Bacco di Michelangelo Merisi da Caravaggio: analisi completa del quadro
Oggi ti parlerò di uno dei più importanti quadri dipinti da Caravaggio, che ha fatto molto parlare di se per la misteriosa identità del soggetto e per molto altro. L’opera di cui voglio parlarti oggi è intitolata Bacco.
Leggendo questo articolo conoscerai molti degli aspetti di Bacco dio del vino e dettagli del quadro: data di realizzazione, dimensioni, luogo di conservazione ed una precisa descrizione dell’opera, che ti permetterà di conoscere minuziosamente ogni particolare della composizione.
Data di produzione: 1596-1597
Dimensioni: 95 x 85 cm
Dove si trova: Galleria degli Uffizi, Firenze
Questo Bacco è uno dei lavori più importanti realizzati da Caravaggio; la sua storia risale alla commissione da parte del Cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte, il quale voleva donarlo come regalo a Ferdinando I de’ Medici per le nozze di suo figlio Cosimo II.
Questo dono, più che dettato dalla bontà, era una sorta di omaggio che serviva a rendere ancora più forte il legame tra la famiglia Medici, che dominava Firenze e lo stato della Chiesa.
Il Bacco di Caravaggio, dopo diversi trasferimenti di sede, arrivò presso le collezioni granducali degli Uffizi dove rimase esposto fino al 1609; successivamente venne trasportato nei magazzini lontano dagli occhi del pubblico, fino a che, venne fortunatamente riscoperto nel 1911 in un deposito.
Dopo che venne chiarito che si trattava di una delle opere Caravaggio, venne portato agli Uffizi, dove si può ammirare tutt’oggi.
I pittori che precedettero Caravaggio, tradizionalmente rappresentavano Bacco senza vestiti; Michelangelo Merisi, al contrario, decise di dipingerlo con addosso un lenzuolo a modi di tunica che gli copriva una parte del corpo.
Guarda con attenzione la pelle del Bacco. Hai notato che il collo ed il braccio destro sono più coloriti rispetto al resto del corpo, come se avesse preso troppo sole?
Inoltre, se guardi da vicino le sue unghie, puoi accorgerti che sono sporche: probabilmente è dovuto al lavoro che il modello fa, ovvero il pittore.
Il Bacco Caravaggio è dipinto mentre è seduto su un triclinio (un letto utilizzato nell’antichità), il quale era in voga soprattutto nel mondo greco quando c’erano i simposi.
Il movimento del Caravaggio Bacco è proprio quello di un ragazzo che sta offrendo spettatore del vino appena versato, dalla stessa divinità, all’interno del calice.
Se guardi con attenzione, puoi vedere l’eccezionale attenzione ai dettagli da parte di Caravaggio: il vino è estremamente realistico, come puoi notare dalle bollicine che si trovano nel vino appena versato.
Inoltre, in linea con il tipico essere del dio del vino, Caravaggio dipinge la mano che sta offrendo il vino, leggermente tremolante, probabilmente dovuta all’ubriachezza del protagonista.
Spostando l’attenzione sull’altra mano, puoi notare che Bacco regge un fiocco: questo oggetto, simboleggia il nodo (o collegamento) che unisce Dio all’uomo, ed allo stesso tempo, è anche un elemento riscontrabile nella filosofia neoplatonica.
Questo quadro di Caravaggio Uffizi, come ti ho detto all’inizio, è oggetto di molti studi soprattutto per quanto riguarda l’identità del modello. A tal proposito, ti dico immediatamente quali sono le ipotesi più accreditate:
C’è chi pensa che Bacco sia un Caravaggio autoritratto (non sarebbe la prima volta). Secondo questa teoria, il pittore avrebbe realizzato questo autoritratto con l’ausilio di uno specchio: questo sarebbe sufficiente a spiegare il perché Bacco starebbe offrendo il vino con la mano sinistra.
D’altro canto, la fisionomia del dio dipinto e quella di Caravaggio è troppo diversa per credere che si tratti della stessa persona.
Secondo un’altra linea di pensiero, potrebbe trattarsi di Mario Minniti, amico (e forse, anche compagno) di Caravaggio, già protagonista di altri quadri dello stesso pittore.
Se il soggetto del quadro fosse davvero Minniti, allora questa dovrebbe essere letta nuovamente, acquisendo un nuovo significato, prettamente omosessuale.
Una terza ipotesi, vede nella figura di Bacco un ritratto di Cristo redentore, il quale, starebbe offrendo il vino utilizzato durante l’Ultima Cena: il liquido, secondo tale lettura, dovrebbe rappresentare il sangue di Dio, ed allo stesso tempo, il sacrificio di quest’ultimo sulla croce per salvare l’umanità.
Qualsiasi sia l’identità di Bacco, negli ultimi tempi, grazie all’ausilio di moderne tecnologie, è stato individuato nella caraffa sulla sinistra del quadro, un volto di un uomo, che secondo molti è l’autoritratto di Caravaggio.
Al giorno d’oggi non ci sono abbastanza elementi per poter determinare con certezza l’identità del protagonista dell’opera di Caravaggio; nonostante questo, si tratta di un’opera di eccezionale bellezza e grande valore, che puoi vedere dal vivo all’interno della Galleria degli Uffizi.
Antonio
In merito al volto nella caraffa, ho aperto l’immagine in alta definizione e posso dire che si vede meglio ma, sinceramente, non riesco a delineare volto alcuno. Sarà qualche pennellata sottostante al vino, visto che il maestro era solito sovrapporre elementi in primo piano su piani più arretrati e già fatti? Poi, se si sposta lo sguardo un poco in alto a destra, sempre nella caraffa, si scorge un’altra ombra sotto una sottile linea di luce. Ciò che noto invece, è una figura che richiama cristo seduto o sulla croce, con le braccia aperte, proprio nell’ombra che la caraffa proietta sul tavolo su cui poggia. Questo riflesso, il maestro lo riporta sul lato destro, basso della caraffa, e si trasforma a sua volta in una figura femminile in movimento, con indosso una veste, con il braccio sinistro aperto e con la mano destra sul viso che, rivolto verso l’alto, sembra esprimere dolore e disperazione. Sarà la madre che, mentre gli corre incontro, guarda il figlio sulla croce?
merisi
Il fiocco nero allude al ricordo e lutto della Madre scomparsa…
maurizia onofri
Cosimo II era nato nel 1590: come poteva essere un dono delle sue nozze il Bacco di Caravaggio se era stato dipinto nel 1596-97 e se si sposò solo nel 1608?
Francesca
Venne donato dal Cardinal da Monte per le nozze di Cosimo II ma non fu dipinto per quell’occasione.