
Guernica di Pablo Picasso: il bombardamento che ha distrutto l’arte
Voglio farti conoscere una tela famosissima. Si tratta di una delle opere d’arte più conosciute di tutti i tempi, e l’autore di questo capolavoro è Pablo Picasso. Avrai sicuramente già sentito parlare di lui: è stato un celebre esponente del Cubismo ed anche l’esecutore di molti lavori che sono entrati a far parte della storia dell’arte contemporanea. Oggi voglio parlarti di una tela imponente intitolata Guernica.
Te lo dico fin da subito.
Ci sono davvero un sacco di cose che devi sapere a proposito del Guernica di Picasso.
Per spiegarti ogni cosa nel dettaglio ho deciso di scrivere questo articolo.
Una volta che avrai finito di leggerlo ti assicuro che:
- Conoscerai l’intera storia del Guernica quadro, di chi l’ha commissionato e di dove si trova adesso
- Capirai qual è il significato di questa strana composizione
- Scoprirai il motivo per cui viene considerato un simbolo di pace e per quale motivo ha avuto così tanto successo
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere questo capolavoro? Cominciamo.
Data di realizzazione: 1937
Dimensioni: 349 x 776 cm
Dove si trova: Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid
STORIA
Ma chi può aver mai commissionato un’opera così strana?
Il Guernica dipinto non è un’opera che si vede tutti i giorni.
E devi saperlo.
Il Guernica di Pablo Picasso non era un’opera che quest’ultimo aveva in programma di realizzare.
Che significa?
Ora ti racconto tutta la storia.
È il gennaio del 1937.
Pablo a quel tempo è già un’artista affermato e famoso.
In quel periodo riceve un incarico direttamente dalla Repubblica Spagnola.
Addirittura? E cosa vogliono?
Vogliono che sia Picasso a realizzare un’imponente opera murale che andrà a decorare il padiglione della Spagna durante l’EXPO che si terrà nel 1937.
Non c’è dubbio.
Si tratta di un lavoro molto importante.
Infatti la risposta dell’artista non si fa attendere.
Ma devi sapere una cosa.
In quel periodo Picasso non si trova in Spagna.
E dov’è?
In quel momento vive a Parigi, a Rue des Grands Augustins per l’esattezza.
Pensa che l’ultima volta che è stato in Spagna è stato nel 1934.
Tre anni prima.
Poi non è mai tornato in patria.
E non è tutto.
Nonostante Pablo abbia accettato l’incarico, i lavori per questa imponente pittura cominciano molto a rilento.
Per quale motivo?
Perché il pittore sta lavorando “senza passione”.
Non è ispirato.
Prima di mettersi a pensare sul serio a questo capolavoro sono passati diversi mesi.
Pensa che ha ricevuto l’incarico a gennaio ed ha realizzato le prime bozze della composizione ad aprile.
Per Picasso questa sarà un’opera come tante altre.
Ma non poteva sapere che presto sarebbe accaduto qualcosa che avrebbe cambiato drasticamente questo lavoro.
Cosa è successo?
Il 26 aprile 1937 la piccola città spagnola viene bombardata senza pietà.
E questo cosa c’entra?
È un evento fondamentale nella storia del Guernica Picasso.
Infatti il poeta Juan Larrea, amico di Pablo lo va a trovare per parlargli di questo evento.
Gli racconta del bombardamento e lo convince a cambiare idea.
L’opera che stava realizzando per l’EXPO doveva assolutamente riguardare questo terribile atto di violenza.
In seguito l’artista legge anche un’articolo del giornalista George Steer a proposito del bombardamento a Guernica.
Ed ora è sicuro al 100%.
La gigantesca opera su cui sta lavorando parlerà della guerra e delle vittime di Guernica.
Ma perché c’è stato questo bombardamento? Cosa è accaduto?
Ora ti faccio un breve riassunto.
Guernica è una piccola città in provincia di Biscaglia.
Nel 1937 rappresenta un centro molto importante dove si trova la resistenza che sta combattendo per la proclamazione della Repubblica in Spagna.
Contro chi combattono?
Contro altri spagnoli.
Parliamo di guerra civile.
Dall’altra parte del fronte ci sono i nazionalisti.
Ma non si tratta di un piccolo conflitto.
Oltre a queste 2 fazioni sono entrate in guerra anche altre forze.
Al fianco dei repubblicani ci sono:
- Socialisti
- Comunisti
- Anarchici
Il loro nemico è Francisco Franco, il generale delle truppe nazionaliste.
Secondo quest’ultimo la Spagna sarebbe stata un posto migliore se al posto della repubblica ci fosse un governo basato su legge ed ordine (una dittatura per intenderci).
Le forze non giungono ad un compromesso.
Il conflitto è inevitabile.
Al fianco di Francisco Franco intervengono i nazisti, i quali il 26 aprile 1937 lanciano un bombardamento a tappeto sulla città di Guernica.
Per 2 ore ininterrotte le bombe continuano a cadere sulla cittadina indifesa.
Le vittime sono tantissime.
Quel giorno gli abitanti sono tutti raccolti al centro del paese perché c’è il mercato con delle bancarelle.
Quando comincia l’attacco nessuno riesce a mettersi in salvo.
Le strade si riempiono di detriti in pochi minuti ed i ponti che portano fuori città sono stati distrutti.
Ma perché è stata attaccata proprio Guernica?
Ottima domanda.
Devi sapere che questo paese si trova giusto a 10 chilometri dal fronte.
Attaccando Guernica voleva dire che, nel caso in cui le truppe repubblicane si fossero ritirate, avrebbero dovuto attraversare questo paese.
Ma in questo modo sarebbero stati con le spalle al muro e non avrebbero nemmeno trovato dei rifornimenti.
Ma alla fine il bombardamento è stato soltanto un puro atto di violenza.
Per quale motivo?
Perché al momento dell’attacco gran parte degli uomini di Guernica sono al fronte a combattere contro le truppe di Franco.
In paese sono rimasti prevalentemente donne e bambini.
È stato un massacro.
E non può essere assolutamente dimenticato.
Così Picasso pensa bene di realizzare una gigantesca Guernica immagine.
E le conseguenze di questo evento arrivano fino a Parigi, dove vive l’artista.
Cioè?
C’è un aneddoto in proposito.
Quando i nazisti occupano Parigi nel corso della seconda guerra mondiale, un soldato arriva nell’appartamento di Picasso.
Vede la Guernica Picasso immagine in una piccola fotografia e gli chiede:
L’ha fatto lei?”
La risposta di Pablo è stata immediata:
No, siete stati voi”.
Con quella frase voleva dire che i responsabili della “nascita” del Guernica originale sono stati proprio i nazisti.
Come continua la storia della tela?
Ora ti spiego tutto.
Da quando ha avuto l’idea definitiva, Picasso ha impiegato poco più di un mese (circa 35 giorni) per completare il lavoro.
L’EXPO di Parigi c’è stata a luglio.
Ed il gigantesco lavoro viene esposto al padiglione spagnolo.
Voglio ricordarti un importante dettaglio.
Questo padiglione è stato finanziato dai repubblicani spagnoli impegnati nella guerra civile.
Quindi?
Quindi la Guernica di Picasso è il simbolo perfetto per dimostrare che loro sono contrari al tema principale dell’Esposizione, la tecnologia.
È stata proprio la tecnologia bellica a permettere la distruzione della città di Guernica.
E non è tutto.
All’ingresso del padiglione spagnolo all’EXPO c’era un gigantesco pannello fotografico ritraente i soldati repubblicani con uno slogan:
Stiamo combattendo per l’unità essenziale della Spagna.
Stiamo combattendo per l’integrità del suolo spagnolo.
Stiamo combattendo per l’indipendenza del nostro paese e per
i diritti degli Spagnoli per determinare il loro destino.”
Voglio dirti la verità.
Durante questo importante evento il Guernica de Picasso non ha avuto molto successo.
In che senso?
Il pubblico ha avuto delle reazioni contrastanti.
Ci sono stati – per esempio – dei funzionari spagnoli che non hanno apprezzato lo stile decisamente – troppo – moderno dell’opera.
Ah sì?
Esatto.
Preferivano un’opera più classica come Black Airplanes realizzata da Horacio Ferrer de Morgado
E poi si sono aggiunti anche alcuni gruppi marxisti.
Cosa hanno detto?
Hanno criticato il Guernica Pablo Picasso perché l’hanno reputato un lavoro senza alcuna allusione politica e che mostra una realtà troppo pessimistica.
Ed anche loro hanno preferito maggiormente il lavoro di Horacio.
Pensa che poi qualche esperto d’arte ha attaccato l’opera di Pablo definendola troppo “scattosa” e “compressa” per via delle sue enormi dimensioni.
Ci sono state solo delle critiche negative?
No.
Il critico Jean Cassou ed il poeta José Bergamin hanno apprezzato il Guernica Picasso originale.
Ma questa non è la fine della storia di questo capolavoro.
Sai quanti soldi ha tirato fuori il governo per la realizzazione di questa tela?
200000 franchi.
E non è tutto.
Devi sapere che Picasso – di solito – quando terminava un’opera la vendeva direttamente al suo mercante di fiducia.
Paul Rosenberg.
Ma in questo caso la storia è andata diversamente.
Il pittore la dà al governo come da accordi.
Poi, una volta finita l’EXPO Paul organizza una tournée del Guernica painting in varie località insieme ad altre 118 opere di:
- Picasso
- Matisse
- Braque
- Laurens
Ma il più importante di questi capolavori è proprio la tela di Picasso.
Dove viene ospitato il quadro?
Nei primi 4 mesi del 1938 il tour porta tutte le opere ad Oslo, Copenaghen, Stoccolma e Göteborg.
Nell’estate dello stesso anno il lavoro di Pablo Picasso Guernica viene ospitato a Londra.
Precisamente nella Whitechapel Art Gallery, in una mostra organizzata da Roland Penrose e Clement Attlee.
Tra il 1938 e l’anno successivo il tour giunge anche in altre città inglesi (ed anche in Francia).
Picasso e Guernica hanno un successo straordinario.
Nonostante ciò, la guerra civile spagnola continua a mietere vittime.
Alla fine del conflitto vince Francisco Franco.
Ma Pablo non vuole arrendersi.
Così il quadro Guernica viene inviato negli USA per raccogliere dei fondi da destinare a tutte le vittime innocenti della guerra civile in Spagna.
L’opera riparte per essere ospitato in alcune delle più importanti sedi museali americane.
Il museo di San Francisco espone il dipinto Guernica gratuitamente dal 27 agosto al 19 settembre 1939.
Poi è il turno del MoMA di New York che dal 15 novembre 1939 al 7 gennaio 1940 indice una mostra interamente dedicata a Picasso.
In quest’occasione sono state esposte ben 344 lavori dell’artista spagnolo, compreso il lavoro di Picasso la Guernica.
E non è tutto.
Il quadro di Guernica viene conservato al MoMA per un lasso di tempo su diretta richiesta di Pablo.
In che senso?
Il pittore ha voluto che la tela rimanesse al sicuro negli Stati Uniti e che non facesse ritorno in Spagna fino a che la democrazia non sarebbe stata nuovamente resa ufficiale.
E così è stato.
Durante il suo “soggiorno” americano la Guernica Picasso viene trasportato in diversi paesi del mondo tra il 1939 ed il 1952, tra cui delle città in Brasile e Milano.
Ma comincia a sorgere qualche problema.
Cioè?
Tutti questi spostamenti non fanno bene alla “salute” del quadro, il quale è fragile e corre continuamente il rischio di danneggiarsi gravemente.
Così si prende una decisione.
Bisogna conservare il quadro di Picasso Guernica in un luogo preciso una volta per tutte.
E dove?
Viene scelta una stanza al terzo piano del MoMA.
Lì, oltre alla gigantesca tela verranno esposti anche alcuni studi preliminari dell’opera insieme ad alcune fotografie fatte da Dora Maar che documentano l’evoluzione del progetto.
Così el Guernica de Picasso rimarrà qui fino al 1981.
Poi torna in Spagna?
Non ancora.
Devi sapere che nel 1968 Francisco Franco ha detto una cosa molto importante in pubblico.
Desidera che il quadro Picasso Guernica torni in Spagna.
Ed è stato così?
No.
L’artista si è rifiutato.
Avrebbe accettato il trasferimento soltanto se fosse stata ufficializzata la repubblica.
e poi aggiunge anche altre richieste.
Vuole che vengano ripristinate le libertà pubbliche e le istituzioni democratiche.
Com’è andata a finire?
Nel 1973 Picasso muore e due anni dopo anche Francisco Franco.
Con la morte di quest’ultimo la Spagna diventa una monarchia costituzionale democratica.
Dove si trova Guernica dopo quest’ultimi eventi?
Sempre negli USA.
Il MoMA non vuole separarsi da questo capolavoro.
Ma ora non ci sono più scuse.
La dittatura in Spagna non c’è più e per rispettare il volere di Picasso il quadro deve essere riportato in Spagna.
Ma il museo americano non è d’accordo.
Dicono che l’opera non può essere trasferita poiché la monarchia costituzionale non è una repubblica come quella desiderata da Picasso.
Ma alla fine della questione la Guernica de Picasso viene ceduta alla Spagna nel 1981.
Ed in quale museo è stato messo?
El Guernica Picasso per la sua prima apparizione in pubblico è stato messo al Casón del Buen Retiro di Madrid.
È stata un’occasione speciale.
Il 25 ottobre di quell’anno si festeggia il centenario della nascita di Picasso.
Ed in occasione di questa mostra ci sono stati più di un milione di visitatori.
Ma il viaggio de La Guernica Pablo Picasso non si conclude qui.
No?
Non ancora.
Ci sono un altro paio di tappe di cui devo parlarti.
Quali sono?
Prima la tela Guernica è stata ospitata al Museo del Prado per qualche anno.
E poi arriva il 1992.
In quel periodo comincia il soggiorno del Guernica Museo Reina Sofia di Madrid.
Esattamente come al MoMA, anche in questo caso è stata costruita una sezione per ospitare questo capolavoro in compagnia di 20 bozze preparatorie dell’opera.
Un’ultima cosa.
Quando Picasso era in vita aveva detto una cosa.
Se la tela avesse fatto ritorno in Spagna, gli sarebbe piaciuto che venisse esposta al Museo del Prado.
Ma non è stato possibile esaudire il suo desiderio.
Perché?
Perché non c’era spazio sufficiente.
Per questo oggi il Guernica Reina Sofia in compagnia di molte altre opere prestigiose.
DESCRIZIONE
Guarda attentamente questa tela.
Per darti una Guernica spiegazione devo mostrarti alcune cose.
Una delle informazioni più importanti è la seguente.
IN questa tela non c’è alcun “chiaro” ed esplicito riferimento al bombardamento effettuato sulla città spagnola.
Non ci sono aerei e nemmeno bombe che distruggono tutto.
Davvero?
Questa è un’immagine puramente simbolica.
Avrai sicuramente notato che in questa composizione non c’è traccia di alcun colore.
È stata una scelta volontaria da parte di Picasso.
Per esprimere al meglio il Guernica significato Pablo ha usato soltanto il bianco, il nero ed una scala di grigi.
Nient’altro.
Adesso lascia che ti mostri i dettagli della Guernica analisi.
Devi sapere che per un certo aspetto, questo lavoro assomiglia ad un’opera antica.
In che senso?
Come alcuni capolavori del passato, anche questa tela ha una struttura a tre parti (detta trittico).
Si divide così:
- A sinistra c’è il toro e la donna che sorregge il figlio
- Al centro c’è il cavallo morente e la donna con la lampada
- A destra la casa in fiamme e la donna che urla
Sai perché ci sono soprattutto donne e non uomini?
La risposta è semplice.
Nella scena di Picasso il Guernica i protagonisti sono gli innocenti.
Le donne ed i bambini.
E poi non ci sono uomini perché gran parte di loro – al momento del bombardamento – erano in guerra.
C’è dell’altro che devi sapere sulla geometria di quest’opera.
Oltre ad essere divisibile in tre parti, i protagonisti sono organizzati in gruppi triangolari.
Ed a proposito della Guernica lettura dell opera devi sapere che il triangolo al centro è quello più importante.
La sua base è costituita dal cadavere ed il vertice sta nella lampada in alto.
Non preoccuparti.
Più tardi ti spiegherò il significato di ogni singolo dettaglio qui presente.
A proposito.
Sai che dei Guernica simboli qui ce ne sono ben 12?
E non parlo soltanto dei protagonisti.
Di questi ci sono 6 esseri umani e 3 animali.
Ma guardiamo da vicino quest’opera e scopriamo la Guernica descrizione.
Il primissimo dettaglio che salta all’occhio è sicuramente quel toro di Picasso.
Ha un corpo scuro e la testa bianca.
Guarda il suo volto a proposito.
Ha un’espressione molto strana.
Sembra quasi insensibile al caos e la distruzione che lo circonda.
Ma cosa ci fa un toro Picasso in questo lavoro?
Questa è stata una curiosità che in molti hanno chiesto direttamente all’artista.
Lui ha risposto che questo animale è il simbolo della “brutalità e dell’oscurità”.
E devo dirti un’altra cosa.
Non è la prima volta che il Picasso toro è protagonista di un’opera dell’artista spagnolo.
Davvero?
Proprio così.
Nel 1935 ha dipinto la Minotauromachia.
Alcuni appassionati studiosi della Guernica simbologia hanno ipotizzato anche che il toro potesse essere un autoritratto dell’artista.
Ma lascia che ti presenti gli altri personaggi.
Se guardi sotto il Guernica toro vedrai una donna con in braccio un bambino.
La donna sta stringendo il piccolo mentre rivolge il suo sguardo al cielo e lancia delle urla piene di dolore.
Il suo bambino è morto.
Picasso rende alla perfezione questa emozione di impotenza e di rabbia della donna attraverso la lingua della donna.
La lingua?
Proprio così.
Hai visto quant’è affilata?
Ma c’è dell’altro.
I suoi occhi sono molto strani ed hanno la forma di lacrime.
Ma per comprendere per bene il Picasso Guernica significato devi dare un’occhiata anche al bambino.
Non ha più le pupille.
Ciò simboleggia che non è più in vita.
Ma aspetta un attimo.
Ho già visto da qualche parte questa posizione.
Che significa?
Picasso – quando ha realizzato queste 2 figure – si è sicuramente ispirato alla Pietà Vaticana di Michelangelo.
In effetti il significato è molto simile.
Nell’opera spagnola la madre tiene tra le braccia il figlio morto.
Nella Pietà c’è invece la Vergine Maria che sostiene tra le sue braccia il corpo senza vita di Gesù.
Ma andiamo avanti nella Guernica Picasso analisi.
Ora devo parlarti di un elemento abbastanza difficile da vedere.
Quale?
La colomba.
Dov’è?
Si trova tra il toro ed il cavallo, all’altezza delle loro teste.
Perché è “invisibile”?
Picasso non l’ha fatta di colore bianco ma l’ha resa con lo stesso tono dello sfondo.
Gli manca un’ala ed ha la testa rivolta verso l’alto con il becco aperto.
Il significato di questo animale nella Guernica Picasso image è molto semplice.
La colomba di solito simboleggia la pace.
Ma a questa le manca un’ala.
Ciò significa che la pace è stata “infranta” e che ora c’è la guerra.
Alcuni studiosi che hanno realizzato un Guernica commento hanno ipotizzato anche che questo uccello potesse rappresentare l’allegoria della musica.
Allegoria della musica?
Esatto.
Ed ora ti spiego il perché.
Con i bombardamenti i soldati hanno distrutto tutto, compresa l’arte in tutte le sue sfaccettature.
E perché dovrebbe rappresentare proprio la musica?
La risposta sta negli schizzi preparatori di questa composizione.
In alcune versioni precedenti infatti la musica era rappresentata da un orecchio, il quale nell’opera finale è sparito.
Ora guarda nella parte bassa della tela.
Questo è un personaggio fondamentale per comprendere la Guernica di Picasso descrizione.
Di chi sto parlando?
Del combattente morto.
Il primo elemento che salta all’occhio è sicuramente il fatto che non è integro.
Qui vediamo la sua testa e le sue braccia.
Guardando da più vicino si vede che la mano sinistra non stringe nulla nella mano.
Ma dà un’occhiata alla mano destra.
Quella è una spada spezzata ed un fiore.
Che significa?
Si tratta di un dettaglio che può essere interpretato in 2 modi diversi:
- La spada è il simbolo della guerra ed il fiore che sta sbocciando allude alla speranza che nasce alla fine del conflitto
- Sono i resti di una scultura rotta quindi sono i simboli dell’arte scultorea distrutta dal bombardamento
Andiamo avanti.
Lascia che ti spieghi un altro importante elemento per comprendere interamente il Guernica Picasso commento.
Quale sarebbe?
La lampadina al centro del quadro.
Non ci crederai, ma un sacco di esperti e studiosi si sono interrogati a lungo nel tentativo di capire quale potesse essere il ruolo di questo oggetto.
Da una parte può alludere al progresso della tecnologia.
Si tratta di un fattore che ha permesso alla civiltà di fare dei passi da gigante ed ha guidato la società verso l’evoluzione.
Ma è anche vero che la tecnologia ha permesso la nascita di armi di distruzioni di massa come le bombe che hanno distrutto Guernica.
D’altro canto la lampadina assomiglia anche ad una pupilla all’interno di un grande occhio.
Un occhio?
Esatto.
L’occhio della Provvidenza che guarda tutta la distruzione davanti a sé ma che in seguito porterà la speranza della pace.
Ma guardando bene, sembra che la lampada sia dentro ad un sole.
Ed il sole di solito ha un significato positivo e rappresenta la vita.
Ma ci sono altri protagonisti nell’opera del Guernica cubismo di cui devo parlarti.
Chi altro c’è?
Il famoso Guernica cavallo.
Questo animale si trova proprio al centro della composizione.
Ed ha una forma abbastanza strana.
Cioè?
Il suo corpo si trova a destra.
Ma la sua testa è rivolta a sinistra (esattamente come quella del toro di cui ti ho parlato prima).
E non è tutto.
Il cavallo ha una delle zampe anteriori in avanti.
Così resta in equilibrio.
Ma ciò non gli basta.
Sta per cadere.
Come se non bastasse questo animale è stato trafitto anche da una lancia.
Sta soffrendo molto.
Il dolore è talmente forte che il cavallo ha la bocca spalancata e si vede una lingua a punta (molto simile a quella della donna che piange la morte del proprio bambino che abbiamo visto prima).
Ma devo dirti la verità.
“Riconoscere” la forma di questo cavallo è molto difficile.
- La testa ed il collo sono grigi
- Il petto ed una delle zampe sono di colore bianco
- Il resto del corpo invece è coperto da brevi pennellate
Il Picasso cavallo è sicuramente una delle figure più complesse di questa composizione.
Qual è il suo ruolo? Cosa rappresenta?
Il cavallo – come la donna ed il bambino – è una delle tante vittime innocenti di questo bombardamento.
Alla destra del cavallo c’è un’altra donna di cui devo parlarti.
Si sta inginocchiando alla ricerca di un riparo per curare le sue ferite.
Dove è ferita?
Alla gamba destra.
Forse è slegata.
La donna sta cercando di contenere il dolore tentando di coprire con una mano la ferita.
Ma è troppo tardi.
Forse non si salverà.
Questa è un’altra vittima del crudele bombardamento della città di Guernica.
E quello strano personaggio che si vede sopra questa donna ferita?
Quella è una donna spaventata.
Sta cercando di illuminare la scena servendosi di una lampada ad olio.
Ma il suo sguardo è perso nel vuoto.
Cosa rappresenta?
Alcuni studiosi pensano che lei possa simboleggiare la Repubblica Spagnola.
Ma per comprendere la Guernica Pablo Picasso analisi devi conoscere un altro dettaglio.
Quale?
La casa in fiamme sulla destra.
Non è una struttura complessa.
Picasso l’ha inserita in questa composizione disegnandola con poche linee.
E questa rappresenta un’altra arte che viene distrutta.
Quale arte?
L’architettura.
E sotto questo rudere si vede una donna che cerca di scappare tenendo le mani sollevate verso il cielo.
Con questo gesto pare quasi che stia implorando che il bombardamento si fermi da un momento all’altro.
Ed anche per questo dettaglio, Picasso si è ispirato ad un altro capolavoro.
Quale?
Il 3 maggio 1808 di Francisco Goya.
L’uomo al centro che sta per essere fucilato è nella stessa posizione della donna che cerca di scampare al bombardamento.
Il ruolo di questo personaggio è molto semplice.
Allude al fatto che l’umanità è stanca della guerra e non vuole più morti innocenti a causa di bombardamenti o combattimenti.
Ma non tutti sono d’accordo.
Che significa?
Alcuni pensano che questo personaggio che scappa con le mani verso il cielo potrebbe rappresentare la moglie dell’artista.
Olga Khokhlova.
La moglie di Picasso? E cosa c’entra?
Lei è una ballerina.
“Morire” in questo bombardamento significherebbe che anche la Danza (un’altra arte) è caduta vittima della guerra.
Voglio parlarti di un altro importante elemento nella Guernica Picasso descrizione.
Quale?
La freccia obliqua che si vede alla sinistra del cavallo.
Questo dettaglio può rappresentare diverse cose.
Da un lato può alludere allo spirito del defunto che va in cielo.
Cosa c’entra?
Ora ti spiego.
Se “prolunghiamo” la traiettoria della freccia si vede che questa punta proprio al bambino morto tra le braccia della madre.
La sua anima sta andando nell’aldilà.
Secondo un’altra lettura invece, questa freccia non è altro che l’ennesimo simbolo della guerra.
IL GUERNICA ONU
Prima, quando ti ho parlato della stira di quest’opera ti ho anche detto il Guernica dove si trova.
Ma non ti ho rivelato che esiste una versione di quest’opera nella sala del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Davvero?
Proprio così.
In quel luogo si trova una copia dell’opera di Picasso.
È stato posto alle spalle delle persone che prendono la parola durante le conferenze.
Sai perché si trova qui questo lavoro?
Per un motivo molto semplice.
L’ONU è da sempre impegnata nella ricerca della pace.
Non vuole che si ripetano più altri disastri come quello di Guernica.
Paki
Perfetto e mi ha aiutato a scuola
Dario
Grazie mille per il commento. In bocca al lupo per i tuoi studi!
Giorgio Chiantini
Stavo pensando alla descrizione della mamma disperata con il suo bambino morto tra le braccia che, giustamente, paragoni alla postura della pietà michelangiolesca. Ma questa disperazione materna, così materialmente presente, mi ricorda la disperazione gridata dalla Maddalena e da Maria in quell’ora meravigliosa che è il compianto su Cristo morto di Niccolò dell’arcata. Stessa intensità del dolore che si manifesta così prorompente. Probabilmente Picasso conosceva anche questo gruppo e da lì ha avuto l’ispirazione. Ti sarei grato se volessi rispondere a questo mio quesito per capire se la mia intuizione sia giusta. Grazie Dario e buona giornata
Alessio
Ho trovato molto ben fatto il vostro articolo, vorrei sottolineare che l’arte lascia sempre spazio alla propria interpretazione.
Del resto anche gli artisti hanno la libertà,,la visione propria dei fatti, molti hanno dedicato un opera alla tragedia di Guernica, di recente mi è capitato di vedere il quadro “26abril 1937 ” dell’artista contemporaneo Nicola Soriani opera completamente diversa da quella di Picasso ma molto suggestiva.
Comunque vorrei ricordare a quelli che criticano ,che sbaglia chi FA, chi non fa niente non sbaglia mai e critica.
Dario Mastromattei
Grazie per il commento e per il suo contributo Alessio, mi informerò anche sull’opera di Nicola Soriani.
Giulio
IO PENSO CHE:
CHI FA OGNI TANTO SBAGLIA, MA CHI NON FA SBAGLIA SEMPRE!
Tea Tamburini
Molto interessante e molto dettagliato
Dario Mastromattei
Grazie mille Tea, sono contento che ti sia piaciuto l’articolo.
Antonella Cagnasso
Ottimo lavoro. Io che sono un’insegnante lo utilizzerò per lavorare con alunni con particolari difficoltà di apprendimento, dai DSA ai BES ai diversamente abili.Non è così facile trovare programmi che si adattino alle esigenze che prevedono alcune attività didattiche perché possano essere attuate. La tua interpretazione è uno spunto per riflettere sul significato del quadro e stimolare i ragazzi ad avere una loro chiave di lettura.Bravo.
Dario Mastromattei
Grazie mille Antonella, sono contento che il mio lavoro possa essere utile.
Cinzia
Capolavoro..
Ma l’Onu no!
Marcello
Grazie Dario, mi permetto solo di farti notare due cose, che ti sono sfuggite. A destra c’è una porta semiaperta che ci introduce nella stanza buia, illuminata dalla lampadina (che fa luce sulla bestialità della guerra). La freccia a terra in realtà potrebbe essere una freccia o un dardo piegato che ha frantumato in pezzi la statua. Grazie
Ernesto Scura
GUERNICA,SOLO “FACCE STORTE? NO ! SOLO “GHIRIBIZZI”.
(e non lo dice Ernesto,ma Pablo stesso).
CARI LETTORI,SICCOME VI VOGLIO TROPPO BENE,NON POSSO
MANCARE DI “IMPARTIRVI” UNA….LEZIONE ( DI ARTE?,MA NO,
NON NE SAREI IN GRADO,SOLO DI …BUONSENSO,SE CONSENTITE) SPERANDO CHE,UNA VOLTA PER TUTTE,DATO UN CALCIO A
TUTTE LE “CONVENZIONI”, LE”CONVINZIONI”, LE “CONVENIENZE”
LE CONIVENZE ,E LE CONSUETUDINI CULTURALI (quelle che ci propinano le pagine culturali della stampa,quella,beninreso,più
allineata e più…. autorevolmente accreditata :
“Corriere della sera”,”Repubblica”,”La Stampa”,”L’Espresso”,
“Il Manifesto”,e perché no,”L’Avvenire”,”Famiglia Cristiana” e
“Il Messaggero” di Sant’Antonio e tutti i giornalini parrocchiali), POSSIAMO,FINALMENTE,IO E VOI,INSIEME,URLARE:
M A I L R E È N U D O !
ESAMINIAMO il GiGANTESCO FAMOSO “POSTER” DI PICASSO
(non è un quadro ma un manifesto in bianco e nero).ATTENZIONE:
L’UOMO A TERRA CON IN PUGNO CIÒ CHE RESTA DI UNA SPADA,SECONDO LA VULGATA DI SINISTRA RAFFIGURA
“UN SOLDATO CADUTO SOTTO I FEROCI BOMBARDAMENTI NAZIFASCISTI” E,SECONDO LA CRITICA PIÙ RIGOROSAMENTE COMUNISTA (democrtica e socialitaria) NON PUÒ CHE ESSERE
UN MILIZIANO ANTIFRANCHISTA.MA DOVE,MA QUANDO.
(Addirittura,non ne era al corrente nemmeno Picasso che dovette apprenderlo da Carlo Giulio Argan,il famoso critico d’arte,quello che
garantì come autentiche opere di Modigliani,quelle teste scolpite
…col martello pneumatico,che un gruppetto di allegri studenti
burloni e buontemponi fece “scoprire” in un torrente a VIAREGGIO).
Picasso voleva solo dipingere un poster per commemorare la morte
del suo amico,il torero Joselito,morto sotto il “bombardamento”
delle…”cornate” del toro salvo,poi,cambiargli il titolo in GUERNICA,
per venire incontro alle richieste dell’UNIONE SOVIETICA che gli
aveva commissionato un’opera che denunciasse al mondo la ferocia
dei. bombardamenti nazifascisti sulla popolazione inerme.
Picasso,fidando,giustamente,nella incomprensibilità dei suoi strani “ghirigori”, buoni per tutte le “stagioni” e nella ormai scontata
imbecillitá dei critici e di quel vasto pubblico di “intenditori”,capace
di apprezzare e magari acquistare qualsiasi cacata,intendo proprio la
merda,purchè firmata Picasso.Tanto,poi,ci avrebbero pensato i critici
ad attribuirgli le giuste ed appropriate “ispirazioni”).
Sccome il compenso sovietico era cospicuo ed allettante,e siccome
Picasso era sempre avido di soldi (fossero franchi,dollari o rubli ) e,
siccome non aveva “tempo da perdere”,non gli costò nulla cambiare
titolo al poster e invece che a Joselito fu dedicato a …GUERNICA.
Bastò aggiungere una lampadina accesa,quella che campeggia in
alto,nel poster,riuscendo a far fesso persino un delinquente feroce, agguerrito e smaliziato come STALIN.
Dopo di che la schiera di stravaganti e stupidi critici è sempre pronta
a dargli,con l’imprimatur,una giusta collocazione politica e…artistica.)
TENETE CONTO CHE PICASSO,OLTRE AD ESSERE UN PITTORE
CUBISTA,ERA ANCHE UN CONVINTO SIMBOLISTA CHE NON HA
MAI DISDEGNATO DI RAFFIGURARE (anche se a modo suo e con
l’intento di “prendere per il culo”) GLI ELEMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI
DEI SUOI SOGGETTI,SENZA MASCHERATURE ( la colomba della
pace doveva essere individuabile:una colomba.Per far felice Stalin.
Un torero rimaneva un torero,anche se col naso al posto dell’orecchio.
Una donna,sempre una donna,anche se col pube al posto della narice)
QUEL SOLDATO,SE SOLDATO DOVEVA ESSERE,DOVEVA ESSERLO
DI QUEL CONTESTO E NON DELL’EPOCA DEI GLADIATORI.(appunto
il realismo sovietico).
CHE SENSO AVREBBE AVUTO METTERE IN PUGNO AD UN
FANTOCCIO IN BORGHESE QUEl MONCHERINO DI SPADA (secondo
gli sciocchi critici starebbe ad indicare che è un soldato.Ed allora,
vivaddio, mettiamogli in mano una pistola ed in testa un berretto con
la stella rossa).
SECONDO MOLTI “GRANDI” CRITICI,PICASSO,IN QUELLA SUA COMPOSIZIONE,SI ERA ISPIRATO AL TEMA DELLA RAPPRESAGLIA, OPERATA DALL’INVASORE,SPLENDIDAMENTE RAFFIGURATA DA
GOYA NELLA FUCILAZIONE DI PATRIOTI SPAGNOLI DA PARTE
DEGLI OPPRESSORI NAPOLEONICI.
MA LÌ,DAI VESTITI DEI MARTIRI E DALLE DIVISE DEI FUCILATORI SI CAPISCE BENISSIMO CHI È VITTIMA,DI CHI,E CHI AGUZZINO,DI CHI.
MA VIA,SIAMO SERI.LA CRETINAGGINE,L’INSULSO ACCODARSI E
LA COMODA E SICURA ASSUEFAZIONE ALLA VULGATA VINCENTE,
A ME PROCURANO UN FASTIDIO…
SE RIESCO A CAPIRE,MA NON A GIUSTIFICARE,L’AVIDITÁ DI QUEL MARPIONE DI PICASSO,NON RIESCO ASSOLUTAMENTE A POTER SOPPORTARE QUEI POVERI DI SPIRITO CHE NON SANNO MAI
METTERE INSIEME UN PO’ DI IDEE PROPRIE E DEVONO RICORRERE, SENZA UN MINIMO DI SPIRITO CRITICO,ALLA PIÙ CHE TRANQUILLA COPERTURA DELLE STRONZATE DI CERTA CARTA STAMPATA.
ASCOLTA,LETTORE,CHIUDI PER UN ATTIMO GLI OCCHI,IMMAGINA
DI ESSERE SULLE TRIBUNE DI UNA PLAZA DE TOROS,IMMAGINA
JOSELITO MORENTE PER LE CORNATE DEL TORO,RIVERSO A TERRA,CON IN PUGNO,ANCORA, I RESTI DELLA SUA ESPADA, IMMAGINA LE URLA DELLA FOLLA ESTERREFATTA PER QUELLA TRAGICA SCENA,IMMAGINA ANCORA LE MANI LEVATE AL CIELO
DELLE DONNE “DOLENTI” (le prefiche) PER LA MORTE DEL
MITICO TORERO,CERCA ANCORA DI RICORDARE I VERSI DI
GARCIA LORCA PER L’ANALOGO PATHOS SUSCITATO DALLA
MORTE DI IGNAZIO E,QUANDO APRIRAI GLI OCCHI,FORSE,
FINALMENTECAPIRAI L’ESSENZA DI QUEL “CAVOLO A MERENDA”
CHE VUOL ESSERE QUELLA LAMPADINA (elettrica) ACCESA CHE
ALTRO NON PUÒ ESSERE SE NON … “IL NUOVO” CHE AVANZA”
IN CONTRAPPOSIZIONE AL “VECCHIO” (il lume a petrolio).
Il tutto fa parte di una simbologia adottata dagli artisti comunisti
quando volevano significare il nuovo “illuminante” che avanza
( il comunismo) contro il vecchio che “non risplende più di tanto ” (l’oscurantismo).
IL TORO,per i critici “illuminati”,un tanto al chilo,rappresenta il
MINOTAURO,simbolo della feroce dittatura fascista,mentre noi,
che fessi non siamo,sappiamo che voleva essere il toro che,con
le sue cornate,abbattè JOSELITO.
IL CAVALLO,col collo contorto,per i “critici,sempre un tanto al chilo”,
vuol essere il popolo sofferente sotto il giogo della dittatura,ma noi
che,come sempre,fessi non siamo,sappiamo,essere il cavallo dei
“picadores”,quelli che nella corrida hanno il compito di pungolare il
toro per indurlo ad essere più feroce.
LE DONNE IN GRAMAGLIE,con le mani alzate al cielo,per i critici
(sempre un tanto,al chilo),vorrebbero essere le vedove dei caduti
nell’atto di invocare la maledizione di Dio sugli autori della strage del
bmbardamento,ma noi che,come sempre,fessi no siamo,sappiamo
essere le “dolenti” prefiche che piangono,la dipartita del torero.
A PICASSO,questa operazione di “copia e incolla” fruttò 800.000
pesetas eraogate,un milioncino di euro di oggi,pagati cash,dall’URSS.
TANTO É COSTATA QUELLA LAMPADINA…..ACCESA.
Ernesto SCURA
P.S.
Se qualcuno mette in dubbio la veridicità della mie asserzioni,
propongo la lettura di un brano di Matteo Perrini,pubblicato sul
“Giornale di Brescia”,sulla base di una lettera olografa che lo stesso
Picasso aveva scritto al famoso critico d’arte Berenson,definendo
“GHIRIBIZZI” i suoi scarabocchi.
In essa l’artista più famoso del nostro tempo si duole, e con profonda amarezza, di aver ben presto dato al pubblico quello che il pubblico
gli chiedeva, rinnegando con intimo disgusto, o comunque mettendo
tra parentesi, le esigenze più schiette dell’arte. Le sue dichiarazioni
sono così significative che meritano di essere citate per intero.
«Ho soddisfatto questi amatori del nuovo e dell’eccentrico con i
ghiribizzi che mi passavano per la testa e quanto meno li
comprendevano tanto più li ammiravano! Divertendomi con questi
giochetti divenni ricco e celebre, e questo assai presto. Ma quando
sono solo con me stesso, non ho il coraggio di ritenermi un artista nel significato grande e nobile della parola. Sono solo un pubblico burlone
che capisce il suo tempo e che ha sfruttato la stupidità, la vanità e
l’avidità dei suoi contemporanei». Ma Picasso, per sua e nostra fortuna,
ha tante volte superato la tentazione del calcolo e dello snobismo e
ci ha rivelato le sue indubbie qualità.
L’arte non la si crea e non la si capisce se non come la conquista e la realizzazione di un valore in forme originali e concrete; esige, dunque,
una potente tensione, un impegno che ha tutto il carattere…
1 Giornale di Brescia, 17 aprile 1975.
maria rita sanna
Sei stato molto chiaro, presentero’ l’argomento agli alunni della mia terza media. Grazie.
Alberto
Grande… Mi hai… Illuminato!!
Grazie
Luciano Crocellà
Grazie per l’acuta analisi.
Un uomo
Un ottimo lavoro continua così. Sono molto interessanti le tue descrizioni e nella loro minuziosità trovano modo di farti immergere nei dipinti più vaghi, nei pensieri più intimi di chi li ha creati.
Gandalf
Utilissimo, mi è servito per l’esame
Grazie mille
Ivan Caravona
la migliore analisi di un quadro che io abbia mai letto,super completa. Complimenti
olmo
ciao, non sono d’accordo su alcune interpetzioni in particolare il cavallo
non può svuggire la forma che prende il naso che ricorda molto realisticamente quella di un teschio e che la la lingua a sua volta è una bomba
e se aggiungi che una delle zampe ha la forma di uno stivale da ufficiale (forse nazista?) che frantuma quello che ha
sotto il tacco (questo effetto è reso più dinamico e drammatico con l’aggiunta appunto di una freccia)
a questo punto direi proprio che non è una vittima innocente ma rappresenta la morte che irrompe nella casa
illuminata da un lampadadario che in realta non raffigura ne un sole ne un occhio ma il lapo terrificante di una esplosione
mentre il toro per me rappresenta la scabrosità e la brutalità della guerra non possono sfeggire i genitali quasi appoggiati sul seno della donna e la coda alzata con l’ano esposto appunto in maniera scabrosa
ripeto queste sono solo alcune mie interpretazioni, e rimane il fatto che in tutte le rappresentazioni artistiche ognuno ci vede un po quello che vuole un po come per le canzoni o le poesie
devo fare poi una precisazione sulla copia che è o era esposta alle nazioni unite (da alcune fonti pare sia stata coperta da un drappo azzurro) in realtà si tratta di un arazzo
Piero
Ottima riflessione, l’articolo è un po’ sbrigativo e tradotto male dall’inglese
m cristina
ti ringrazio. Mi sei stato davvero tanto utile e la tua spiegazione è stata coinvolgente ed interessante. BRAVISSIMO e grazie ancora
Arianna
Non per insultare, ma la punteggiatura è usata in un modo inguardabile.
Dario Mastromattei
Ciao Arianna grazie per la segnalazione. Ho riscritto tutto l’articolo e corretto la punteggiatura.