Atropos di Goya: analisi

Atropos (o le Parche) di Francisco Goya: analisi completa dell’opera

Voglio farti conoscere un disegno molto curioso e particolare di Francisco Goya. L’artista in questione è di origine spagnola, ed è stato autore di alcuni dei quadri spagnoli più importanti di tutta la storia dell’arte moderna. Verso la fine della sua vita, ha dipinto una serie di scene sui muri della casa dove abitava, la Quinta del Sordo, e questa serie si chiama Pitture Nere. Il disegno di cui voglio parlarti ora fa parte di questa serie, ed è intitolato Atropos.

Quando avrai finito di leggere questo articolo, conoscerai tutto a proposito di questo lavoro di Goya: l’anno in cui l’ha realizzato, le dimensioni, dove è stato portato dopo essere stato trasferito dalla Quinta del Sordo, e soprattutto quale è il significato del lavoro del pittore spagnolo.

Atropos-goya-analisi

Data di produzione: 1819-1823

Dimensioni: 123 x 266 cm

Dove si trova: Museo del Prado, Madrid

Prima di tutto, devi sapere che il titolo Atropos è stato dato attribuito al disegno dagli studiosi, perché, come il Duello rusticano, non avevano un titolo datogli da Francisco Goya.

L’artista ha disegnato questa immagine all’età di 75 anni, ed inoltre era diventato sordo a causa di una forte febbre che aveva contratto in passato.

Da un punto di vista logistico, devi sapere che questo lavoro si trovava al secondo piano della Quinta del Sordo, proprio accanto al Duello rusticano di cui ti ho parlato poco fa.

Adesso però, voglio parlarti proprio di cosa tratta il disegno. Come puoi vedere, le protagoniste sono tre donne sulla destra del quadro, sospese per aria in un paesaggio naturale.

Per gli studiosi queste tre donne sono le Parche.

Sai chi sono?

Si tratta di figure onnipresenti all’interno della letteratura epica greca e latina: ne hanno parlato autori del calibro di Omero, Esiodo ed addirittura Virgilio.

Se non ne hai mai sentito parlare, devi sapere che sono tre sorelle le quali, secondo la tradizione, tessono la tela della vita, e simbolicamente, rappresentano le tre fasi dell’esistenza umana.

Gli studiosi come hanno fatto a capire che nel quadro di Goya sono proprio le parche e non altre donne?

Particolare Atropos Goya analisi

Particolare di Atropos con le forbici

Te lo spiego subito: se guardi la donna che sta di spalle alla destra del gruppo, puoi notare che ha una forbice in mano, ed infatti si tratta di Atropos, il cui compito è di tagliare il filo della vita e quindi allude alla morte.

Particolare Cloto Atropos Goya analisi

Particolare di Cloto con la bambola

Quella più a sinistra è Cloto, che nella tradizione aveva in mano una conocchia (uno strumento che serve per filare), che Goya però, sostituisce on una bambola o con un neonato, simboleggiando l’inizio della vita.

Particolare Lachesi Atropos Goya analisi

Particolare di Lachesi con la lente

La terza donna, quella con la lente in mano è Lachesi: rappresenta il tempo che scorre, ed infatti è intenta ad analizzare con il suo strumento il dettaglio del filo della vita.

Abbiamo detto che le Parche sono tre.

Ed allora, chi è il quarto personaggio in primo piano che vola con le donne?

Particolare prigioniero Prometeo Atropos Goya analisi

Particolare del prigioniero

Si tratta molto probabilmente di un uomo, e se guardi bene, ha le mani dietro la schiena, come se le avesse legate in qualche modo.

Per quanto riguarda la sua identità, invece, ci sono due ipotesi: potrebbe trattarsi di un semplice uomo, il quale alluderebbe all’impossibilità, da parte dell’essere umano di poter sfuggire o alterare in qualche modo il proprio destino.

Secondo altri, il prigioniero potrebbe essere un altro importante personaggio della mitologia greca: Prometeo.

Secondo la tradizione, fu proprio lui a rubare il sacro fuoco agli dei per donarlo agli uomini e permettere la loro sopravvivenza; a causa di questo gesto, però, è stato punito da Zeus, il quale lo ha imprigionato ad una montagna e lo ha costretto ad avere il fegato sbranato da’un aquila in eterno (perché di notte il suo fegato si rigenerava).

Devo dirti un’ultima cosa a proposito di questo disegno. Proprio come gli altri lavori appartenenti alla serie delle Pitture nere, anche questo è caratterizzato dall’utilizzo di colori molto molto scuri, come il nero e colori della terra, come il marrone ed il giallo.

Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

2 risposte

  1. Rebecca ha detto:

    Grazie Dario per la tua spiegazione accurata, precisa e concisa. Io amo molto l’arte, sono stata al Prado però purtroppo non ricordavo questo capolavoro.
    Rebecca

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