiamo come vecchie arance.


Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

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