
Dedalo e Icaro di Antonio Canova: Verso il Sole

Data di Realizzazione | 1777-1779 |
Altezza | 182 cm |
Materiale | Marmo |
Dove si Trova | Originale: Museo Correr, Venezia Copie: Gypsoteca e Museo Antonio Canova, Possagno |
Caratteristiche Chiave
- È la prima grande statua in marmo che Canova realizza. La scolpisce a 21 anni per il procuratore Pietro Vettor Pisani, il quale vuole metterla all’interno del Palazzo Pisani Moretta
- Canova scolpisce Dedalo anziano, con un atteggiamento preoccupato e l’espressione realistica, mentre Icaro è giovane, forte e rappresenta la bellezza ideale
- Dedalo è incurvato in avanti e vecchio, mentre Icaro è lanciato all’indietro ed è giovane. La scultura così segue una struttura a croce
- Lo scultore rappresenta i protagonisti mentre si stanno preparando per sfuggire dal labirinto di Creta volando. Dedalo ha appena finito di realizzare un’ala in cera per il figlio e gliela sta facendo provare, mentre cerca di avvisarlo sui possibili pericoli del volo
Storia
Dedalo e Icaro Canova è la 1° grande scultura in marmo che Antonio ha realizzato da giovane.
Il committente è stato il procuratore Pietro Vettor Pisani, il quale vuole mettere questo capolavoro nel suo Palazzo Pisani Moretta che si affaccia sul Canal Grande.
Canova, appena ventunenne, accetta l’incarico e lo completa con successo, presentandolo in occasione della Fiera della Sensa del 1777.
E va benissimo.
Per il lavoro riceve 100 zecchini che utilizza per viaggiare a Roma e continuare a studiare per diventare uno degli scultori più famosi di tutti i tempi.
Oggi la scultura è conservata nel Museo Correr di Venezia, mentre il calco in gesso si trova nella Gyspoteca e Museo Antonio Canova a Possagno.

Descrizione
Prima di procedere con la descrizione della statua, dobbiamo fare un piccolo riassunto del mito greco di Dedalo ed Icaro.
Dedalo era un leggendario architetto che aveva costruito un incredibile labirinto per Minosse, il quale voleva metterci all’interno il terribile Minotauro. Una volta completata l’opera, però, Minosse decide di rinchiudere Dedalo e suo figlio Icaro all’interno del labirinto. Per sfuggire, l’architetto decide di costruire delle ali di cera per sé e per suo figlio per volare via. Il piano funziona, ma Icaro è curioso di andare sempre più in alto, finché – ignorando gli avvertimenti del padre – arriva vicino al sole e le ali si sciolgono, facendolo cadere mortalmente a terra.
Nella sua scultura, Canova rappresenta qualche istante prima della partenza di Dedalo ed Icaro. L’architetto sta guardando suo figlio mentre gli sistema le ali, e quest’ultimo è sicuro di sé e non vede l’ora di volare tra le nuvole.
Guardando da vicino si notano subito un paio di elementi che rappresentano bene lo stile del Canova:
- Idealizzazione: Con la ricerca del bello ideale in tutta la scultura
- Realismo: Attenzione per i minimi particolari, sia nell’anatomia dei protagonisti che nei dettagli degli oggetti
Canova scolpisce Dedalo più anziano, saggio e curvo, mentre guarda con preoccupazione suo figlio mentre sembra che lo stia avvertendo di non avvicinarsi troppo al sole, altrimenti il calore scioglierà le ali di cera.

Il giovane Icaro invece si sente nel pieno delle sue forze ed ignora gli avvertimenti del padre. È troppo entusiasta e curioso anche soltanto della prima ala che sta indossando con cui poi fuggiranno.

Oltre all’atteggiamento, c’è un altro notevole contrasto:
- Dedalo: È anziano, proiettato con tutto il corpo in avanti (quasi incurvato)
- Icaro: È giovane, forte ed ha il corpo lanciato quasi all’indietro, al contrario del padre

Mentre il volto di Dedalo mostra i reali segni dell’età, il volto di Icaro invece è il simbolo della bellezza ideale.

Tra le curve che i loro corpi compiono, l’asse di simmetria scorre al centro della scultura, formando una struttura ad X.
Tutta la composizione, poi, ruota attorno ad un “vuoto centrale” che si chiude tra l’ala e la mano di Dedalo.
Curiosità: Ai piedi di Dedalo Canova ha aggiunto un paio di accessori: uno scalpello ed una mazzuola. Sono degli accessori che vengono utilizzati di solito dallo scultore. Inserendoli qui Canova simboleggia che il suo lavoro è legato a quello di Dedalo.

Domande Frequenti su Dedalo e Icaro Antonio Canova
Canova nel volto di Dedalo definisce un atteggiamento preoccupato e perplesso: le rughe marcate simboleggiano l’inquietudine per il possibile fallimento della sua creazione ed un timore che il figlio Icaro possa farsi molto male in volo.
Dedalo ed Icaro vengono rinchiusi in un labirinto realizzato per Minosse dallo stesso Dedalo. In seguito riescono a scappare con delle ali di cera realizzate da Dedalo, ma in volo Icaro si avvicina troppo al sole, le ali si sciolgono e cadendo perde la vita.
Dopo la caduta di Icaro dal cielo, Dedalo scende a terra ed aspetta sulla spiaggia che le onde portino il cadavere del figlio. Una volta trovato, lo seppellisce.
Non conosciamo l’autore del mito originale, ma la versione giunta fino a noi è stata tramandata nell’opera Le Metamorfosi di Ovidio.
La morale del mito di Dedalo e Icaro è che l’uomo deve riconoscere i suoi limiti e non cercare di superarli sfidando gli dèi.
Dedalo è il padre di Icaro. La madre di Icaro è Naucrate, una schiava del re Minosse di Creta.
Dedalo ed Icaro vengono rinchiusi nel labirinto da Minosse per aver aiutato Teseo ed Arianna a fuggire, oppure non vuole che Dedalo possa fornire la soluzione per la fuga dal labirinto a nessuno.
La scultura di Dedalo e Icaro del Canova si trova nel Museo Correr a Venezia.
Dopo la morte di Icaro, Dedalo va in Sicilia e viene ospitato da re Cocalo. Minosse vuole catturarlo, ma le figlie del re Cocalo aiutano Dedalo ad uccidere Minosse. In seguito l’architetto vive molti anni in Sicilia, poi va in Sardegna con Iolao, nipote di Eracle e vive lì.
Quello di Dedalo ed Icaro è un mito tragico.
Il mito di Dedalo ed Icaro si svolge a Creta, in Grecia.
Dedalo disse ad Icaro: “Vola a mezza altezza, Icaro, mi raccomando, in modo che l’umidità non appesantisca le penne se vai troppo basso, e il calore non le bruci se vai troppo alto. Vola tra l’una e l’altro, ti avverto”.
Icaro non segue gli avvertimenti del padre Dedalo perché è spinto dalla curiosità di volare sempre più in alto, convinto che essendo così giovane nulla possa fermarlo