Giaele e Sisara di Artemisia Gentileschi: analisi completa del quadro
Voglio parlarti di un quadro molto importante dipinto da Artemisia Gentileschi. Devi sapere che Artemisia fu una pittrice del Seicento di grande talento, costantemente ostacolata dai suoi colleghi uomini, i quali ostentavano che l’arte era un mestiere solo per i maschi. Con grande costanza e pazienza, Artemisia dipinse molte tele di grande valore: guarda ad esempio la Madonna col Bambino; seppur un quadro giovanile della Gentileschi, già si notavano dei particolari che avrebbero segnato il suo futuro successo. Ora voglio raccontarti tutto a proposito di un’altra tela, intitolata Giaele e Sisara.
Quando finirai di leggere questo articolo, ti assicuro che avrai tutte le informazioni su questo quadro di Artemisia: conoscerai la data di realizzazione della tela, le sue dimensioni, dove è conservata attualmente e soprattutto quale è la storia che la pittrice decise di dipingere.
Data di realizzazione: 1620
Dimensioni: 86 x 125 cm
Dove si trova: Szépművészeti Múzeum, Budapest
Prima di tutto, voglio raccontarti quale è di Giaele e Sisara storia: si narra di costoro nell’Antico Testamento (allo stesso modo di Ester e Assuero, un altro quadro di Artemisia).
La pittrice decide di dipingere l’esatto istante in cui Giaele conduce nella propria tenda il generale delle truppe nemiche, Sisara.
L’uomo era stato sconfitto dal popolo di Israele, e Giaele, dopo aver fatto addormentare il rivale, lo uccise piantandogli un picchetto, utilizzato per tenere ferma la tenda, nella testa.
Questa Artemisia opera ritrae il momento precedente alla sanguinosa uccisione dell’uomo: piuttosto che mettere in scena il truculento omicidio, la pittrice sceglie un “pacifico” istante.
I toni della scena sono molto calmi e silenziosi, dando la sensazione che l’atmosfera sia tranquilla e serena, facendoci calare nei panni del generale, il quale non si aspetta l’attacco a sorpresa.
Il generale sta dormendo sul grembo della donna, mentre Giaele lo guarda prima di ucciderlo senza esitazione.
Se sposti il tuo sguardo un po’ più in alto rispetto alla coppia di protagonisti, puoi vedere il braccio semi teso di Giaele, mentre regge l’arma del delitto, pronta a sferrare l’attacco decisivo al suo nemico.
Devo svelarti una piccola curiosità: prima di Artemisia, molti altri artisti hanno dipinto questo soggetto, e molti di loro hanno disegnato Sisara come un bell’uomo; la Gentileschi, al contrario, rappresenta il generale come un uomo brutto e corpulento.
A rendere eccezionale quest’opera è lo spettacolare gioco di luci: con una corretta scelta di illuminazione, Artemisia mette in primo piano i due personaggi, facendo scivolare lentamente in secondo piano qualsiasi particolare dell’ambiente circostante.
Trattandosi di un’attacco a sorpresa, la pittrice “nasconde” letteralmente il picchetto nell’ombra, trasformando così l’arma del delitto in un simbolo dell’attacco furtivo.
In primo piano, in basso a sinistra del quadro puoi vedere una spada: molto probabilmente era l’arma di Sisara ed il fatto che sia lontano da lui e buttata a terra, sta ad indicare che è privo di difese.
Voglio dirti un’ultima cosa: se hai ben notato i colori della scena sono molto vari; c’è il rosso ed il blu, che seppur dei toni decisi, sono stati “ammorbiditi” dalla pittrice, ed inoltre c’è anche il giallo dorato dell’abbigliamento di Giaele. Questo gioco di colori non è da sottovalutare, poiché serve a far risaltare i due protagonisti rispetto al resto della scena.