Giuditta con la sua ancella di Artemisia Gentileschi: analisi

Giuditta con la sua ancella di Artemisia Gentileschi: analisi completa dei quadri

Voglio parlarti di una coppia di quadri dipinti da Artemisia Gentileschi, celebre ed abilissima pittrice del Seicento, la quale combatté un’intera vita per affermarsi in un mondo di artisti maschilisti e che non la reputavano loro pari. Il grande talento di Artemisia però, le permise di ritagliarsi un posto di grande importanza nella storia dell’arte: basta guardare le sue reinterpretazioni di Cleopatra ed il chiaroscuro con cui mise in risalto i dettagli della protagonista per farci un’idea. Oggi, però, voglio parlarti di due quadri che portano lo stesso titolo e sono Giuditta con la sua ancella.

Quando avrai finito di leggere questo articolo, conoscerai tutti i dettagli delle due rappresentazioni di Artemisia: le differenze che ci sono tra le due versioni, l’analisi dei particolari e tante altre informazioni che ti aiuteranno a comprendere meglio le due composizioni; devi sapere che un quadro è conservato a Detroit, mentre l’altro a Firenze, ed io, ti parlerò di entrambi.

Giuditta con la sua ancella Artemisia Gentileschi confronto Detroit Firenze analisi

Le due versioni di “Giuditta con la sua ancella”

GIUDITTA CON LA SUA ANCELLA DETROIT

Leggendo questo paragrafo, avrai a disposizione tutto quello che devi sapere a proposito del quadro di Artemisia conservato in America.

Giuditta con la sua ancella Artemisia Gentileschi analisi

“Giuditta con la sua ancella” (versione Detroit) Artemisia Gentileschi

Data di realizzazione: 1625-1627

Dimensioni: 182,2 x 142,2 cm

Dove si trova: Detroit Institute of Arts, Detroit

Prima di tutto, devi sapere che la vicenda dipinta, è tratta da una storia narrata nella Bibbia: non è la prima volta che Artemisia dipinge una storia biblica (mi sto riferendo al quadro di Ester e Assuero).

Comunque, secondo la tradizione, Giuditta liberò la città di Betulia, la quale era sotto assedio da parte degli Assiri: questo popolo era guidato dal generale Oloferne, il quale si innamorò di Giuditta e, la donna, approfittando di ciò, lo invitò ad un banchetto, lo fece ubriacare e quando si addormentò, lo decapitò; successivamente nascose la sua testa e con l’aiuto di un’ancella, fuggì.

Artemisia riporta su tela l’istante successivo alla morte del generale assiro, con l’ancella che nasconde la testa in un sacco e l’eroina che si assicura che nessuno si sia accorto di nulla, pronta a fuggire.

Particolare espressione Giuditta con la sua ancella Artemisia Gentileschi Detroit analisi

Particolare dell’espressione di Giuditta

Guarda bene il quadro: le due donne stano controllando la situazione esterna; Giuditta ha un vestito color giallo, finemente decorato. La donna ha un’espressione concentrata e fredda, mentre cerca di pensare dove poter nascondere l’arma del delitto.

Se guardi bene, ha una mano tesa verso la candela, pronta a spegnerla per rendere buio l’ambiente e permettere così a lei e l’ancella di fuggire nell’oscurità.

Particolare testa Oloferne Giuditta con la sua ancella Artemisia Gentileschi Detroit analisi

Particolare della testa di Oloferne nel telo

Adesso guarda l’ancella: è in ginocchio, impegnata a nascondere la testa del generale in un telo, ma con lo sguardo rivolto verso Giuditta, pronta ad eseguire ogni suo ordine per fuggire senza complicazioni.

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Particolari (da sinistra a destra) sul tavolino: armatura di Oloferne, porta candela e fodero della spada

Devi sapere che i dettagli di quest’opera sono incredibili: la scena è estremamente realistica, stracolma di oggetti che decorano perfettamente il contesto; c’è un porta candela sul tavolino, ma c’è anche il fodero della spada utilizzata da Giuditta e sempre lì puoi notare anche i resti dell’armatura di Oloferne.

Particolare elsa spada Giuditta con la sua ancella Artemisia Gentileschi Detroit analisi

Particolare della decorazione dell’elsa della spada

Non sono solo questi gli oggetti di cui voglio parlarti: dà un’occhiata al panneggio delle vesti delle due donne; è sensazionale. Inoltre, Artemisia dipinge con grande accortezza tutti i gioielli indossati da Giuditta, e con grande minuziosità, segna tutti i particolari sull’elsa della spada della protagonista.

Particolare tenda Giuditta con la sua Ancella Artemisia Gentileschi Detroit analisi

Particolare della tenda

Se guardi in alto, puoi notare un rigonfiamento della tenda di colore rosso, che aiuta a contestualizzare la scena con precisione.

Voglio farti notare un’ultima cosa su questa versione dell’opera: c’è un fortissimo chiaroscuro che mette in primo piano le due donne e cela il resto dell’ambiente, portando la nostra attenzione su Giuditta e la sua ancella.

Questo gioco di luci ed ombre non ti ricorda un’altro artista? Sicuramente si tratta di Caravaggio: i suoi capolavori sono contraddistinti da questo particolare alternarsi di luce ed oscurità.

GIUDITTA CON LA SUA ANCELLA FIRENZE

Leggendo questo paragrafo, conoscerai tutti i dettagli del quadro su Giuditta conservato al Palazzo Pitti di Firenze: data di realizzazione, dimensioni, storia e scoprire quali sono le differenze tra questo quadro e quello di Detroit.

Giuditta con la sua ancella Artemisia Gentileschi Palazzo Pitti Firenze analisi

“Giuditta con la sua ancella” Artemisia Gentileschi (Versione Firenze)

Data di produzione: 1618-1619

Dimensioni: 114 x 93,5 cm

Dove si trova: Palazzo Pitti, Firenze

Sebbene a proposito della storia del quadro di Detroit non sappiamo nulla, riguardo questo lavoro fiorentino c’è qualche dettaglio interessante: secondo le fonti, questa tela è citata per la prima volta nell’inventario del Guardaroba di Palazzo Pitti nel 1637.

L’opera, fin dalla sua prima citazione, sembra che non sia stata mai trasportata in altri luoghi, e così, ancora oggi è esposta a Firenze, presso il già nominato Palazzo Pitti.

Dando un’occhiata rapida alla data di realizzazione, ti sarai immediatamente reso conto che il quadro fiorentino venne dipinto prima di quello di Detroit, e, devi sapere che anche lo stile pittorico è differente.

L’attimo scelto da Artemisia è lo stesso del quadro americano: le due protagoniste stanno per scappare dalla tenda di Oloferne, dopo averlo ucciso nel sonno.

Particolare testa Oloferne Giuditta con la sua ancella Artemisia Gentileschi Firenze analisi

Particolare della testa di Oloferne nella cesta

La donna più lontana e vista frontalmente è Giuditta: sta appoggiando la spada sulla spalla quasi come se fosse orgogliosa dell’uccisione del generale (o forse per aiutarsi a sostenere il peso dell’arma); l’altra donna, di spalle è l’ancella che l’ha aiutata ad eliminare il nemico, e porta con se una cesta, dove si scorge la testa di Oloferne.

Concentrati un momento su Giuditta: abbiamo detto che con una mano sta reggendo la spada, ma guarda l’altra; sembra che stia trattenendo l’ancella, come se avessero sentito un rumore provenire dall’esterno e che stiano per prepararsi a non fare mosse affrettate che potrebbero portare alla loro cattura.

A rendere più credibile l’ipotesi del suono esterno sono i volti delle donne: sono entrambe rivolte verso destra, cercando di capire cosa sta accadendo all’esterno, o anche pronte a fuggire.

In questa rappresentazione, la fonte di luce proviene dalla sinistra ed avvolge completamente le due protagoniste.

Particolare elsa spada vestiti Giuditta con la sua ancella Artemisia Gentileschi Firenze analisi

Particolare dell’elsa della spada

Questo artificio ci permette di ammirare tutti gli splendidi dettagli e particolari realizzati da Artemisia: l’impugnatura della spada finemente decorata, il vestito ricco di accorgimenti ed anche la resa estremamente realistica dei capelli dell’eroina.

Particolare capelli Giuditta con la sua ancella Artemisia Gentileschi Firenze analisi

Particolare dei capelli disordinati di Giuditta

A proposito dei capelli di Giuditta, devo dirti un’ultima cosa: pochi attimi prima, la donna aveva ucciso Oloferne, il quale aveva cercato di liberarsi dall’attacco a sorpresa, e quindi ci deve essere stata una colluttazione.

Mettendoci tutta la propria forza e muovendosi costantemente per tagliare la gola dell’avversario, Giuditta deve aver scompigliato i propri capelli, ed Artemisia tiene conto di questo dettaglio, dipingendola con i capelli in completo disordine.

 

Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

Una risposta

  1. Carla ha detto:

    Mi piace la tua spiegazione del dipinto perchè oltre ad analizzare lo stile di Artemisia usando aggettivi molto appropriati per motivare l’esasperata ricerca dei contrasti luce ed ombra, racconti la storia del fatto. C’è quindi un’approfondita ricerca del contesto. L’opera si sviluppa maggiormente nella mente di chi la osserva e ne capisce il valore artistico e culturale.

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