Amor vincit omnia di Caravaggio: analisi completa dell’opera
Oggi approfondiremo un quadro molto conosciuto realizzato da Caravaggio, che sicuramente molti di voi lo hanno visto su un libro di storia dell’arte, o ancora meglio, hanno avuto la fortuna di poterlo vedere dal vivo e da vicino a Berlino. Il quadro di cui stiamo parlando è intitolato “Amor Vincit Omnia” ( o anche omnia vincit amor ).
All’interno di questo articolo potrete trovare una breve storia di questa importante opera e la relativa analisi stilistica approfondita in ogni piccolo dettaglio, in modo tale da scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla tela con protagonista l’amore vincitore caravaggio.
Data di produzione: 1601-1602
Dimensioni: 156 x 113 cm
Dove si trova: Gemäldegalerie, Berlino
Prima di tutto, tra i dipinti di Caravaggio, questo è in assoluto uno dei più apprezzati e conosciuti. In “Amor vincit omnia”, il soggetto del quadro è un personaggio ricorrente nei quadri di molti artisti che si sono ispirati alla mitologia greca e lo abbiamo visto in tantissime vesti; come in tanti altri quadri amore, anche in questo caso, il soggetto è Amore o Cupido e lo vediamo nel suo aspetto più tradizionale, ovvero quello di un ragazzetto dotato di ali.
Facendo bene attenzione al soggetto di Amor omnia vincit si può notare che invece di avere delle ali candide come vuole la tradizione iconografica, qui viene rappresentato con delle ali scure, che sembrano essere quelle di un falco. Proseguiamo per conoscere il significato di Amor vincit omnia significato.
La curiosa posizione delle gambe del protagonista non è nuova: sembrerebbe infatti che Caravaggio si sia ispirato alla stessa posizione di san Bartolomeo di Michelangelo Buonarroti nel suo Giudizio Universale.
A circondare il ragazzino, troviamo tanti oggetti che rappresentano le attività dell’uomo, ovvero un violino e il liuto (che rappresentano la musica), un’armatura (la guerra), una coroncina (il potere), squadra e compasso (il disegno), penna e dei fogli scritti (letteratura), fiori ed alloro (amore per la natura); tutti questi oggetti sono sovrastati dalla figura di Cupido, il quale con un sorriso sembra calpestarli, come se lui fosse al di sopra di tutte queste cose.
Se guardi con attenzione, puoi notare che ciascuno di questi oggetti, ha qualcosa che non va: al liuto ed al violino mancano delle corde, poi c’è solo un frammento dell’armatura completa, ed inoltre, la piuma è sporca d’inchiostro.
Disegnando tutti questi danni, Caravaggio ci suggerisce che non si può fare altro che abbandonarsi all’amore.
Il sorriso di Cupido è a metà tra l’innocenza di un bambino e la furbizia di un ragazzo; non è un particolare da sottovalutare, poiché questa grande attenzione per l’espressività suggerisce che Caravaggio conoscesse bene gli studi a tal proposito fatti in passato da Leonardo da Vinci.
L’idea che Caravaggio contribuisce a creare con “amore vincit omnia” è molto interessante: si tratta di un bel ragazzino, il quale però non è ritratto perfettamente, (come si può notare dai denti storti), scardinando quindi il tradizionale canone della perfetta bellezza degli dèi per lasciare spazio ad una bellezza realistica e soprattutto umana.
Il motivo che ha ispirato la nascita di quest’opera è ancora discusso: da una parte molti studiosi pensano che l’opera sia basata sulla frase amore o sui versi scritti da Virgilio all’interno delle “Bucoliche” X.69, dove egli affermava “L’amore vince tutto e noi cediamo all’amore” o in latino omnia vincit amor et nos cedamus amori. A dare maggior peso a questa ipotesi vi è nella scena rappresentata da Caravaggio un manoscritto a terra con una grande V sopra.
Un’altra corrente di pensiero suggerisce invece l’ipotesi che “Amor vincit omnia” rappresenti simbolicamente tutte le vittorie e le conquiste del marchese Vincenzo Giustiniani, e di conseguenza tutti gli elementi della scena starebbero a rappresentare una vittoria o un tratto positivo di questa persona; a dare maggiore adito a questa ipotesi c’è il forte apprezzamento ed interesse da parte dello stesso Giustiniani, il quale ha sempre ammesso di amare quest’opera sopra tutte le altre realizzate da Caravaggio.
In tanti altri quadri di Caravaggio, i protagonisti delle opere erano ritratti dal vivo, ma nel caso di “amor vincit omnia”, tale scelta è abbastanza discussa, poiché, Cupido oltre ad assomigliare troppo al san Bartolomeo di Michelangelo, ricorda troppo anche la posizione della Vittoria del Buonarroti.
Probabilmente, Caravaggio prese ispirazione da entrambi i lavori di Michelangelo e li fuse all’interno di questo suo nuovo capolavoro. L’amore vincitore Caravaggio, sembrerebbe quindi uno dei quadri amore, ispirato però ad un ulteriore lavoro del Merisi.
Non è ben chiaro se nella tela venne rappresentato una sorta di eros omoerotico, e nemmeno al momento dell’esposizione di “amor vincit omnia”, venne chiarito questo mistero.
Qualche anno dopo, il rivale di Caravaggio, ovvero Giovanni Baglione ha realizzato un quadro intitolato “Amor Sacro contro Amor Profano”, la cui opera senza dubbio è ispirata a quella di Caravaggio e dove si può notare che Amor Profano, ovvero il Cupido di Caravaggio è disteso a terra inerme, terrorizzato dall’Amor Sacro.
Entrambi gli artisti avevano lavorato per Vincenzo Giustiniani, ed, inevitabilmente, nacque un’accesa rivalità tra i due.
Baglione, dopo aver visto il lavoro di Caravaggio e l’apprezzamento da parte del suo committente, andò su tutte le furie, e dipinse quest’opera in cui il suo Amor Sacro sconfiggeva ed umiliava l’angelo dell’Amor Profano di Caravaggio.
Quest’ultimo colse immediatamente il riferimento alla sua opera e rispose a Giovanni Baglione facendo circolare per Roma dei poemetti stracolmi di insulti nei suoi confronti.
Buongiorno Dario,
complimenti per la dettagliata analisi dell’opera , credo che nel tuo percorso di ricerca avrai certamente trovato dei riferimenti che ipotizzano la presenza di elementi appartenenti alla massoneria in questo quadro. Vorrei sapere cosa ne pensi.
Grazie
Buon pomeriggio.
Li scrivo perché ho visto che un’altra ragazza gli ha chiesto di auitarla con un compito. Sono studentessa di storia dell’arte e mi immaggino di conoscerla, perché per il mio corso di storia dell’arte Barocco mi fu chiesto cercare esattamente la stessa informazione; cercare una scultura classica che faccia referenza al ‘Amor Vincit Omnia’ che si trova, forse ora non più, in un palazzo a Roma che Caravaggio frequentava mentre abbitava la.
Ringrazierei se può facilitarmi la stessa informazione. Grazie!
Buongiorno Mastromattei,
Innanzitutto complimenti per il suo blog e per il suo analisi sull’opera di Caravaggio.
Sono studentessa di linge e attualmente frequento un corso di storia dell’arte Barocco. Mi fu assegnato il compito di cercare una scultura classica che si trovava in un palazzo a Roma che Caravaggio conosceva e che con la quale lui si avrebbe potuto ispirare per il suo dipinto ‘Amor Vincit Omnia’.
La ringrazio anticipatamente per le ulteriori informazioni che potrà fornirmi.
Natalia Pineda
Buonasera Natalia e grazie per avermi scritto. Ti ho appena inviato una mail per aiutarti nella tua ricerca.