Autoritratto (dedicato a Paul Gaguin) di Van Gogh: analisi completa del quadro
Voglio parlarti di un autoritratto di Van Gogh che ti permetterà di capire a fondo la sua relazione con un altro pittore: Paul Gauguin. Il quadro che voglio farti scoprire è molto importante per conoscere meglio lo stile di Vincent e la sua straordinaria abilità nel sapersi rinnovare e modificare per ogni occasione. So che questo pittore olandese ha dipinto molto spesso se stesso, in diversi momenti della sua vita, ma vedrai che quello di oggi nasconde più di qualche importante informazione. L’opera che voglio farti scoprire è intitolata Autoritratto (dedicato a Paul Gauguin).
Posso assicurarti che quando avrai finito di leggere questo articolo, il quadro di Van Gogh in questione non avrà più alcun segreto per te e conoscerai i suoi aspetti più importanti, come l’anno in cui è stato dipinto, le sue dimensioni, il perché proprio questo autoritratto è così importante rispetto ai molti altri che dipinse e tante altre informazioni utili.
Data di produzione: 1888
Dimensioni: 62 x 52 cm
Dove si trova: Harvard Art Museum, Stati Uniti d’America
Cosa c’entra questo ritratto con Gauguin? Devi sapere che all’inizio del 1888, Vincent si trasferì nel piccolo paese di Arles, al sud della Francia, dove sperava di poter fondare, con l’aiuto di altri pittori, un importante centro artistico.
Ad Arles affittò una casa (al cui interno c’era la famosa camera da letto di Van Gogh) e visse per un periodo con Gauguin.
La loro convivenza però non durò molto a causa del carattere di entrambi, e la loro amicizia si concluse con un gesto incredibile: Vincent, furioso per la situazione, si tagliò un orecchio.
Questo quadro appartiene al periodo in cui il rapporto tra Van Gogh e Gauguin era ancora buono, ed entrambi ritenevano che la pittura avrebbe ottenuto una fresca rinnovata, attraverso il genere del ritratto.
Così, Vincent suggerì al suo amico di realizzare due autoritratti, e successivamente si sarebbero scambiati le tele.
Il primo a completare il proprio ritratto fu Gauguin, il quale, mentre lavorava al suo dipinto, si trovava nella regione di Bretagna (a nord-ovest della Francia) con l’altro pittore Emile Bernard; appena finito lo spedì al suo collega olandese.
Anche Vincent era al lavoro per dipingere il suo ritratto e quando vide arrivare il lavoro di Gauguin, decise di aggiungere al proprio lavoro la frase “
” (Al mio amico Paul Gauguin).
Ora voglio parlarti dei dettagli di quest’opera: come puoi vedere, rispetto a tanti altri autoritratti, qui Vincent appare con i capelli quasi del tutto rasati ed indossa degli abiti molto colorati.
Non ti ho citato casualmente questi due particolari: Vincent aveva un forte rapporto con suo fratello Theo, il quale rimaneva sempre informato sui suoi quadri grazie alle molte lettere che gli scriveva.
Mentre Van Gogh lavorava a questo autoritratto, tutte le lettere che scrisse a Theo riguardavano il processo di creazione dell’opera e della modifica di alcuni dei particolari.
Devi sapere che in quegli anni, Vincent (così come altri artisti francesi), era molto attratto dalle stampe giapponesi che venivano importate e circolavano nei mercati d’arte.
Ispirato dal mondo orientale, Van Gogh modificò i propri tratti nel ritratto, dipingendosi con i capelli cortissimi e cambiando i contorni della sua giacca in modo tale da farla risaltare grazie a questo marrone chiaro.
Hai notato il colore dello sfondo? È un verde pallido, scelto appositamente per mettere in risalto il protagonista; inoltre, se guardi con attenzione puoi notare che non c’è nessuna ombra proiettata sullo sfondo, rendendo la scena quasi irreale.
Quando Vincent terminò il suo ritratto, lo spedì a Gauguin, ma poco dopo la loro accesa lite, quest’ultimo lo vendette per 300 franchi.
Grazie la tua storia mi è stata utile. Non conoscevo questo autoritratto di Van Gogh, è molto bello