Il trattato è ispirato al De Pictura di Leon Battista Alberti, da cui ha ripreso alcuni temi e li ha approfonditi e rielaborati. Piero ha scritto questo documento nel 15° secolo, entro il 1485.
Il De Prospectiva Pingendi è suddiviso in 3 parti:
Disegno: Come dipingere le singole figure
Commensuratio: Come disporre le figure nello spazio
Coloro: Come colorare le figure
Piero si concentra soprattutto sulla parte centrale, analizzando la proiezione delle figure sulle superfici, poi parla dei corpi geometrici ed anche di volumi complessi; il tutto inquadrato in relazione alla rappresentazione del corpo umano.
Il risultato è un trattato di gran lunga più pratico e dettagliato rispetto a quello di Leon Battista Alberti, senza contare che Piero cita più volte un altro suo trattato: il De Quinque Corporibus Regularibus.
Infine, per rendere il trattato quanto più diretto possibile, l’autore elimina qualsiasi riferimento a filosofia e religione, parlando solo di aspetti matematici e geometrici, arrivando in fine ad affrontare temi molto complessi per il periodo, come il volume geometrico della volta ed analizzando l’aspetto architettonico nel processo della costruzione delle cupole.
Lascia un commento