
Cena in Emmaus di Caravaggio: analisi completa delle opere
Oggi ti parlerò di un fondamentale lavoro realizzato da Caravaggio. Questo artista, nel corso della sua carriera ha dipinto un gran numero di capolavori, e quello che voglio farti scoprire oggi è uno dei più importanti, intitolato Cena in Emmaus (o anche Caravaggio cena di Emmaus).
Quando parliamo del Caravaggio Emmaus, devi sapere che esistono due opere differenti con questo titolo: una è conservata attualmente alla National Gallery, mentre l’altra è una delle opere di Caravaggio Milano, precisamente alla Pinacoteca di Brera.
Prima di tutto, ti parlerò della versione conservata alla Nationa Gallery, che, generalmente è la più famosa: conoscerai data di realizzazione, dimensioni, dettagli, storia ed analisi di questo Caravaggio Cena in Emmaus britannico.
Nella seconda parte dell’articolo, invece, ti spiegherò tutti i dettagli della versione dell’opera conservata alla Pinacoteca di Brera.
VERSIONE DELLA NATIONAL GALLERY
Qui ti parlo del quadro a proposito della Cena Emmaus di Caravaggio che si trova alla celebre National Gallery.

Data di produzione: 1601-1602
Dimensioni: 139 x 195 cm
Dove si trova: National Gallery, Londra
Il momento che l’artista ritrae sulla tela è narrato all’interno del Vangelo di Luca: i protagonisti sono Cristo, due apostoli e l’oste.
Nell’istante “catturato” da Caravaggio, ci sono due apostoli che hanno appena invitato un viandante, conosciuto poco prima, ad unirsi al banchetto.
Seduti a tavola, i due apostoli riconoscono nel viandante Cristo risorto, non appena lo vedono effettuare il gesto della benedizione del pane.
Fai bene attenzione alla figura di Cristo: il suo volto è molto differente dalle tradizionali rappresentazioni fatte da altri artisti contemporanei di Caravaggio; i suoi lineamenti, infatti, ricordano il Buon Pastore, un elemento ricorrente nell’arte cristiana antica.
Devi sapere che questa singolare rappresentazione da parte di Caravaaggio è stata una scelta volontaria: per mezzo di questo artificio, appena posi lo sguardo sul quadro, il primo elemento che salta alla tua attenzione è il movimento di Cristo, piuttosto che il suo volto non tradizionale.
Ora guarda i due discepoli che sono accanto a Gesù: entrambi sono sorpresi di trovarsi davanti Cristo risorto; Caravaggio rende alla perfezione questa sensazione inaspettata, con un discepolo sulla sinistra che sta per balzare in piedi dalla sedia e l’altro sulla destra si sbraccia (formando, tra l’altro una croce).
Accanto a Gesù, in piedi, c’è l’oste, il quale, non capendo l’importanza della situazione, non è coinvolto ed ha un’espressione leggermente confusa.
Ti invito ora a guardare la scena totale: lo spazio dell’azione è ristretto e le posizioni dei protagonisti sono studiate in modo preciso; in questo modo, il posto a sedere davanti Gesù è libero, quasi come se quest’ultimo ci stesse invitando ad unirci al banchetto.
I colori che Caravaggio utilizza per questo quadro sono: il rosso ed il bianco (tendente al giallo) per la veste di Cristo, il verde per l’abbigliamento dell’apostolo in primo piano, per qualche foglia sul tavolo e per il colletto dell’apostolo sulla destra.
Questi specifici colori, potrebbero simboleggiare le tre virtù teologali: Fede, Speranza e Carità.

Ora guarda bene la tavola imbandita: in primo piano puoi notare un canestro di frutta che è molto simile a quello che fa da protagonista ad un altro popolare quadro di Caravaggio.
La minuziosità con cui l’artista ha dipinto la frutta è molto importante, a tal punto che alcuni studiosi ci hanno visto dei significati allegorici: l’uva bianca rappresenta la resurrezione, il melograno è il simbolo di Cristo e l’ombra che il canestro proietta sulla tavola è a forma di pesce, altro simbolo di Gesù.
VERSIONE DELLA PINACOTECA DI BRERA
In questo paragrafo ti spiegherò tutto quello che devi sapere a proposito della cena Milano di Caravaggio.

Data di produzione: 1606
Dimensioni: 141 x 175 cm
Dove si trova: Pinacoteca di Brera, Milano
Differentemente dall’omonimo quadro britannico, in questa versione milanese, Caravaggio dipinge una scena che avviene qualche momento dopo la sorpresa dei discepoli alla scoperta di Cristo risorto.
I due quadri sono molto diversi tra loro: nella versione della National Gallery la tavola è imbandita e ricca di dettagli; qui, invece, gli oggetti sono pochi, i colori utilizzati non sono numerosi (sembra quasi monocromatico il quadro) ed i personaggi sono disposti in modo differente.
La luce è molto fioca, e così non c’è possibilità di poter guardare tutti i dettagli della scena.
Caravaggio dipinge l’esatto momento in cui Cristo sta per andare via; sul tavolo c’è del pane, una brocca dell’acqua e due piatti.
Guarda bene Cristo: è completamente diverso da quello protagonista del quadro conservato a Londra; in questa versione milanese puoi vedere un Gesù stanco, con gli occhi socchiusi ed un’espressione che rispecchia in modo realistico il suo stato d’animo.
Mettendo a confronto i due Gesù di entrambe le versioni, puoi facilmente notare le differenze di cui ti ho parlato: il gesto di benedizione che fa è differente e così anche la sua veste è completamente diversa.
Guarda come Caravaggio rappresenta gli apostoli e l’uomo e la donna della locanda: sono tutti molto umili e concentrano la loro attenzione su Cristo e sui suoi gesti.

In particolare, puoi facilmente notare che lo sfarzo ed il grande colorismo delle vesti che caratterizzava l’oste nel quadro britannico, qui è completamente scomparso, lasciando spazio ad un uomo anziano e con degli abiti semplici.
Franco
Gentile Dario avrei una curiosità da porle, nella prima versione della cena, noto “anomala” decorazione nella brocca del vino, ossia, alcune linee verticali oltre l’aspetto in grassetto non seguono la prospettiva dell’oggetto e sembra quasi siano state inserite in un secondo momento. Grazie e cordialmente.
Nicola Zamarchi
Buon giorno, mi potrete spiegare perchè sotto lo sgabello dell’apostolo misterioso di cui non si sa bene l’identità c’è scritto n° 1 .
Potrebbe essere l’apostolo numero 1
Emi
Complimenti! Riesci a far capire l’arte a chi non ne sa niente ma ha sete di sapere! Sei esaustivo nella descrizione e mi hai incentivato a conoscere di più sul mio pittore preferito! Spero di trovare altri tuoi commenti! Grazie!
Massimo Palladino
Già, questa tua domanda finale mi pare molto buona per dare un significato a quelle espressioni facciali contenute nei quadri di Caravaggio, tanto che lo squilibrio tra stupore e inconsapevolezza dei suoi personaggi dei quadri, resta fermo senza soluzione, in un tempo dilatato per sempre.
Sandro Torraco
Che vuol dire Emmaus? È il nome di un luogo o altro ? Grazie
Dario Mastromattei
Ciao Sandro, grazie per la domanda.
Emmaus è il nome del piccolo villaggio (poco distante da Gerusalemme) dove si è tenuta la cena.
Ines
Potete per favore dirmi la tecnica e materiale del dipinto della cena di Emmaus di Caravaggio? Per favore
Dario Mastromattei
Ciao Ines, quest’opera è stata realizzata su tela con la tecnica della pittura a olio.
terenzio
Ciao, complimenti per l’esposizione e per l’impegno.
Dario Mastromattei
Ciao Terenzio, grazie mille per il tuo commento, sei molto gentile.
Enzo Gattullo
Bellissima esposizione ed impeccabile descrizione del dipinto, ti ringrazio per le emozioni che trasmetti nel raccontare i quadri di Caravaggio. Complimenti vivissimi.
Dario Mastromattei
Grazie Enzo, sei gentilissimo, ma il merito più grande è di Caravaggio che ha realizzato dei capolavori eccezionali! 🙂
Ernesto Pedone
Il commento e’ stato eccellente in yutte le sue sfaccettature. Ma mi domando! Come mai il Caravaggio ne ha riprodotti due, il primo era forse con pochi personaggi ? Anche se e’ piu’ luminoso del secondo.
Dario Mastromattei
Ciao Ernesto, innanzitutto grazie per i complimenti e per il tuo giudizio. Rispondo subito alla tua domanda:
– La versione della “Cena in Emmaus” conservata a Londra, e realizzata nel 1601, è stata commissionata Ciriaco Mattei, fratello del cardinale Girolamo Mattei.
– La versione della “Cena in Emmaus” conservata invece a Milano, e realizzata nel 1606 è stata commissionata probabilmente dal banchiere Ottavio Costaund.
La realizzazione delle due versioni, quindi, non è legata alla variazione di personaggi o differenze stilistiche, ma è dovuta semplicemente alla volontà dei due diversi committenti.
Enzo mammato
In ogni opera del Caravaggio vi è lo squilibrio…che trova la stabilità di quell’attimo e i personaggi che osservano l’agire del protagonista mostrano, per lo più, chi stupore e chi inconsapevolezza…insieme racchiudono un autoritratto morale dell’autore?