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Annunciazione di Leonardo da Vinci: il trampolino del genio rivoluzionario

Voglio parlarti di un curioso lavoro di Leonardo da Vinci, ma non sto parlando della sua celebratissima Monnalisa. Il quadro che voglio farti conoscere è un altro famoso esempio dell’impareggiabile abilità di questo artista/inventore che ha rivoluzionato la storia dell’arte con i suoi lavori. Il quadro di cui sto per parlarti è intitolato Annunciazione.

Quando avrai finito di leggere questo articolo, ti assicuro che:

  • Conoscerai alla perfezione tutta la storia di quest’opera di Leonardo
  • Scoprirai l’importanza dei tanti, piccoli particolari dell’Annunciazione da Vinci che mostrano quanto fosse audace (e al tempo stesso tradizionale) l’artista
  • Resterai sorpreso quando vedrai alcuni piccoli “errori” che ti faranno conoscere un Leonardo da Vinci più umano e diverso dal perfetto esempio di artista che hai conosciuto nei libri di storia

Sei davvero pronto per conoscere questo lavoro? Cominciamo subito!

Annunciazione-Leonardo-da-Vinci-analisi
“Annunciazione” – Leonardo da Vinci

Anno di produzione: 1473-1474

Dimensioni: 98 x 217 cm

Dove si trova: Firenze, Galleria degli Uffizi

STORIA

Voglio raccontarti la storia che dell’Annunciazione di Leonardo da Vinci.

Questo quadro è stato trovato per la prima volta nella chiesa di San Bartolomeo a Monteoliveto, un piccolo paese tra le colline a sud di Firenze.

Per 400 anni, questa piccola chiesa è stato il luogo che ha custodito il capolavoro di Leonardo, fino a che, nel 1867, viene trasportata alla Galleria degli Uffizi, e tutt’ora si trova lì.

Ma cosa ci faceva a Monteoliveto questo quadro?

Non lo sappiamo.

Il Vasari (un artista del ‘500 ed uno dei primi storici dell’arte in assoluto) pensava che questo lavoro probabilmente doveva essere collocato in un’altra struttura e soltanto diversi anni dopo sarebbe arrivato nella chiesa di Monteoliveto.

Come avrai potuto capire, ancora oggi questo lavoro riserva moltissime domande, ancora senza risposta.

Una delle domande che viene posta più di frequente è: precisamente, quando è che Leonardo ha cominciato a lavorare all’Annunciazione?

Gli studiosi, analizzando a lungo l’opera hanno scoperto che si tratta sicuramente di un lavoro giovanile di Leonardo: quella tradizionale precisione e perfezione che caratterizza altri suoi capolavori come la già citata Gioconda e la Dama con l’ermellino, qui è assente.

Tenendo conto di questo, molto probabilmente il giovane da Vinci avrà cominciato a lavorare su quest’incarico mentre era ancora allievo nella bottega del Verrocchio.

Per molti anni la critica ha preferito non attribuire al 100% questo lavoro a Leonardo; anzi, alcuni hanno ritenuto che potesse essere opera del Ghirlandaio, o di suo figlio Ridolfo, o di altri ancora.

A rendere insicuri gli studiosi sulla paternità dell’opera sono stati i piccoli “errori” presenti in questa scena; gli esperti non potevano credere che il prototipo dell’artista ideale potesse essere autore di queste mancanze.

E come si è conclusa la faccenda?

Puoi rendertene conto tu stesso.

Se guardi con un po’ più di attenzione l’annunciazione Leonardo da Vinci, noterai la presenza di alcuni elementi ricorrenti in altri quadri dell’artista: c’è la semplice struttura di tutta la scena e poi i protagonisti hanno la pelle particolarmente pallida.

Sulla base di questi particolari, la critica non ha avuto dubbi: si tratta della mano di Leonardo.

Giunti a questo punto, passano alcuni anni e finalmente si arriva ad una conclusione che mette tutti d’accordo: questo lavoro è stato realizzato dal giovane Leonardo in collaborazione con altri artista della bottega del Verrocchio.

Ma quando l’opera arriva agli Uffizi, gli studiosi hanno un’opportunità inedita di poter guardare da vicino questo nuovo capolavoro; in questo modo hanno potuto rendersi conto se fosse veramente un’opera di Leonardo da Vinci che ha scritto la storia con tante invenzioni e lavori straordinari.

Con il passare degli anni, l’interesse attorno a questo lavoro sembra non scomparire mai del tutto, ed è così che vengono ritrovate un paio di bozze di Leonardo da Vinci.

Si tratta di 2 disegni molto interessanti: il primo si trova alla Christ Church Library di Oxford, e riguarda uno studio della manica destra dell’angelo ritratto in questo lavoro di Leonardo da Vinci Annunciazione.

Studio manica destra angelo Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
“Studio della manica destra dell’Angelo” Leonardo da Vinci

Il secondo bozzetto preparatorio, oggi lo puoi ammirare al Louvre e mostra uno schizzo del mantello di Maria.

Studio mantello Maria Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
“Studio del mantello di Maria” Leonardo da Vinci

Questi 2 disegni sono la prova definitiva con cui si può chiudere l’indagine una volta per tutte.

Ma non è così.

Questo ultimo tassello del puzzle è solo una nuova occasione di confronti con lavori di altri artisti: è in questa occasione che spunta fuori un disegno di Lorenzo di Credi.

Questo particolare disegno, (conservato oggi a Vienna) ritrae la testa di un giovane ragazzo.

Confronto disegno Lorenzo di Credi Maria Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
“Testa di giovinetto” Lorenzo di Carli (sinistra) “Annunciazione” (particolare) Leonardo da Vinci (destra)

Fin qui tutto bene, se non per il fatto che il volto di questo ragazzo assomiglia molto al volto della giovane Madonna di Leonardo.

Gli enormi progressi fatti fino a quel momento potrebbero essere distrutti con questo disegno, ma fortunatamente non è così: il disegno di Credi si riferisce sicuramente ad un’altra Annunciazione (conservata al Louvre), più piccola di quella realizzata da Leonardo.

Annunciazione 598 Lorenzo di Credi Leonardo da Vinci analisi
“Annunciazione 598” Lorenzo di Carli (?)

DESCRIZIONE

Forse non sai che tra Leonardo da Vinci e Caravaggio c’è un legame.

Esatto: un legame.

Tutti e 2 sono stati dei rivoluzionari.

Prima di Leonardo, quadri di tema religioso, proprio come questo, venivano rappresentati più o meno tutti allo stesso modo, utilizzando un vecchio antenato del moderno “copia e incolla”, apportando, di fatto, solo qualche modifica, ma niente di sostanziale.

Quando il da Vinci entra nel mondo dell’arte, tutto cambia e questo lavoro è un esempio perfetto per farti capire di cosa parlo.

Piuttosto che collocare la celebre scena nella tradizionale loggia e la già vista camera da letto di Maria, il giovane pittore mette i 2 protagonisti in un inedito giardino cinto dalle mura.

Perché proprio un giardino circondato dalle mura?

La risposta è la seguente: hortus conclusus.

E che significa?

Si tratta di un giardino tipicamente medievale, presente soprattutto in monasteri e conventi.

Leonardo sceglie questa particolare ambientazione perché il giardino ricco di vita circondato da un delicato muro era il simbolo perfetto per rappresentare il ventre di Maria.

Non pensare che questo “recinto” rappresenti una sorta di prigione: in secondo piano, proprio dietro il volto dell’angelo, puoi vedere un sentiero che permette di uscire da questo giardino fortificato.

Particolare sentiero hortus conclusus Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Particolare del sentiero che porta fuori l’hortus conclusus

Quando Caravaggio entra nel mondo dell’arte, non ne vuol sapere niente e fa sempre di testa sua (e ne pagherà le conseguenze); Leonardo invece, è pronto a tracciare un sentiero diverso da quello dei suoi predecessori, ma lo fa con i piedi di piombo, preservando qualche elemento delle tecniche antiche.

E cosa mantiene dal passato?

Ad esempio il fatto che la Vergine sia a destra e l’Angelo a sinistra è un evidente richiamo ad altri pittori venuti prima di Leonardo; inoltre, anche la tranquillità ed il silenzio che avvolge l’incontro tra i 2 protagonisti è un elemento visto e rivisto nel ‘400.

Poi, se guardi con attenzione alle spalle di Maria, c’è una porticina dove si intravede la camera da letto della Vergine.

Particolare camera da letto Maria Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Particolare della camera da letto di Maria

Parliamo per un momento del bellissimo paesaggio che Leonardo disegna e che funge da cornice a questo leggendario incontro.

Dando una rapida occhiata, ti puoi rendere subito conto che è tutto così florido e rigoglioso: è il tripudio della vita, con tanti fiori diversi tra loro.

Questa (quasi) impercettibile attenzione per il dettaglio, con l’utilizzo di colori vivi ed intensi per la vegetazione ha un motivo ben specifico: il paesaggio naturale allude al miracolo della nascita di Cristo e si tratta di un evento che coinvolge Maria in prima persona, e poi tutto il creato.

Per farti capire il genio ed il talento di Leonardo, guarda per un minuto i fiori che stanno ai piedi dell’Angelo: sono disegnati talmente bene che sembrano quasi il risultato di una fotografia.

Particolare fiori Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Particolare dei fiori

Ma perché i fiori sono disegnati così bene?

Perché Leonardo, invece che inventarli e realizzarli di getto, li ha studiati dal vero, ottenendo un risultato straordinario.

Adesso alza lo sguardo e cerca di sporgerti oltre il muretto bianco che delimita il giardino.

Lo vedi il grande fiume?

Ci sono delle barche che stanno navigando e sulla riva destra del grande corso d’acqua si intravedono i contorni di alcuni edifici di una città.

Particolare città sfondo fiume Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Particolare della città sullo sfondo

Si tratta di un’attenzione al dettaglio straordinaria: Leonardo non ha lasciato nulla al caso.

Anche i colori hanno un ruolo molto importante in questo lavoro. Guardando con attenzione, puoi renderti conto che sembra tutto tendere al colore oro, quasi come se il sole fosse appena sorto ed i suoi raggi stessero illuminando i protagonisti in primo piano.

In poche parole, la scena dovrebbe essere ambientata alle prime luci del mattino.

Ma c’è dell’altro, e si tratta di un importante dettaglio emerso grazie all’intervento di Marco Ghirardelli. La vedi quella montagna che sta alle spalle del piccolo villaggio? Non è stata inventata di sana pianta da Leonardo, ma esiste davvero: si tratta della montagna di Corna Trentapassi, e si trova sul Lago d’Iseo.

Corna Trentapassi google Maps monte Annunciazione Leonardo da Vinci
Corna Trentapassi su Google Maps
Leonardo ha studiato con attenzione tutti i dettagli dell’ambiente, compreso questo rilievo. La foto che vedi qui sotto è stata scattata da Marco Ghirardelli ed immortala il monte sulla parte occidentale del lago (località Castro).
Fotografia Marco Ghirardelli Corna Trentapassi Lago d'Iseo Castro montagna annunciazione Leonardo da Vinci
Fotografia della Trentapassi da Castro (Fotografia di Marco Ghirardelli)
Immagina di sovrapporre questa foto qui sopra con il monte ritratto da Leonardo nel suo quadro.
Corna Trentapassi montagna annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Sovrapposizione fotografia della Corna Trentapassi con la montagna di Leonardo
Non sono così diversi, vero?

Tutti questi particolari aiutano a costruire il ritratto di un Leonardo da Vinci rivoluzionario ed allo stesso tempo, attaccato alla tradizione.

Parlando ancora un po’ di questa ambivalenza, voglio farti notare un’altra cosa.

La prospettiva.

Al tempo di Leonardo, tutti utilizzavano la classica prospettiva geometrica del ‘400, ormai affermata e consolidata dalla tradizione.

A Leonardo questo non basta più e così, con quest’opera decide di cambiare un po’ le carte in tavola, tenendo bene a mente la tecnica dei suoi colleghi.

Credo sia inutile dirti che tutta la scena è studiata (matematicamente) alla perfezione: i dettagli dell’architettura sono millimetrati, esattamente come le proporzioni dell’edificio, del pavimento e del leggio davanti a Maria, e poi, proprio come voleva la tradizione, il punto di fuga (ovvero il punto dove convergono tutte le linee della scena) si trova proprio al centro della composizione.

Annunciazione Leonardo da Vinci punto di fuga schema analisi
Schema prospettico con linee di fuga

E quale sarebbe la novità?

La prospettiva aerea.

E che cos’è?

In poche parole, si tratta di una tecnica ideata dallo stesso Leonardo da Vinci e che si basa sull’uso di colori più leggeri, quasi sfumati per gli elementi più lontani, dando la sensazione che ci sia una specie di nebbia che impedisce di vedere con precisione gli oggetti distanti.

Questa teoria poi prosegue così: gli oggetti più vicini vengono dipinti con dei colori più decisi, forti ed precisi, per via del fatto che, esattamente come accade nella realtà, degli oggetti più vicini riusciamo a scrutare tutti i dettagli.

Si tratta di una tecnica pensata da Leonardo e che verrà perfezionata molto tempo dopo.

Quando il giovane artista sta lavorando a questo quadro non ha padroneggiato completamente questa tecnica, e lo si nota dal fatto che gli alberi sullo sfondo sono troppo sfocati, mentre quelli più vicini sono resi in modo impeccabile; non c’è una via di mezzo, ma una cesura netta.

Angelo dell’Annunciazione

Parliamo per un momento dell’Angelo alla sinistra del quadro.

Il primo particolare che salta immediatamente all’occhio è la sua particolare posizione: non sta dritto in piedi, anzi, sembra che sia appena atterrato dopo aver planato e diminuito la sua velocità, e che stia richiudendo le sue ali per camminare sulla terra e dirigersi verso Maria.

Inutile dirlo, anche in questo caso Leonardo fa un lavoro impareggiabile: la veste di quest’Angelo è già a terra sistemata, dando la sensazione che stiamo assistendo all’esatto istante del suo atterraggio e che ha causato un piccolo spostamento d’aria.

Questo quadro è una miniera di particolari.

A questo proposito, devo aprire una piccola parentesi che riguarda i pavoni.

E che c’entrano ora i pavoni?

Secondo la tradizione, fino a quel momento gli artisti dipingevano gli angeli con delle ali di pavone.

Perché proprio il pavone?

Era considerato un animale sacro e simbolo dell’immortalità per via della sua carne, che al tempo si pensava non potesse marcire.

Con quest’opera Leonardo vuole dimostrare il suo valore e soprattutto, vuole dimostrare di appartenere ad una nuova generazione di artisti, pronti a cambiare radicalmente la storia.

Così decide di donare al suo angelo delle ali di uccello estremamente realistiche, studiate fino ai minimi particolari dopo lunghi e dettagliati studi di anatomia (più o meno la stessa cosa che ha fatto con i fiori).

Particolare ali angelo Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Particolare delle ali dell’angelo

Se hai letto la storia, sai bene che quest’opera è stata realizzata da Leonardo IN COLLABORAZIONE con la bottega del Verrocchio: ciò vuol dire che ci sono state delle modifiche.

I colleghi del giovane da Vinci non potevano comprendere l’impronta innovativa che voleva dare a quest’opera, e così uno di loro, credendo che Leonardo avesse sbagliato a disegnare le ali dell’angelo, ha deciso di allungarle.

Se hai avuto la sensazione che le ali dell’angelo non fossero realistiche, ora sai il perché; quelle che vediamo oggi sono il frutto di una rielaborazione della bottega del Verrocchio e non il progetto originale di Leonardo.

Ma mettiamo per un momento da parte la questione delle ali e guarda cosa ha tra le mani l’angelo.

Si tratta di un fiore e per la precisione è un giglio che la creatura celeste sta per donare a Maria.

Particolare giglio Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Particolare del giglio

Simbolicamente, questo fiore rappresenta la purezza e la castità, 2 simboli che ricorrono spesso nella rappresentazione pittorica della Vergine.

Nel gesto dell’offerta dell’Angelo si intravede una nota di naturalezza e semplicità: mentre con la sinistra sta tenendo il giglio, la mano destra è invece in posizione di benedizione.

Nonostante la complessità del suo movimento, la creatura è rivolta completamente verso Maria, pronto ad annunciarle che porterà in grembo il figlio di Dio.

Anche la posizione delle 2 figure è molto importante: attraverso la loro postura risalta molto il voluminoso panneggio delle loro vesti, dimostrando, per l’ennesima volta, la grande abilità ed attenzione per il dettaglio da parte di Leonardo.

In pratica, l’angelo è un marchio di fabbrica di Leonardo: l’ha progettato, disegnato ed infine gli ha dato vita.

Alcuni studiosi però, hanno notato qualche piccolo particolare che sicuramente non è stato inserito da Leonardo.

Guarda ad esempio il suo volto: non ti sembra un po’ troppo piatto e pallido?

Sembra quasi che sia stato dipinto in fretta e furia.

Particolare volto Angelo Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Particolare del volto dell’Angelo

Lo stesso discorso vale per i capelli: conoscendo la precisione e la minuziosità con cui Leonardo dipinge, sembra quasi assurdo che qui abbia disegnato una massa di capelli così “semplice”.

Forse, proprio come è accaduto per le ali, anche qui è intervenuto un collega di Leonardo, apportando delle modifiche.

Maria ed il leggio

Alla destra del dipinto si trova Maria, seduta ad un leggio decorato.

Quest’ultimo potrebbe sembrarti inutile, ma in realtà è molto interessante: guardandolo da più vicino, puoi notare che Leonardo non ha tralasciato nemmeno un dettaglio ed ha ricalcato gli antichi motivi decorativi classici tornati in voga quegli anni.

Particolare leggio decorazione classica annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Particolare del leggio decorato

Se sei un appassionato di architettura classica, ti farà piacere sapere che tra i riccioli superiori della decorazione del leggio ci sono alcuni elementi che ricordano l’ordine ionico delle colonne; inoltre, c’è un festone con foglie di frutta e fiori, tra cui spunta una bella conchiglia circondata da dei nastri.

Anche questa piccola conchiglia è molto importante. Devi sapere che si tratta di un simbolo classico della dea Venere, ma in questo caso possiamo interpretarlo come il simbolo della nuova Venere, ossia Maria, rappresentante della bellezza eterna.

Un altro particolare (al limite del fotorealismo) è il velo trasparente che sta pendendo sotto il libro delle Sacre Scritture che Maria sta leggendo; è molto simile alla realtà!

Particolare velo leggio Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Particolare del velo

Devo svelarti un piccolo segreto: guardando da vicino la pagina che la Vergine sta leggendo, gli specialisti si sono resi conto che Leonardo ha dipinto un passo del Vecchio Testamento scritto da Isaia, che anticipa l’accettazione di Maria del compito datole da Dio.

Particolare Vecchio Testamento Isaia Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Particolare del passo scritto da Isaia

Ogni piccolo dettaglio che vedi qui è stato studiato dall’artista in modo tale che ogni parte potesse ricollegarsi al tema generale dell’Annunciazione.

Adesso guarda con attenzione i movimenti di Maria: la sua mano destra è sul libro; sembra quasi che non voglia perdere la pagina che sta leggendo (forse le pagine sono state mosse dalla ventata causata dal volo dell’angelo); la mano sinistra, invece è alzata e rappresenta l’accettazione del destino che Dio le ha affidato.

I due protagonisti indossano delle vesti molto ampie: il manto blu della Vergine è molto grande e ricade sul pavimento, ma allo stesso tempo lascia scoprire il profilo delle sue gambe.

Particolare mantello blu Maria Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Particolare del panneggio del mantello

L’errore di gioventù

Ti avevo anticipato che questo lavoro mostrava un Leonardo da Vinci “umano” e non infallibile.

A questo proposito, devi sapere che nell’opera ci sono alcuni errori di prospettiva: il più evidente lo puoi vedere nel braccio destro della Vergine, molto più lungo rispetto a quello sinistro; inoltre, tenendo conto delle proporzioni, le sue gambe sono troppo corte rispetto al busto.

Confronto braccio lungo corto Maria Annunciazione Leonardo da Vinci analisi
Confronto tra le braccia di Maria

Potrà sembrarti strano, ma più che parlare di errori, possiamo definirli dei compromessi.

Infatti, se guardi solo la metà superiore dell’opera, ti sembrerà che Maria sia lontanissima; se guardi solo la metà inferiore, invece, avrai la sensazione che tutto sia a portata di mano in primo piano.

Secondo lo studioso Carlo Pedretti, grande estimatore del pittore e che ha dedicato molti dei suoi studi a Leonardo da Vinci è sicuro che non si tratta di errori, ma di una scelta volontaria dell’artista, basata sulla futura collocazione dell’opera.

Conoscendo la destinazione finale del quadro, Leonardo ha ipotizzato che questa sarebbe stata ammirata in scorcio da destra, e così aveva deciso di utilizzare questo artificio per rendere visibile con un gioco di prospettiva, l’intera scena.


Dario

Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell'arte nell'era digitale.

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