
Belle Jardinière (Bella giardiniera) di Raffaello Sanzio: l’incontro con Leonardo da Vinci e Michelangelo
Sei pronto a conoscere uno straordinario lavoro che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte del ‘500? L’autore di questa bellissima tela è Raffaello Sanzio: il suo nome sicuramente ti sarà familiare, dato che si tratta di un autore di alcuni degli affreschi più famosi del mondo, conservati all’interno dei Musei Vaticani (come la Scuola di Atene). Ma oggi non voglio parlarti di affreschi, ma di un quadro che forse non hai mai sentito parlare. Il suo nome è “Belle Jardinière”.
Quando avrai finito di leggere questo articolo, ti garantisco che conoscerai questa tela nei minimi dettagli: a cominciare dal titolo italiano dell’opera, ovvero la bella giardiniera per poi passare all’attenzione per i particolari che ti aiuterà a far conoscere il legame segreto tra Raffaello, Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti.
Ti ho incuriosito? Ma non preoccuparti; ti farò scoprire molto di più. Ci sono un sacco di cose da dire e non vedo l’ora di farti conoscere questo capolavoro. Cominciamo!

Data di produzione: 1507
Dimensioni: 122 x 80 cm
Dove si trova: Musée du Louvre, Parigi
STORIA
Cominciamo dai fatti fondamentali: chi ha commissionato quest’opera?
Questo lavoro di Raffaello Madonna con Bambino è nato grazie all’ordine di un certo Filippo Sergardi.
Di quest’ultimo sappiamo veramente poco, o per dirla tutta, sappiamo solo nome e cognome; ma sicuramente, per permettersi un quadro di Raffaello, deve trattarsi sicuramente di qualcuno di importante e soprattutto, ricco.
Per fortuna c’è Giorgio Vasari, un artista ed uno dei primissimi (e più importanti) storici dell’arte di tutti i tempi.
Grazie ai suoi scritti, sappiamo che questo Sergardi era di Siena ed inoltre Raffaello non ha avuto occasione di poter completare quest’opera, dato che nel 1508 è stato costretto a trasferirsi a Roma per lavoro.
E allora chi ha finito il lavoro?
È stato Ridolfo del Ghirlandaio, figlio del più famoso Domenico Ghirlandaio, il quale ha studiato a lungo i lavori di Raffaello ed ha avuto l’onore di proseguire la sua opera.
E cos’ha dovuto fare Ridolfo?
In poche parole ha dovuto completare il manto blu indossato dalla protagonista.
Oggi questa Madonna con Bambino Raffaello si trova al Louvre e non a Siena.
Come ci è arrivata?
È stato il re di francia Francesco I, vissuto nel ‘500 a voler comprare questa tela conservata a Siena e a farla portare a Parigi.
Fin dal suo arrivo in terra straniera, questo lavoro di Raffaello ha attratto un sacco di attenzione su di sè: non c’è voluto molto prima che centinaia di artisti cominciassero a realizzare delle copie di questo capolavoro, cercando di imitare la naturalezza e la bellezza del Sanzio.
DESCRIZIONE
Devi sapere che questo lavoro è veramente interessante, oltre che per la tela, anche per la cornice.
Hai presente il Tondo Doni di Michelangelo?
Una cosa del genere.
La cornice del lavoro di Raffaello è “centinata”: se guardi con attenzione, puoi vedere che la tela non è rettangolare, ma nella parte superiore è a forma di arco ed inoltre la cornice è decorata in ogni sua parte.

Non sottovalutare questo aspetto: sono i dettagli che rendono straordinario questo Raffaello.
Ma adesso voglio farti conoscere la tela.
Chi sono i 3 protagonisti?
Il titolo dell’opera è “La bella giardiniera”, e potrebbe essere riferito alla donna; ma chi sono i 2 bambini?
A questo punto giunge in aiuto quell’aureola quasi invisibile che sta sulla testa della donna ed anche su quella dei 2 bambini.
Non c’è dubbio: siamo in un contesto cristiano.
A questo punto è facilissimo riconoscere i personaggi: la donna è la Vergine Maria, poi il bambino a sinistra è Gesù, mentre quello inginocchiato è suo cugino, san Giovanni Battista.
Ed è proprio con il piccolo Giovannino che voglio cominciare.

Guardalo con attenzione: non c’è dubbio, si tratta di lui. Tra le sue mani stringe una croce fatta con un paio di canne e poi indossa una vestaglia di pelle, un attributo che ricorre molto spesso nelle immagini che lo riguardano.
Dall’altra parte, Maria e Gesù, come in una famiglia normale, si scambiano un tenero sguardo.
Tutto qui? Il quadro riguarda soltanto loro 3?
Assolutamente no! Dà un’occhiata alle spalle del trio: a sinistra si vede un laghetto con delle montagne, mentre a destra c’è un villaggio con alcune casupole e dove spunta un alto campanile.

Sia ben chiaro: Raffaello non è stato il primo ad introdurre paesaggi del genere alle spalle dei protagonisti nelle opere d’arte.
Guarda per esempio Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano e capirai di cosa sto parlando.
Sei pronto a conoscere un dettaglio che ti farà capire perché Raffaello viene considerato un grande maestro?
Perfetto.
Guarda i piedini di Gesù Bambino: come un qualsiasi ragazzino della sua età, si appoggia quasi per gioco su un piede della mamma e si appoggia con il peso sulla gonna della Vergine, mettendone in evidenza alcune pieghe.

Voglio farti notare giusto un piccolissimo dettaglio riguardante l’abito di Maria.
La vedi quella piccola cinta allacciata alla sua sottoveste rossa?
Immagina di tracciare una linea in corrispondenza di questo accessorio: sta proprio in corrispondenza del’orizzonte!

Ma le sorprese non finiscono qui; ci sono tanti altri piccoli particolari davvero straordinari.
Guarda il volto di Maria.
L’hai visto quel velo sottilissimo che ha davanti alla faccia?

A dirti la verità, se io non avessi guardato con attenzione, non lo avrei mai notato.
Ma c’è di più: questa scena è un bellissimo quadretto familiare; ma allora perché Maria ha un’espressione così preoccupata?
Molto probabilmente conosce già il triste e doloroso futuro a cui andrà incontro suo figlio Gesù, e sapendo di non poter fare nulla, è afflitta.
Ma come fa a conoscere il destino del piccolo Gesù?
Di solito le profezie sono scritte all’interno di un libro, ed infatti Maria ne ha uno sopra il braccio con cui si stringe a suo figlio.

Ma come facciamo a sapere che è stato proprio Raffaello a realizzare quest’opera?
Semplice: c’è la sua firma e non solo; c’è anche un’altra incisione con una data.
C’è scritto “RAPHAELLO URB.” sulla parte bassa del manto della Vergine e poi sul suo gomito c’è un’altra incisione che riporta la data di esecuzione dell’opera: “MDVII” (1507).

Sai cosa mi piace di quest’opera? La naturalezza e la fluidità dei movimenti dei 3 protagonisti.
Si, questa è una caratteristica che rende eccezionale questo Raffaello.
I 3 personaggi sono disposti formando una sorta di piramide di cui Maria è la punta, ed inoltre tutti e tre sono legati tra loro attraverso gesti e sguardi.

Questa attenzione per i movimenti, per il dinamismo e l’azione però non sono il “cavallo di battaglia” di Raffaello, ma piuttosto appartengono di più a Leonardo da Vinci.
Guarda Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnellino.

Vedi come i movimenti sono i protagonisti indiscussi nell’opera di Leonardo?
Diciamo che Raffaello si “appropria” dello stile di Leonardo, ma lo rielabora, lasciando molto più spazio al mistero, alla calma ed ad un’atmosfera familiare.
Ma il Sanzio vuol fare di più e dimostrare di avere tutte le carte in regola per creare un vero capolavoro: oltre a citare Leonardo, strizza l’occhio anche a Michelangelo Buonarroti, l’autore degli immensi affreschi nella Cappella Sistina.
Ah si? E dove si vede questa citazione?
Ricordi quel piedino di Gesù posato su quello di sua madre Maria?
Pensa che Michelangelo ha introdotto un simile particolare nella sua Madonna di Bruges, una famosissima scultura.

In questo lavoro oltre allo stile di Raffaello, c’è anche quello di Leonardo e di Michelangelo.
C’è altro?
In effetti si: l’attenzione per il paesaggio e la rappresentazione di piccole città e ambienti naturali di questo genere sono caratteristiche tipiche dell’arte fiamminga.
Per studiare questo complesso sistema di citazioni Raffaello deve averci messo molto, vero?
Esatto.
Per creare un capolavoro di qualità come questo, l’artista ha studiato moltissimo, realizzando una lunga serie di disegni preparatori.
Dà un’occhiata a questa bozza qui sotto del Gesù Bambino e guarda com’è venuto alla fine.

È risaputo che Raffaello è un perfezionista; pensa che per un altro suo lavoro intitolato Deposizione Borghese ha realizzato un immenso numero di bozze e studi per disegnare un’opera che avrebbe fatto la storia.
Voglio dirti un’ultima cosa a proposito dei colori dell’opera.
I toni che l’artista utilizza su questa tela sono diversi da quelli che usa di solito; qui c’è un un’evidente somiglianza con i lavori di Leonardo da Vinci.
Prova a mettere accanto la Gioconda e la Bella Giardiniera: le vedi le somiglianze?

Mi riferisco ai colori della terra che dominano tutta la composizione, tra cui spiccano quel bellissimo rosso ed il blu della veste della Vergine.
Elena
Approccio all’arte molto interessante e di forte stimolo agli studenti
Dario Mastromattei
Grazie mille Elena.
Manuela del Balzo
interessante.
Dubbiosa sul confronto tra la Belle Jardiniere e la Gioconda!
Pierfrancesco
Come al solito hai un ottimo spirito di osservazione! Complimenti!
Bisognerebbe studiare così l’arte!
Anna Maria Tocci
Lodevole modo di approcciare all’arte chi ….a ben ragione …non digerisce la cultura barbosa e paludata ..bravissimo
Dario Mastromattei
Grazie mille Anna Maria, sei molto gentile.
Alessandro
Ciao Dario molto bella l’analisi. Puoi dirmi qualcosa sull’albero dipinto, e presente anche in altre Madonne di Raffaello?? In particolare che albero è e se ha un significato allegorico visto la presenza in molti quadri rinascimentali.Grazie
Antonio
Nel leggere l’interessante articolo mi sono chiesto come è possibile che un artista lasci un’opera incompiuta già firmata è datata. Grazie dell’attenzione.