Flagellazione di Cristo di Caravaggio: analisi completa delle opere
Voglio parlarti non di uno, ma di ben due quadri di Caravaggio. Conoscerai senza dubbio questo artista, famosissimo per le sue straordinarie opere ed anche per la sua vita molto travagliata. I dipinti di Michelangelo Merisi spesso erano di tema sacro, come hai potuto notare in Ecce Homo; oggi, voglio parlarti invece delle due tele intitolate Flagellazione di Cristo.
Appena avrai terminato di leggere questo articolo, conoscerai nel dettaglio entrambe le tele note con il titolo di Flagellazione di Cristo: metto subito in chiaro che si tratta di due lavori certamente realizzati da Caravaggio, solo che sono conservati in due luoghi differenti e presentano non poche differenze.
Allora, le due rappresentazioni della flagellazione di Gesù sono conservate una a Napoli, al Museo nazionale di Capodimonte, e l’altra al Musée des Beaux-Arts di Rouen, in Francia.
VERSIONE NAPOLI
In questa parte, ti parlo di tutti i dettagli e le informazioni a proposito della versione napoletana della Flagellazione di Cristo.
Data di produzione: 1607-1608
Dimensioni: 286 x 213 cm
Dove si trova: Museo nazionale di Capodimonte, Napoli
Devi sapere che questa è una tela di dimensioni veramente notevoli; inoltre, il questo quadro venne realizzato nel periodo in cui l’artista si trovava proprio a Napoli.
Il quadro venne ordinato da Tommaso de’ Franchis, un membro importante del governo d’Aragona, il quale, nel primo progetto dell’opera, doveva essere incluso nel quadro. Caravaggio, poi, cambiò idea, cancellando la figura di de’ Franchis per fare spazio ad un terzo aguzzino.
Guarda con attenzione questa flagellazione di Cristo Caravaggio: oltre al vasto sfondo scuro che circonda tutta la scena, al centro, puoi vedere Gesù legato alla colonna, poi c’è il torturatore sulla destra impegnato a bloccare il prigioniero, mentre l’altro sulla sinistra sta cercando di aiutare l’aguzzino.
Se guardi con calma, puoi notare la presenza di un terzo uomo, in posizione chinata in primo piano, che dona un senso di profondità alla scena.
C’è altro da dire sugli aguzzini che circondano Cristo: anche se poco visibile, devi sapere che Caravaggio ha impresso una smorfia quasi disumana sui loro volti; si tratta di un particolare molto interessante, poiché ci fa pensare che questi soldati stanno eseguendo un ordine contro la loro volontà, oppure non sono addestrati ad eseguire un incarico del genere.
Adesso guarda il corpo di Cristo: si tratta del punto più luminoso di tutta la scena, che si pone direttamente in contrasto con la circostante oscurità che avvolge la composizione, e che “nasconde” i corpi dei torturatori.
Il fatto che solo il corpo di Cristo sia messo così in risalto rispetto a quello degli altri non è un caso: Gesù è nel giusto, mentre gli uomini, in questa assurda aggressione, stanno sbagliando.
L’oscurità che avvolge tutto il quadro riflette perfettamente lo stato d’animo di Caravaggio di quegli anni: era a Napoli per sfuggire dalle guardie che lo volevano arrestare per l’omicidio di Ranuccio Tomassoni; solo grazie alla sua fama ed alcuni protettori, riuscì a passare inosservato a Napoli.
Pian piano, però, tutti i suoi legami, le sue importanti conoscenze e gli aiuti vengono meno, e Caravaggio aveva sempre più paura, la quale si riflette nel crescente utilizzo del nero e nella diminuzione dei dettagli nelle sue opere.
Oltre al chiaroscuro, anche i movimenti dei protagonisti sono molto importanti: Cristo, con il corpo in leggera torsione, sembra quasi che stia per muoversi; d’altro canto, gli aguzzini, sono statici, come se fossero delle statue.
VERSIONE ROUEN
Leggendo questa sezione, conoscerai tutto quello che devi sapere a proposito della flagellazione di Cristo conservata in Francia, a Rouen.
Data di produzione: 1606-1607
Dimensioni: 134,5 x 175,5 cm
Dove si trova: Musée des Beaux-Arts, Rouen
Cronologicamente, questa tela venne realizzata prima della controparte napoletana: grazie a studi da parte di specialisti, questa composizione è stata attribuita a Caravaggio, basandosi su un probabile intervento da parte sua, sia nella realizzazione, che nel successivo completamento del quadro.
Ci sono delle sostanziali differenze tra questa tela e quella conservata a Napoli: a prima occhiata, ti sarai immediatamente reso conto che qui l’artista ha utilizzato una tela orizzontale, mentre nella versione di Napoli, una verticale.
Il punto di maggior interesse in questa scena è Cristo, che si allunga sulla sinistra della tela, torcendo ed allungando tutti i suoi muscoli nel movimento.
Anche qui, la luce ha un ruolo fondamentale: grazie a questa, puoi notare tutti i dettagli del corpo di Cristo, oltre che la presenza dei due aguzzini dietro di lui.
Guarda con attenzione il volto di questo torturatore in primo piano: si tratta dello stesso uomo presente anche nella versione napoletana del quadro, ed inoltre, è presente anche in un altro lavoro di Caravaggio, ovvero Salomè con la testa del Battista, dove interpreta il ruolo dell’uomo che sta porgendo su un piatto, la testa decapitata di Giovanni Battista.
ANGELO
Come al solito Dario riesce a cogliere il significato profondo della plasticità e della spiritualità del soggetto. Grazie
Enzo Mammato
L’aguzzino posto sotto osservazione è presente come discepolo anche nella CENA DI EMMAUS del 1606-1607…e ha una deformazione sul setto nasale! Mentre con qualche dubbio si può considerare l’altro discepolo della stessa cena come aguzzino nella FLAGELLAZIONE di Napoli e nella SALOME’ del Prado|
Enzo Mammato
Caro Dario, non ritieni che sia anche il discepolo di ex della “cena di emmaus”…1606-1607 della pinacoteca di Brera?